Una campagna di
Chiara ManciniContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Scegli la somma con cui vuoi sostenere il progetto e il sistema di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. L’autore del progetto riceverà subito la tua donazione.
Denunciare la responsabilità medica (e con essa quella sistemica) per le conseguenze sui pazienti provocate da un'assistenza sanitaria grossolana e pressapochista non è roba per tutte le tasche. Anna lo ha scoperto già alle prime consulenze mentre era alla ricerca di giustizia per sé e per tutte e tutti coloro che, di fronte all’impossibilità di sostenere le spese mediche e legali, si arrendono, rinunciando a quello che è un proprio diritto. Ognun* di noi dovrebbe poter rivendicare il diritto ad un'assistenza sanitaria congrua alle proprie condizioni, ma nella realtà dei fatti non è così.
Così partiamo dalla storia di Anna.
Per anni ha dovuto convivere con dolori e limitazioni, tra antidolorifici e antinfiammatori. "Curata" per i sintomi, ma mai per la causa.
A 52 anni, dopo una richiesta più insistente, Anna ottiene dal medico di base la prescrizione di un RX al bacino. Il medico, una volta letto il referto, afferma che si tratti di normali dolori dovuti all'età e che non ci fossero anomalie.
Trascorrono un anno e mezzo circa, la situazione peggiora, dolori continui e la solita terapia farmacologica. Su ulteriori solleciti di Anna, il medico di base prescrive un altro RX al bacino: la situazione è notevolmente degenerata. Le diverse proposte degli ortopedici sono cure "tampone", ma la vita di Anna è notevolmente peggiorata e ha la necessità e il diritto di vivere meglio di così . Alla fine sceglie l'unica vera soluzione al problema: l'artoprotesi, protesi di anca completa.
Dopo 2 anni della richiesta, tra dolori e mobilità sempre più limitata, a maggio 2022 finalmente viene eseguito l'intervento. Se l’intervento viene eseguito responsabilmente da parte del chirurgo, è decisamente risolutivo, anche tenendo conto della bassa percentuale di asimmetria che può verificarsi ( nel peggiore dei casi 2 cm). Diverso è quando non si agisce per limitare il margine di errore né tanto meno si valutano le conseguenze che possono ricadere sul paziente. Qualcosa è andato storto nel caso di Anna: l'intervento ha purtroppo compromesso più di prima la sua mobilità, provocando un'eccessiva dissimetria tra le anche.
ANNA MERITA GIUSTIZIA!
La solidarietà e il senso di giustizia sono importanti nei casi come quelli di Anna per rivendicare maggiori investimenti e attenzioni nel servizio pubblico. Vogliamo rimarcare il fatto che non bisogna essere costretti ad accettare un servizio di serie B. E il malato non può essere sempre messo nelle condizioni di dover tacere, consapevole di scontrarsi contro un sistema di tutela interno e non di tutela dell’assistito.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
Commenti (0)