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Lakota a Saviore

Una campagna di
Matteo Gadola

Contatti

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Matteo Gadola

Lakota a Saviore

Lakota a Saviore

Campagna terminata
  • Raccolti € 120,00
  • Sostenitori 5
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

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Matteo Gadola

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Il Progetto


COSA STAI SOSTENENDO

Dall'ormai lontano 1995, la sezione di Saviore dell'Adamello dell' associazione internazionale Amici della Natura, porta avanti con orgoglio l'elaborazione di un vero e proprio logos interculturale tra le montagne della Valcamonica,  denominato "Dialogo Spirituale - Un Popolo Aiuta un Altro Popolo" che vede protagonisti alcuni rappresentanti, di grande profondità spirituale, di una tribù di Apaches San Carlos prima, e di Lakota Oglala Sioux della Riserva di Pine Ridge in South Dakota, oggi. Negli anni moltissime persone hanno incontrato i Lakota a Saviore, e potuto apprezzare i loro semplici ma potenti insegnamenti. All'ombra degli abeti rossi della valle di Brata, i Lakota hanno insegnato, a coloro che si sono aperti al confronto e al dialogo, le loro canzoni condividendo momenti importanti come la costruzione dei Tipì e la cerimonia dell'Inipi (la capanna sudatoria).  Al "Dialogo Spirituale - Un Popolo Aiuta un Altro Popolo" partecipa, come rappresentante della dimensione tibetana, il Venerabile Geshe Tenkyong, monaco di lignaggio Mahayana formato da quarant'anni di studio in un monastero in indiano, esule dal Tibet e residente in Italia nei pressi di Caorso. Popoli lontani, vittime entrambi di storici e presenti genocidi, (che vediamo come tentativi di estirpare la loro profonda identità spirituale) si riuniscono a Saviore per coniugare il Dialogo Spirituale, rinnovando tutti gli anni l'intento di collaborare per la defiinzione di una nuova e più consapevole umanità, attraverso l’intimo legame che unisce tutti i popoli e tutte le fedi; il rapporto tra uomo e ambiente si traduce in una intensa connessione con la natura e gli esseri che ospita.

Mitakuye Oyasin, direbbero infatti i Lakota; Sarvam Sarvat Makam, il Geshe La; ma il significato è meravigliosamente lo stesso: "(io) sono tutte le mie relazioni", ossia ogni incontro, ogni esperienza e ogni contatto estetico che ho con il mondo.

La possibilità di ripetere questa esperienza e offrire ad altri l’occasione di partecipare alle iniziative degli Amici della Natura, come successo al nostro gruppo di giovani nel 2012,  incontrando nuovamente i Lakota e il Geshe La in una cornice magica come quella della Val Saviore, è , di FONDAMENTALE IMPORTANZA. La montagna fa da cornice ad un’esperienza di autentico confronto, scambio e arricchimento spirituale e culturale.  Imparare attraverso la semplicità. E' questo, di base, il senso del Dialogo Spirituale. Un incontro tra popoli lontani, che permette a noi italiani non solo di avvicinarli e cercare di comprenderli, ma anche di gettare luce nuova sulla nostra medesima cultura, in un momento storico di grave smarrimento identitario.

Italo Bigioli e sua moglie Marinella (presidente e vicepresidente degli Amici della Natura di Saviore) coordinano l'incontro con i Lakota e il Geshe La, i workshop sui loro usi tradizionali, le escursioni nel territorio e saranno portavoce del significato profondo del "Dialogo Spirituale- Un popolo aiuta un altro popolo".


UN NUOVO OBIETTIVO

Negli ultimi mesi, gli Amici della Natura di Saviore, hanno sposato una causa a favore del popolo bosniaco, anch’esso vittima di genocidio durante la guerra negli anni Novanta, sostenendo il progetto di Irvin Mujcic, originario di Srebrenica, cresciuto in Val Saviore, il quale ha deciso di ritornare nella sua terra natale e aprire una casa-rifugio iscritta al circuito della Natur Freunde International nei dintorni di Sarajevo. Assieme ad Irvin saremo  presenti alla seconda marcia della pace, Tuzla-Srebrenica, che avrà luogo a luglio 2016 per celebrare  “Il giorno dell’umanità”. Il ritorno dei Lakota e la loro partecipazione, assieme al Geshe La, alla marcia permetterebbe di  estendere il “Dialogo Spirituale-Un popolo aiuta un altro popolo” anche al popolo bosniaco, unendo rappresentanti di culture lontane, tanto diverse, ma unite da un unico tragico destino,  in un un messaggio dall’altissimo valore simbolico. La loro presenza alla marcia contribuirebbe ancora di più a fare di Srebrenica “la città della speranza, della vita e di un nuovo inizio rispondendo all’odio con l’amore, alla guerra con la pace, alla paura con il coraggio e all’ignoranza con la conoscenza”.

Alla marcia della pace parteciperanno armeni, rom, ebrei: popoli che hanno vissuto l'esperienza della pulizia etnica. Noi partecipiamo a nostra volta come sopravvissuti, fortunamtamente non ad un genocidio ma alla ricerca del profitto cieca e incontrollata; vediamo in tali popoli, che hanno vissuto la tragedia, le risorse umane in grado di darci le parole e le risposte giuste. Hanno vissuto il genocidio proprio perchè portatori di queste verità, in contrasto con l'equilibrio innaturale creato da uno sviluppo che non è possibile definire progresso.


A COSA CI SERVONO I SOLDI

Finanziare il ritorno dei Lakota a Saviore, acquistando il biglietto arereo dagli Stati Uniti all’Italia, per il quale è necessaria una cifra che oscilla dai 1800 ai 2000 €. A questo si aggiunge un fondo necessario a MANTENERE il VITTO dei due Lakota, che non è necessario quantificare essendo ogni aiuto di significativa importanza.  

Creare un fondo cassa per il viaggio in Bosnia.  

Il Geshe La vive fortunatamente in Italia e frequenta la casa-rifugio degli Amici della Natura a Saviore con una certa regolarità.


WHAT ARE YOU SUPPORTING

From 1995, the International Friends of Nature' section of Saviore dell'Adamello is leading with pride the elaboration of a true intercultural logos in the Italian Alps, called "Dialogo Spirituale - Un Popolo aiuta un altro Popolo" (Spiritual Dialogue - A People helps another People) which sees as protagonists some representatives of an Apaches San Carlos' tribe then, and Oglala Lakota Sioux now. Through the years, many people have met the Lakotas in Saviore, experiencing their simple but powerful teachings. During the summers spent together in Val Saviore, shaded by the fir trees of the little Brata's glen, Lakota shared their songs with those open to confrontation and dialogue, thought them how to build the Tepee and the Inipi, the sweat lodge, and showed the intimate relation that connect all peoples, all creeds and believes, and above all mankind and its environment, Nature.                                                                                   

To the Dialogo Spirituale, as representative of the Tibetan dimension, participates the Venerable Geshe Tenkyong, a tibetan buddhist monk of Mahayana lignage, who was exiled from Tibet and has been living in Italy for many years after studying 40 years in an Indian monastery. Distant peoples, the both victims of historic and ongoing genocides (that we see as attempts to eradicate their deep spiritual identity) meet in Saviore to express the Dialogo Spirituale, renewing every year the intent to cooperate for the creation of a new, more concious humanity.                                                           

Mitakuye Oyasin, say the Lakotas; Sarvam Sarvat Makam, the Geshe La; but the meaning is the same: &(I am) all my relations& that means every encounter, every experience and every hestetic contact I have with the world. The mountains are frame for a story of authentic "spiritual therapy",  for which contact with the mystic nature of Val Camonica, allows for a vivid experience of  Lakota's cultural identity.

For us, a group of young people who had the pleasure and the honor, in 2012, to partecipate to the initiatives of the Friends of Nature and to meet Cecil and Jim, the two Lakotas, the chance of having them back here, together with the Geshe La, in the magical context of Val Saviore, is of GREAT IMPORTANCE. Together in simplicity and in silence, even just a walk in the woods was able to lead to meaningful experiences of spiritual truths. This is, basically, the meaning of the DIalogo Spirituale: a meeting between distant folks, that allows us italians not only to narrow this distance and to try to understand the points of connection between us, but also to shed mor light on own  culture, in an historical time of severe identity crysis.

Italo Bigioli and his wife Marinella (president and vice-president of the Friends of Nature of Saviore), coordinate the meeting with the Lakotas and the Geshe La, managing the workshops on their traditions, and supporting all the Dialogo Spirituale's operations.


A NEW OBJECTIVE

In the last few months, the Friends of Nature of Saviore started supporting a new cause in favour of the bosniac people, victim itself of a genocide during the war in the 90s, joining Irvin Mujcic's project, the Tuzla-Srebrenica peace march in July '16. Irvin born in Srebrenica, raised in Val Saviore, and decided to return to his homeland and is intentioned to open a Friends of Nature's house in the surroundings of Sarajevo. The partecipation of Lakotas and Geshe La, together with a delegation of Friends of Nature members, to the Tuzla-Srebrenica Peace March which will take place in July '16, is a chance to extend the Dialogo Spirituale to the Bosniac people, enlarging the scope of the project. Moreover, the presence of Lakotas and the Geshe La, would contribute to make Srebrenica "the city of hope, of life, and of new beginnings, fighting hate with love, war with peace, fear with courage and ignorance with knowledge" (Irvin Mujcic, 2015). To the Peace March will partecipate Armenians, Gypsies, Jews: peoples who suffered from ethnic cleansing. We partecipate as survivors ourselves, luckly not of a genocide, but of capitalistic development: we see in these peoples, that have lived tragedy, the humanity capable of providing the right words and the right answers. Indeed, they suffered a genocide because they are carrier of powerful truths, which oppose to the unnatural balance created by profit and by the unlogical seek for a development that is not possible to call progress.


WHAT DO WE NEED THE MONEY FOR

The annual meeting with the Lakotas has obviously considerable costs to sustain: the greatest expent is the FLIGHT, from US to Italy, for which we will need around 1800-2000€ / 2000-2200$. To this,

We need to face the room and board expences for the Lakotas, that is not necessary to quantify, since any contribution will be of great help.

Luckly, Geshe La lives in Italy and comes often to Saviore.

The trip to Bosnia represents another point that deserves a significant grant.

Commenti (2)

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  • cf
    cinzia  mitakuye oyasin
    • JF
      Jacopo È grandioso poter contribuire al ritorno dei Lakota!

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