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Ci siamo messi in testa di fare il primo Festival italiano di letteratura working class. Non vogliamo farlo nel centro storico di una grande città ma dentro una fabbrica, insieme a dei lavoratori e lavoratrici in lotta.
A livello globale c’è stata finora una sola esperienza simile: il Working Class Writers Festival tenutosi a Bristol, nel Regno unito, nell’ottobre del 2021. Al contrario del festival di Bristol però noi non abbiamo alcun tipo di finanziamento né pubblico né privato e la fruizione del festival sarà interamente gratuita. Il nostro festival sarà organizzato dalla cooperativa Edizioni Alegre insieme a un collettivo di operai e operaie senza stipendio da mesi, con il contributo militante di relatrici e relatori. L’obiettivo è discutere di letteratura dentro la fabbrica e al contempo sostenere concretamente la cassa di resistenza del Collettivo di Gkn attraverso i pranzi e le consumazioni al bar durante il festival. L’idea dell’evento nasce infatti dall’incontro tra la collana Working class di Alegre e il collettivo di fabbrica Gkn – che si è dotato di una sezione culturale intitolata Convergenza culturale –, protagonista di una lotta operaia esemplare che ha prodotto anche un significativo impatto sull’immaginario collettivo del nostro paese.
Il festival sarà dal 31 marzo al 2 aprile dentro la fabbrica Gkn in assemblea permanente di Campi Bisenzio, nei pressi di Firenze, diretto dallo scrittore working class Alberto Prunetti. Hanno già annunciato la loro presenza importanti autrici e autori internazionali e italiani che sono solo un assaggio del programma complessivo a cui stiamo lavorando: Anthony Cartwright, D. Hunter, Cynthia Cruz, Cash Carraway, Claudia Durastanti, Simona Baldanzi, Filo Sottile, Wu Ming 1, Angelo Ferracuti, Davide Di Ciaula, Alessandro Portelli.
A lungo liquidata come un’anticaglia del passato, negli ultimi anni la classe è tornata come categoria che attraversa la letteratura, dai memoir ai romanzi di fiction, intersecandosi con le tematiche di genere e razza. Nonostante questo l’editoria e la critica letteraria mainstream continua a non dare alle autrici e autori working class lo spazio e la dignità culturale che meritano. Ogni anno si parla delle persone che non comprano libri in Italia. Ma siamo sicuri che l’industria editoriale pubblichi libri in grado di parlare a queste persone facilmente denigrate come ignoranti? Noi crediamo che ci siano voci non ascoltate adeguatamente e persone con esigenze di lettura diverse da quelle presenti negli scaffali della grande distribuzione.
Lo scopo del nostro festival è contribuire a creare un nuovo immaginario di classe e a dare il giusto peso culturale ad autori e autrici che hanno trattato temi come la provenienza e le ferite di classe, il lavoro oppresso e le sue lotte, gli infortuni professionali, l’orgoglio di essere nati in famiglie operaie.
Per questo abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo economico e abbiamo iniziato a organizzare il Festival.
Ma per riuscire a sostenere tutti i costi organizzativi abbiamo bisogno della partecipazione attiva di chi condivide con noi questa esigenza politica e culturale.
Vi proponiamo un crowdfunding per aiutarci nell’organizzazione, che è in realtà anch’esso un’occasione di acquisire e diffondere cultura working class: ogni vostra donazione avrà infatti come premio un numero corrispondente di titoli usciti finora nella collana working class di Alegre: https://edizionialegre.it/catalogo/?fwp_categories=working-class
Tutto quel che riusciremo a raccogliere coprirà unicamente le spese organizzative del festival.
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