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Eleonora Lo NigroContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Perché noi ad aprile usciremo con questo progetto/libro e lo distribuiremo in tutti i canali di vendita fisici e online, in quanto crediamo nella ricchezza culturale e umana di questa donna. Potete far diventare questo progetto anche vostro unendovi a noi in tutte le fasi. Seguendoci nel processo di creazione e sviluppo così che 'La pastorella dalle perle in bocca' non sia un libro solo di Rapsodia Edizioni, dell'autrice e dell'illustratrice, ma di un gruppo di persone che crede nell'eredità etica ed estetica che questa donna/artista può lasciare oggi e per sempre.
La vita di Bonaria Manca ha un gran valore educativo per i nostri bambini e le nostre bambine. La sua determinazione e la sua forza le hanno permesso di tenersi in piedi da sola.
Deve essere conosciuta dagli adulti e raccontata ai bambini perché i bambini, la base della nostra società, possano credere e sapere che nella vita bisogna avanzare, sempre, e continuare, nonostante le difficoltà. Credendo con convinzione di poter realizzare i propri obiettivi.
Ci sono storie che si scrivono da sé. Storie che ti vengono a cercare, ti tormentano la notte.
Oppure, come è successo in questo caso, storie che si travestono da coincidenze per farti inciampare e costringerti a volger loro lo sguardo. Perché devono essere raccontate.
È quello che accade nel novembre del 2017 a Valentina Coccia, l’autrice di questo libro che, in viaggio nella Tuscia, decide di inviare un messaggio alla pagina facebook di Bonaria Manca, l’artista-pastora, per chiederle di visitare la Casa dei Simboli.
Dal loro incontro nasce, irruenta e senza preavviso, “La Pastorella dalle perle in bocca”, una fiaba ispirata ai fatti salienti della vita della pittrice-pastora.
Ci sono la sua Sardegna; la sua famiglia; le sue opere; la creatività che questa donna, in maniera totalmente spontanea e autodidatta, è riuscita a generare nell’arco di una vita a partire dal giorno in cui si è detta ‘se so ricamare, saprò anche dipingere’.
Il tutto ‘cucito’ con una licenza temporale (fatti narrati seguendo un ordine fantastico), linguistica (il dialetto sardo riportato in maniera originale sarebbe stato incomprensibile), simbolica (Bonaria quasi ‘oracolo’ assieme alle sue perle) e artistica (testo meravigliosamente accompagnato dalle illustrazioni di Laura Riccioli).
Il risultato è un racconto per ragazzi e adulti. Ognuno con la sua lettura, con la sua interpretazione, in un’esperienza visiva e narrativa cangiante, in grado di restare sul comodino e continuare a parlare in differenti fasi dell’esistenza.
La Pastorella dalle perle in bocca viene alla luce per sublimare l’eredità etica ed estetica di Bonaria Manca e diffonderla come merita.
Oggi non esiste alcun progetto di conservazione e recupero delle sue opere. La potenza del messaggio di questa grande donna rischia di svanire sotto gli occhi di tutti, nel silenzio. È necessario evitarlo.
Ci fa piacere condividere questo progetto e non lasciare nulla al caso. Vi mostriamo qui l'anteprima della stampa (opera di Laura Riccioli) che riceverete a casa, scegliendo la ricompensa che la include.
INOLTRE, qualora vogliate acquistare più di due copie del libro, potete contattarci direttamente a questo indirizzo email: info@miriagono.it.
Una delle artiste outsider più rilevanti della storia dell’arte contemporanea italiana, ha realizzato circa 1000 quadri, 10 mosaici, 4 arazzi, innumerevoli tessuti, molti murales dipingendo le mura della sua casa, 1 raccolta di poesie, una serie indefinita di versi in musica e aforismi e si è dedicata al canto estemporaneo.
Portata all’attenzione internazionale negli anni ‘90 grazie allo scrittore e cineasta francese Jean-Marie Drot che la scopre per caso, ha visto le sue opere entrare in collezioni private e mostre museali tra Belgio, Paesi Bassi, Grecia e Francia.
Nel novembre 2015 il Ministero dei Beni Culturali decreta la casa di Tuscania, ribattezzata ‘Casa dei Simboli’ per la quantità esorbitante di opere in essa custodita, ‘Studio d’artista’ dichiarandone il particolare interesse artistico e culturale.
Bonaria ha smesso di dipingere nel 2013 a causa dell’artrite alle mani.
Non ha mai sfruttato le sue opere a fini economici.
Ha vissuto in armonia con sè e con la natura, accogliendo il ‘qui e ora’, unica dimensione possibile del vivere, con estrema accettazione e in tutte le sue declinazioni, inclusa quella della malattia, della povertà e della solitudine.
Soggetto umano, artistico e sociale assolutamente contemporaneo e allo stesso tempo totalmente fuori dal tempo è stata sapientemente ritratta nei documentari ‘La serénité sans carburant’ di Marie Famulicki e ‘L’isola di Bonaria’ di Jo Lattari.
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