Una campagna di
Lorenzo Fargnoli, Maurizio Franco, Matteo Garavoglia e Marco MastrandreaContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Il tuo contributo servirà a sostenere un progetto ambizioso. Scegli la ricompensa o la somma con cui vuoi sostenerlo e seleziona il metodo di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. Ti ricordiamo che il progettista è il responsabile della campagna e dell'adempimento delle promesse fatte ai sostenitori; sarà sua premura informarti circa come verranno gestiti i fondi raccolti, anche se l'obiettivo non sarà stato completamente raggiunto. Le ricompense promesse sono comunque garantite dall’autore.
Un esodo. Migliaia di persone ai margini della vita urbana. Mentre le cinture periferiche di cemento e ferro si ingrossano inglobando nuovi territori. Migliaia di vite umane espulse da un nucleo incandescente che pompa energia a fasi alterne.
Trasformazioni e stravolgimenti improvvisi. Ma anche processi durevoli le cui conseguenze sono già visibili.
Le metropoli. Omologate e stereotipate. Strade, rioni e quartieri.
Cosa sono oggi le città? E cosa potrebbero diventare? Noi rispondiamo: la città è una melma policefala (Physarum polycephalum): l'organismo unicellulare esposto di recente al Parco zoologico di Parigi. Una sorta di blob che consuma calorie, assorbe sostanze ed espelle gli scarti nocivi pur non avendo un cervello, uno stomaco e una forma minimamente compatibile a ciò che la biologia ha descritto per secoli.
Badate bene: tutto ciò che avete letto può sembrare l'incipit di un romanzo distopico o di un film di fantascienza. Eppure il nostro progetto intende raccontare e interpretare questo tipo di realtà. Con i fatti e le storie ancora impressi sugli stucchi screpolati di una palazzina in costruzione o stampate su un biglietto della metro. Con dati e fonti attendibili. Negli ultimi anni le città italiane sono cambiate profondamente.
Fenomeni come la turistificazione, la gentrificazione e la progressiva privatizzazione dello spazio pubblico hanno completamente rimodulato le fondamenta urbane del nostro vivere collettivo. Valorizzare e rigenerare: verbi che ritornano continuamente nei verbali dei consigli comunali e negli schedari delle imprese edilizie. Interi quartieri sono stati fagocitati dalla rendita immobiliare. Gli algoritmi delle piattaforme gestiscono migliaia di chilometri quadrati di case e appartamenti in affitto.
Fondi speculativi e società immobiliari si muovono nel marasma di asfaltoe mattoni ridisegnando le fisionomie delle città. Con centri vetrina ripuliti e sterilizzati dove il costo della vita schizza vertiginosamente verso l’alto e gli slum desertificati delle periferie e della provincia. Il nucleo e la crosta.
Non esiste criterio. Nessuna pianificazione. Pubblico e privato sono stretti in un connubio. Qualcuno direbbe: è il capitalismo, baby! E sullo sfondo ci sono loro, gli esuli delle metropoli. Le marginalità sociali che la furia disintegrante delle trasformazioni urbanistiche rende invisibili. Sfrattati, senza casa, disoccupati e precari che non possono più permettersi di passeggiare tra lo scintillio glamour dei rioni rigenerati. L’emergenza abitativa e l’alienazione dal contesto sociale.
Il nostro lavoro vuole indagare le metamorfosi delle città nostrane. Evidenziare le complessità. Individuare dinamiche simili. Tracciare un filo rosso. E raccontare il dramma quotidiano di chi vive schiacciato dallo sviluppo socio-urbanistico contemporaneo.
Ci affideremo al parere di esperti e studiosi. Chiederemo conto alle istituzioni nazionali e cittadine. E interrogheremo gli attori principali di tali rivolgimenti cercando di dare (e strappare) delle risposte esaustive. La nostra è una dichiarazione di guerra.
Siamo reduci dall'esperienza di Un gioco di società: l'inchiesta prodotta integralmente su Instagram con cui abbiamo vinto l'ultima edizione del Premio giornalistico Roberto Morrione. Protagoniste di quest'epopea metropolitana sono state Napoli, Roma e Milano.
Oggi vogliamo rilanciare con altre tre città simbolo del Paese più contraddittorio d'Europa: Palermo, Firenze e Venezia. Vogliamo continuare a sperimentare e abbiamo bisogno del vostro aiuto!
PER COSA CHIEDIAMO SOSTEGNO
Il denaro raccolto con il crowdfunding verrà utilizzato per costruire l'intera struttura dell'inchiesta. Un progetto fruibile su Instagram sfruttando al meglio le potenzialità del social network: elementi grafici, contributi video di alta qualità e percorso narrativo cross-mediale di indagine giornalistica.
Non sarà una copia della precedente fatica: abbiamo delle chicche che vi mostreremo a tempo debito. I fondi andranno anche a finanziare materialmente il nostro lavoro: spostamenti, pernottamenti e una pagnotta di pane (con lo stomaco pieno si ragiona meglio!).
Ogni tappa del nostro percorso verrà documentata in un diario di viaggio che verrà pubblicato periodicamente sulla pagina Facebook di Un gioco di società. L’interazione è il sale del nostro lavoro e il dialogo con la comunità di lettori/fruitori e sostenitori è inevitabilmente parte integrante del nostro progetto. Una volta approntata l’inchiesta il confronto si sposterà sulla piattaforma Instagram di Le città proibite.
Non escludiamo la creazione di ulteriori contenuti giornalistici – articoli e video - da pubblicare su altri media, nati come “spin-off” e diramazioni al progetto. Anche in questo caso il dialogo con gli utenti indirizzerà le nostre scelte.
Al termine delle nostre fatiche metteremo su un evento a Roma per presentare i risultati dell’indagine coinvolgendo tutti le realtà che incontreremo strada facendo. E lo organizzeremo attraverso il nostro consorzio (vedi “Chi siamo”) che da tempo allestisce iniziative e workshop di approfondimento giornalistico sulle tematiche più disparate. Ovviamente siete tutti invitati.
CHI SIAMO
Lorenzo Fargnoli, Maurizio Franco, Matteo Garavoglia e Marco Mastrandrea realizzeranno l'inchiesta. Il quartetto ha collaborato con testate ed emittenti televisive nazionali e internazionali, tra cui L'Espresso, Skytg24, Mediapart, Left e Limes. Prevalentemente si occupano di sfruttamento lavorativo, questioni sociali e diritti negati. Sul disagio abitativo e terremoti urbanistici hanno pubblicato diverse inchieste e reportage.
Gli autori hanno frequentato la Scuola di Giornalismo della Fondazione Basso. Sono membri del Centro di Giornalismo permanente (CGP), un collettivo di giornalisti, grafici e videomaker che intende rivoluzionare il mondo dell'informazione. Il Centro promuove un giornalismo accurato e “slow” che svisceri e analizzi i fatti, andando a fondo negli spiragli di luce o nei gorghi oscuri del quotidiano. Condivisione delle competenze e mutualismo sono il motore propulsore del Centro.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Commenti (5)