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"La Ruta del Che" - Viaggio nella memoria e nei luoghi della rivoluzione di Che Guevara in Bolivia

Una campagna di
M.A.I.S. Ong & Ricerca e Cooperazione

Contatti

Una campagna di
M.A.I.S. Ong & Ricerca e Cooperazione

"La Ruta del Che" - Viaggio nella memoria e nei luoghi della rivoluzione di Che Guevara in Bolivia

Campagna terminata
  • Raccolti € 30,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
M.A.I.S. Ong & Ricerca e Cooperazione

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Il Progetto

Nell’ottobre del 2017 si ricorderanno i 50 anni della morte di Ernesto Guevara, personaggio storico, politico, filosofo e rivoluzionario, la cui figura è stata certamente molto discussa e controvertita, ma la cui eredità continua ancora oggi in tutto il mondo.

Spesso, quando si parla di Che Guevara, si tende ad associare la sua figura alla vittoriosa rivoluzione cubana del 1959, diventata simbolo della lotta popolare per i valori di giustizia sociale, libertà ed uguaglianza.

Ma quale è stato il ruolo del Che nel progetto rivoluzionario boliviano? Quali sono stati i luoghi in cui lui e la guerriglia si nascosero all’interno del paese andino? Cosa rimane oggi dei suoi ideali rivoluzionari nei posti e nelle comunità che visitò all’epoca e nell’attuale governo boliviano?

Fu proprio in Bolivia che il rivoluzionario più celebre del XX secolo venne ucciso il 9 ottobre 1967 dopo essere stato catturato dall’esercito boliviano. Era il 1966 quando il Che, spinto dai suoi forti ideali di giustizia ed uguaglianza, partì per la Bolivia, all’epoca uno dei paesi più poveri di tutta l’America Latina, con lo scopo di innescare una rivolta popolare contro l’allora dittatura militare del generale René Barrientos.

Il Progetto: cos’è “La Ruta del Che”?

Il progetto, nato dall’incontro tra il municipio boliviano di Muyupampa e le Ong italiane “Ricerca e Cooperazione” e “M.A.I.S. – Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietà”, da anni impegnate in Bolivia nella promozione di progetti di auto-sviluppo con le comunità locali, mira alla produzione di un documentario che ripercorra le tappe di Che Guevara in Bolivia.

L’idea nasce dal desiderio di valorizzare e far conoscere, attraverso le immagini e i racconti di alcuni testimoni, i luoghi che hanno visto la presenza del Che e della sua Guerriglia nella lotta rivoluzionaria in Bolivia, rivoluzione con cui il più celebre guerrigliero del secolo scorso sperava di poter definitivamente aprire le porte ad un più ampio progetto rivoluzionario che, sull’esperienza cubana del 1959, fosse stato in grado di coinvolgere tutta l’America Latina.

Con il documentario si intende portare le persone alla scoperta dei luoghi di “Diario in Bolivia”, l’ultima opera del Che, le cui pagine finali sono state scritte a poche ore dalla sua cattura e uccisione per mano dei soldati di Barrientos. Si tratta di luoghi nella maggior parte dei casi rimasti intatti, che rappresentano ancora oggi una Bolivia lontana dai circuiti turistici, con le sue tradizioni più genuine, il suo ricordo ancora vivo in numerose testimonianze della lotta rivoluzionaria della fine degli anni ‘60, un territorio che conserva ancora intatte comunità indigene locali di Guaranì con le loro trazioni ancestrali, un territorio naturale, in parte vergine, che va da zone semi aride a quelle semi umide.

La decisione di realizzare questo documentario nasce dal desiderio di voler far conoscere queste zone non solo in Bolivia, ma soprattutto in Europa, cercando di generare, così, un interesse storico-culturale per delle zone che ancora oggi vivono al limite della povertà estrema.

Generare un tale interesse per questi luoghi, potrebbe, insieme ai progetti che le Ong M.A.I.S. e Ricerca e Cooperazione svolgono in quelle aree, portare a sviluppare con il tempo attività di turismo comunitario, solidale e attrarre investimenti anche per infrastrutture che valorizzino la storia e la cultura del luogo, quali musei, centri di ricerca e strutture comunitarie di accoglienza.

La zona turistica più famosa in Bolivia sulla storia di Che Guevara è la zona di Vallegrande, dove il rivoluzionario è stato ucciso dall’esercito boliviano nella località di La Higuera, ma in pochi conoscono e visitano i luoghi intorno a Muyupampa, nel Chaco Chuquisaqueño, luoghi dove per la maggior parte del tempo la guerriglia ha proliferato, combattuto e dove si è rifugiata.

Con il documentario si desidera dunque dar forma visiva alle ultime pagine scritte dal più celebre guerrigliero della storia recente; dar forma e colori alle riflessioni dello stesso Che Guevara nella sua lotta rivoluzionaria e nei suoi ultimi giorni in Bolivia, cercando, tuttavia, di lasciare domande aperte circa la sua influenza nell’attuale politica del Paese latinoamericano, dove il governo in carica, guidato da Evo Morales e dal suo partito MAS (Movimiento al Socialismo), continua a celebrare il suo nome e la sua memoria, cercando di riscattare anche molte delle idee di Che Guevara, come la volontà e il desiderio che le condizioni dei popoli cambino a favore dei più poveri ed emarginati.

Fasi del progetto e diffusione del documentario

Il progetto sarà strutturato in diverse fasi da settembre 2017 a maggio 2018.

La prima fase vedrà, nel mese di settembre, le Ong e il Municipio di Muyupampa impegnate nell’organizzazione logistica in loco per le riprese del documentario. Ad oggi, insieme ai funzionari locali, è stato individuato il percorso in base agli spostamenti storici di Che Guevara, riportati dallo stesso all’interno del suo libro “Diario in Bolivia”, e sono stati individuati alcuni personaggi che possono testimoniare l’epoca storica e le battaglie della fine degli anni ’60.

Nel mese di ottobre si procederà alle riprese del documentario. In questa circostanza il personale delle Ong e del Municipio di Muyupampa accompagnerà il regista, mettendo a disposizione le auto per spostarsi lungo il percorso e organizzando gli incontri con i vari testimoni.

Il periodo da ottobre a dicembre sarà dedicato al montaggio del materiale raccolto in vista poi della presentazione del documentario che avverrà in Bolivia a partire dal mese di gennaio 2018.

Nei mesi tra febbraio e maggio 2018 si provvederà, infine, alla diffusione del documentario in Europa e negli altri paesi dell’America Latina: le Ong, con l’aiuto del regista, presenteranno il lavoro in vari festival e cercheranno di promuoverlo anche tramite centri culturali ed ambasciate in vari Paesi sud americani ed europei.

Chi siamo

Ricerca e Cooperazione (RC)è una ONG Italiana senza fini di lucro fondata a Roma nel 1985 e impegnata nel settore dellaCooperazione Internazionale a favore dei paesi del sud del Mondo. Indipendente, di ispirazione laica, si fonda sui valori della solidarietà e della dignità umana. Gli aspetti chiave dell’attività di RC sono lasalvaguardia e valorizzazione delle diversità a rischio di scomparsa, ovvero della biodiversità, culture indigene e patrimoni culturali, e lapromozione dei diritti fondamentali delle persone, quali il diritto all’alimentazione, all’istruzione, alla salute, al lavoro, alla libertà di movimento e di espressione, alla good governance. Da più di 10 anni, RC è presente in Bolivia con progetti che mirano alla promozione dell’integrazione e dell’inclusione sociale; della diversità culturale e dei diritti dei bambini e degli adolescenti; dell’istruzione e dell’educazione dei giovani; della sicurezza alimentare e della conservazione della biodiversità andina.

MAIS – Movimento per l’Autosviluppo, l’Interscambio e la Solidarietàè una Ong torinese attiva dal 1990.Promuove la cooperazione tra i popolie si batte per la costruzione di un mondo più giusto e solidale, sostenendo progetti di autosviluppo, difesa dei diritti umani e contro ogni forma di sfruttamento e di esclusione sociale, in particolar modo di quei settori più vulnerabili comei minori, le donne e i piccoli produttori.Si impegna per lapromozionedella democrazia economica e sociale nel mondo, favorendo lo sviluppo sostenibile e partecipativo delle popolazioni localie in generale di tutti i soggetti discriminati, sfruttati ed esclusi ai quali non vengono riconosciuti libertà e diritti. Al fine di favorire l’informazione e la riflessione sulle cause dell’ingiustizia, dello sfruttamento e della disuguaglianza sociale ed economica, MAISpromuove differenti forme di interscambio di esperienze, sia all’interno dei diversi paesi del Sud del mondo in cui opera, che tra il Nord e il Sud.Da più di 5 anni, M.A.I.S. sostiene diversi progetti in Bolivia a favore di piccoli produttori, donne, bambini ed adolescenti, rafforzando e sostenendo iniziative economiche-sociali locali per un responsabile e sostenibile sviluppo territoriale; promuovendo il tema della sicurezza alimentare, dell’educazione, dei diritti umani e delle discriminazioni.

Perché sostenere il progetto?

Con il sostegno di tutti voi sarà possibile realizzare questo documentario e produrre un’opera dall’importante contenuto storico-culturale con la quale favorire e diffondere la conoscenza di quei luoghi fantastici dal punto di vista naturale-paesaggistico, ma soprattutto ricchi di cultura, usanze e tradizioni ancestrali.

La realizzazione di quest’opera non rappresenta l’obiettivo ultimo, bensì lo strumento attraverso cui poter valorizzare la storia e la cultura di quelle aree, cercando, così, di promuovere e favorire uno sviluppo sostenibile e responsabile in quei luoghi abitati da sempre da comunità ancestrali di contadini. Con questo progetto si intende, infatti, contribuire al rafforzamento non solo delle attività che da anni svolgono M.A.I.S. e Ricerca e Cooperazione in quelle zone, ma anche di quelle attività portate avanti dal governo boliviano e già in corso da qualche anno, che, attraverso la valorizzazione della figura del Che con l’apertura di un centro culturale in suo onore proprio a Vallegrande e lo sviluppo del settore turistico lungo il percorso di 800 Km della “Ruta de Che”, mirano a valorizzare l’area territoriale in questione.

Tutti gli aspetti legati alla logistica, come vitto, alloggio e spostamenti interni della troupe di lavoro, saranno garantiti da fondi messi a disposizione dal Municipio di Muyupampa e dalle Ong M.A.I.S. e Ricerca e Cooperazione, mentre il vostro contributo sarà importante per sostenere il lavoro di montaggio del documentario e l’affitto delle attrezzature necessarie per la realizzazione dello stesso.

Se volete contribuire all’attuazione di questo progetto supportatelo attraversoProduzioni dal basso: solo insieme sarà possibile raggiungere l’obiettivo!

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