Con questa campagna il Teatro Tascabile vi vorrebbe coinvolgere nella prima traduzione italiana del Nāṭyaśāstra, il più antico trattato sull’arte del teatro-danza al mondo. Nel 2023, in occasione del proprio 50° anno di vita, il TTB ne ha avviato la traduzione, un regalo per il teatro e la danza italiani. 

Ora siamo in dirittura d’arrivo. 
In autunno, se ci darete una mano, potremo stamparlo.

Era un periodo di vacanza. 
Il saggio Bharata sedeva in mezzo ai suoi discepoli che gli domandarono del Nāṭyasastra (scienza del teatro): “si dice sia pari ai quattro Veda” (scienze sacre). Bharata disse: «il Nāṭya (Teatro) è stato creato dal Dio Brahmā. Ve ne racconterò la storia». 

In un tempo molto, molto lontano la gente di questo mondo di dolore e piacere, spinta dall’avidità, dall’invidia e dalla rabbia, si abbandonò a uno stile di vita incivile e rozzo. Gli dèi si rivolsero allora a Brahmā: “per riportare l’umanità sulla retta via dacci qualcosa che non istruisca soltanto, un oggetto di gioco, qualcosa da vedere e da ascoltare”. Brahmā meditò in solitudine e compose un quinto Veda. Prese le parole dal Ṛgveda, la musica dal Sāmaveda, la mimica e il trucco dallo Yajurveda e dall’Ātharvaṇaveda la rappresentazione delle emozioni.Quindi chiamò gli dei e disse: “ecco il Nāṭyaveda (o Nāṭyasastra), esso richiede personalità brillanti, perspicaci  e padrone di sé. Ora mettetelo in pratica”. Gli dei dissero che loro non erano in grado di metterlo in pratica: “gli uomini però sono in grado di farlo, poiché hanno acquisito la conoscenza racchiusa nei Veda e sono perfettamente padroni di sé”.

Il Nāṭyaśāstra, definito da Renzo Vescovi – leader efondatore del Teatro Tascabile – “la Bibbia del teatro indiano”,è  il più antico manuale sull’arte drammatica giunto fino ai nostrigiorni. Gli studiosi lo paragonano per importanza alla Poetica di Aristotele, che ha inaugurato in Occidente la riflessione sul teatro, anche se le differenze sono più numerose dei punti di convergenza. La sua composizione, datata fra il 200 a.C. e il 200 d.C., consiste in trentasei capitoli in cui vengono minuziosamente enunciate le teorie estetiche fondamentali di ogni aspetto della messa in scena. Dall’origine divina del teatro alla costruzione dell’edificio teatrale con la cerimonia di consacrazione del palcoscenico, dall’origine dell’integrazione della danza nella rappresentazione teatrale ai due aspetti unici e peculiari del teatro sanscrito: il rasa, l’esperienza estetica assaporata dallo spettatore e i bhāva, le emozioni rappresentate dall’attore in scena; dalle caratteristiche delle diverse tipologie di personaggi ai costumi e al trucco, dall’azione fisica alla dizione e alla metrica, dalla musica agli strumenti musicali.

L’influsso delle forme artistiche orientali ha profondamente modificato il pensiero e le arti occidentali, anche per quanto riguarda il teatro. Durante tutto il XX secolo l’Oriente ha esercitato in maniera pervasiva un considerevole fascino sui maestri riformatori del teatro europeo: uomini e donne che hanno tentato la particolare via di rinnovamento per un’arte nuova attraverso l’insegnamento dell’Asia.

Dal 1978 il Teatro Tascabile studia e pratica costantemente, di generazione in generazione, differenti discipline del teatro-danza classico indiano. Gli attori del TTB il Nātyaśāstra lo hanno assorbito nei loro corpi e anche nella loro maniera di intendere, creare e praticare la scena occidentale, in tutte le sue differenti discipline: tecniche ed etiche. Oggi, dopo cinquant’anni, il TTB è un gruppo che abita serenamente due mondi: quello in cui è nato, teatro occidentale, teatro di gruppo, teatro di ricerca, e l’altro, per certi versi lontano per altri più familiare delle strade di Bergamo.

In occasione dei nostri cinquant’anni, come regalo al mondo del teatro e della danza italiani, abbiamo avviato la traduzione italiana del Nātyaśāstra nella versione di Adya Rangacharya, celebre drammaturgo indiano (1904-1984) che lo ha interpretato traducendolo dall’originale sanscrito, perchè, a nostro parere, il Nātyaśāstra propone una maniera incredibilmente “innovativa”, come si dice oggi, di pensare e praticare il teatro. Per noi è una attuale e straordinaria palestra universale.

Ma non solo: tradurre il Nātyaśāstra è anche un atto di rivolta e insieme di speranza. Chissà che una volta pubblicato in italiano il volume possa capitare nelle mani di un giovane, o di un vecchio, o apparire a fianco dei testi di Stanislavskij sulla cattedra di un insegnante delle accademie teatrali italiane. Se ciò dovesse un giorno accadere ne sarà valsa la pena.

Per realizzare la prima traduzione in italiano del Nāṭyaśāstra servono 11.000 euro. 

Il tuo aiuto è importante per completare la traduzione e mettere il libro a disposizione di tutti coloro che amano il teatro, l’arte, la cultura.

Con il tuo sostegno potremo:

• tradurre il Nāṭyaśāstra
• procedere con l’editing del testo
• pubblicarlo presso Bulzoni Editore nella collana “Memorie di teatro”

Se riusciremo a raggiungere gli 11.000 entro il 30 settembre potremo procedere alla pubblicazione Ecco perché ogni donazione, anche se piccola, è estremamente preziosa.

Abbiamo pensato ad otto segni di gratitudine che potranno ricordarti il tuo sostegno. 

Il Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche è stato fondato nel 1973 da Renzo Vescovi e da un gruppo di giovani attori sul modello dei teatri-laboratorio della seconda metà del ‘900 europeo e dei teatri di gruppo, il cui lavoro si svolge su un piano di interazione complessiva dei suoi membri secondo il costume delle botteghe d’arte rinascimentali. I suoi due nomi rispecchiano i due volti del TTB: da una parte gli spettacoli e l’impegno sul territorio bergamasco, dall’altra la pedagogia e la rigorosa ricerca sulle molteplici tecniche dell’arte dell’attore.

Nel 2023 ha compiuto 50 anni di attività che possono essere così riassunti: ha creato 32 spettacoli originali partecipando ai più importanti festival nazionali e internazionali in 45 nazioni di 4 continenti; ha prodotto una ottantina di spettacoli di o con altre formazioni; ha promosso la presenza in Italia di oltre 250 gruppi e artisti provenienti da 40 paesi.

Presso la propria sede il TTB ospita laBiblioteca Teatrale Eurasiana (BTE), nata nel 2013 da un primo nucleo di volumi appartenuti al leader e fondatore Renzo Vescovi, a cui si è aggiunto nel 2019 il fondo Nicola Savarese, grande studioso di spettacolo, e in particolare dei rapporti tra teatro orientale e teatro occidentale. È prevista a breve l’acquisizione del fondo di Ferdinando Taviani, forse il più importante studioso di teatro della sua generazione. 
I libri sono gestiti in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e sono rintracciabili all’interno del catalogo multimediale bibliotecario dell’Università divenuto nel 2020 polo SBN. Vista la specializzazione e l’identità dei donatori, la biblioteca comprende una delle maggiori raccolte italiane relative al teatro eurasiano.

La BTE possiede tra i suoi volumi tutte le versioni del Nātyaśāstra pubblicate in inglese. Con la traduzione italiana del Nātyaśāstra, la Biblioteca Teatrale Eurasiana avvia la propria attività editoriale.