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Un sentito grazie già da ora a tutti coloro che vorranno darci una mano, seguite la pagina Facebook di Lorenzo per avere novità sullo sviluppo di questo nuovo progetto. Stay Tuned e prenotate la vostra copia.
Un disco in dialetto brianzolo, non mi azzardo a dire milanese per non fare incazzare qualche purista, un’idea nata per caso, per gioco direi.
Ho provato a tradurre nel mio dialetto una manciata di canzoni “anglofone” a cui sono legato.
In alcuni casi l’operazione si è rivelata impossibile, perché il dialetto certe parole non le contempla, o più semplicemente perché alla prova del nove, il canto per intenderci, il risultato suonava male o in qualche modo tradiva il senso poetico dell’originale.
Con alcune canzoni invece tutto è filato liscio, molto più facile che con l’italiano così povero di tronche e di onomatopee.
Quello che le mie versioni mi sembrano evocare è indubbiamente più ruspante degli originali, ma l’ambizioso tentativo non è mai stato quello di fare delle parodie, bensì trascinare il dialetto in territori avventurosi quali la poesia o almeno la letteratura.
E’ un album risicato, avevo preparato molti più pezzi, ma nonostante il prezioso lavoro dell'Appaloosa, non si è riuscito ad ottenere l’autorizzazione da molti editori, in ogni caso vorrei dire a Bob, Bruce e agli altri che li perdono e non porto rancore.
Poi ci sono tre canzoni mie, tanto per non perdere il vizio.
E poi i grazie, che sono tanti, perché tante sono le persone che mi hanno dato una mano con questo lavoro, tanti amici che mi hanno prestato il loro tempo e la loro musica. Una condivisione gioiosa e disinteressata che mi commuove e che spero di meritare.
Grazie a Adriano Sangineto che c’è stato ogni volta che ha potuto e che si è addentrato con me in territori poco conosciuti (solo i veri musicisti lo fanno).
Grazie a Nadir Giori (con alcune persone si diventa amici in un secondo), a Leslie Abbadini che ci ha messo la sua bellissima voce, a Raphaël Maillet che è venuto apposta da Parigi, a Matteo D’Agostino che ha fatto l’arrangiamento de “I rivultèi de Brixton”, al mio vecchio compagno Piero Mucilli, A Jay Beretta, a Filippo “Pax” Pascuzzi, a Max Malavasi, a Andrea Marinaro, a Gabriele Turra e a Emanuele Maniscalco.
Grazie a Marco Tagliola, che ci ha messo del suo, a Giovanni Versari che lo ha fatto suonare bene, a Mario Dosi per la bella foto.
Grazie a Manuela Hüber e a Simone Veronelli che poi il disco lo hanno fatto.
Grazie a tutti gli amici che ho, che sono tanti, sono belli e spero si innamorino anche di queste canzoni.
Grazie a Laura per tutto il resto.
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