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Le Officine Teatrali Bianchini sono un'Associazione Culturale, nata dall'incontro di professionalità forti e complementari maturate nel campo del teatro e della pedagogia teatrale e sociale.
Tra i suoi obiettivi:
promuovere ed utilizzare il teatro e l'educazione alla teatralità come strumento pedagogico mirato al benessere psicofisico della persona in sé e in relazione con gli altri;
ideare e realizzare progetti rivolti a famiglie, bambini, giovani, adulti, anziani, di qualunque condizione ed estrazione sociale;
promuovere ed organizzare e realizzare laboratori ludico-creativi mirati a sviluppare apprendimento dall’esperienza, in un ambiente educativo accogliente;
creare contesti che possano accogliere e promuovere possibili relazioni educative tra anziani, adulti, giovani e bambini.
Essere presenti sul territorio offrendo la propria professionalità ai fini della diffusione della cultura teatrale e dell'aggregazione sociale.
Si tratta di un progetto teatrale che nasce dall'esigenza di interrogarsi sui molteplici aspetti del tragico fenomeno del figlicidio per mano materna, da un punto di vista sociale, civile, culturale, artistico.
L'ispirazione fornita dai fatti di cronaca, anche recenti, si coniuga alla rivisitazione del mito di Medea nelle sue numerose versioni (Euripide, Seneca, Grillparzer, Alvaro, Anouilh, Wolf) e all’ascolto delle voci e del sentire delle donne di oggi (mediante seminari gratuiti periodici organizzati presso la Casa delle Donne di Genova e condotti da Emi Audifredi); le riflessioni e le discussioni così raccolte contribuiscono all'humus creativo che darà vita alla pièce fulcro del progetto.
La decisione di lavorare a questo progetto nasce proprio dall’esigenza di fare chiarezza sul fatto che se, come accade, fatti come questo sono così spesso alla ribalta della cronaca, è pur vero che la famiglia, la società, i media non tutelano la maternità, liquidandola ad un semplice e romantico ammasso di falsi miti, mentre è una battaglia continua sul campo del quotidiano, soprattutto se si hanno pochi strumenti o una storia pesante alle spalle.
Un palco nudo. Quattro donne. Quattro figure femminili chiamate a confrontarsi con le tante sfaccettature di Medea riassunte nelle figure che la abitano: figlia, sposa e madre.
Quattro anime impegnate ad affiancarsi, stimolarsi, provocarsi, sostenersi, proteggersi, interrogarsi, insinuare dubbi l’una nell’altra, dialogare in un divenire emotivo e ritmico.
Le quattro donne si inoltrano in un percorso lastricato di voci e di false certezze, di vissuti e di contraddizioni per arrivare a capire che, come lo stesso Euripide avverte, dietro ad ogni persona, dietro ad ogni gesto c’è una storia; e sono proprio queste storie che non possiamo ignorare, che dobbiamo interrogare.
Se, come hanno detto le donne che abbiamo ascoltato, l’ombra esiste in ciascuno di noi ed è solo riconoscendola che possiamo renderla innocua e contenerla entro i suoi confini, è pur vero che il rischio si concretizza ogni qual volta una donna è troppo debole per far fronte alle aspettative di una società altamente condizionante; troppo assediata dalle difficoltà materiali e psicologiche della maternità; troppo sola a misurarsi con il falso mito dell’istinto materno e con l’implodere delle dinamiche relazionali con il proprio compagno.
L’obiettivo è quindi dar vita a una pièce imperniata su un percorso di consapevolezza personale e sociale, verso il tentativo di comprendere le radici di un crimine orrendo e inaccettabile di cui la società tutta deve farsi carico, a partire da molto lontano.
Da un'idea di Emi Audifredi
Elaborazione drammaturgica e regia di Cecilia Del Sordo
Aiuto regia di Alberto Bergamini
Ricerca bibliografica a cura di Emi Audifredi, Cecilia Del Sordo, Alberto Bergamini
Interpreti:
Antonella De Gaetano
Gabriella Picciau
Carola Manfrinetti
Marina Savoia
Il vostro sostegno è molto importante e ci permetterà di concretizzare questo progetto al quale abbiamo già da tempo iniziato a lavorare, come potrete vedere nel video di presentazione. Le donazioni raccolte ci aiuteranno a sostenere le spese di allestimento della performance teatrale, coprire i costi di attrezzeria e costumi, quelli destinati alla promozione (pubblicità, tipografia ecc... ) e a garantire un minimo rimborso spese ad attrici, collaboratori e tecnici.
A nome dei soci e di tutto lo staff delle Officine Teatrali Bianchini, un grazie di cuore!
Officine Teatrali Bianchini is a Cultural Association, originated from the encounter of strong and complementary professional figures experienced and trained in the field of theatre, drama pedagogy and social drama (visit our website to see our CVs: www.officineteatralibianchini.com)
Among its aims:
To promote and use theatre and drama pedagogy as a tool aimed to the psychophysical wellbeing of the person, in the relationship with oneself and with the others;
To create events for families, children, young people, adults, seniors from any social a cultural situation;
To offer recreational-artistic workshops aimed to develop cooperative education from experience in a welcoming and comfortable environment;
To devise situations fostering the relationship between different generations: seniors, adults, youngsters, children.
To be present in the territory and offer its professional action in order to promote the culture of theatre and of social integration and aggregation.
It is a drama project, originated from the need to consider the several aspects of the tragic event of child murder by mother’s hand, from a social, civil, cultural and artistic point of view.
It is inspired by the even most recent crime news and is combined and intertwined with Medea’s myth in its different versions (Euripide, Seneca, Grillparzer, Alvaro, Anouilh, C.Wolf) and with the voices and feelings of today’s women gathered during our seminars held at the Casa delle Donne in Genova by Emi Audifredi. The thoughts and discussions thereby collected have become the creative humus which will bring the performance to life.
We decided to work on this subject because we feel the need to bring focus on the fact that though it’s true that these tragic events happen, we must not forget that family, society, media don’t protect motherhood and often sell it off as a merely romantic heap of false myths, whilst actually it is a daily battle, especially if one has few resources or a difficult personal history.
The first aim of our project is the production of a theatre performance called “L’Ombra – intorno a Medea e a tutte le altre”.
The dramaturgy of the performance is arising from the working and research process in which the whole group is involved: the four actresses, the directors and the co-authors.
Other and equally important objectives rotate around this one:
To provide food for thought about the motivations and the roots of an action which is the most tragic and horrible of all, because it marks the failure and the negation of the prime dyadic relationship, the mother-child bond.
To consider the role of family, which is often referred to as a “criminogenic nucleus” and no longer, not enough, as a source of mutual help and sharing.
To bring focus on the social and civil responsibilities of the establishment and of citizens about the safeguard of motherhood in terms of education, social conditioning, media influence, care and prevention of disadvantage and discomfort.
We are convinced that motherhood, especially when it is complicated, shouldn’t be a woman-only and private matter, but it should concern the whole society.
To break the veil of clichés and false myths which proliferate around motherhood at the expense of women, which have to perform ( and sometimes fight through) their daily mom-routine, more than often in total loneliness.
An empty stage. Four women. Four female figures called to face the different aspects of Medea resumed in the figures which she embodies: daughter, spouse, mother.
Four souls supporting, stimulating, provoking, protecting each other, seeding doubt in one another, talking to each other in a rhythmic and emotional crescendo. The Four Women venture on a road paved of rumours and false truths, life experiences and contradictions, and eventually get to understand that, as Euripides says, behind each person, behind each action, there is a history made of past events and experiences.
And these histories we must not ignore; we have to pay attention to them.
The women we listened to said that darkness does exist in each of us; only if we acknowledge it we will be able to make it harmless and to confine it within safe limits. Nonetheless, whenever a woman is too weak to respond to a highly demanding society, too beset by material and psychological difficulties, too lonely to face the challenge of the false myth of maternal instinct and of the implosion of the relationship with her partner, then the risk may become tragic reality.
Therefore our aim is to produce a performance hinged on a path of personal and social awareness, towards the attempt to understand and eradicate the roots of a hideous and intolerable crime about which the whole society must be concerned.
From an idea by Emi Audifredi
Dramaturgy and direction : Cecilia Del Sordo
Co- Director: Alberto Bergamini
Bibliographic research: Emi Audifredi, Cecilia Del Sordo, Alberto Bergamini
Performers:
Antonella De Gaetano
Gabriella Picciau
Carola Manfrinetti
Marina Savoia
Your support is very important and will give us the opportunity to realize the project we already have been working at , as you can see in the video.
Your donations will help us to cover the expenses for the staging and necessary equipment, tools and materials, costumes and for the promotion (ads, printing works, etc.), and to grant a minimum wage to the performers, technicians and collaborators.
On behalf of the members and of the whole staff of Officine Teatrali Bianchini, our heartfelt thanks.
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