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Sono tanti i pregiudizi che ancora colpiscono le donne che scelgono di non avere figli, nonostante siano sempre più numerose. Lunàdigas nasce per dare loro voce.
Dopo il webdoc e il film - che continua a essere proiettato in tutta Italia e a ottenere riconoscimenti in festival nazionali e internazionali - Lunàdigas continua!
L'archivio vivo (i cui primi video sono già online) è una raccolta di video-testimonianze sempre accessibile e sempre in divenire. Un album multimediale e online, di voci, volti, vite childfree. L’obiettivo delle autrici e registe Nicoletta Nesler e Marilisa Piga è quello di far diventare il sito di Lunàdigas una piattaforma che continui a crescere, raccontando le donne senza figli anche in altre culture e creando uno spazio di ascolto, condivisione e ricerca.
Un traguardo che possiamo raggiungere solo grazie al contributo della affezionata community di Lunàdigas: mettete mano al portafogli per contribuire a questa nuova impresa!
Tutto il ricavato del crowdfunding andrà interamente all'Associazione culturale Lunàdigas.
Ogni centesimo ci sarà utile per:
• Raccogliere nuove testimonianze ovunque nel mondo le donne abbiano voglia di raccontarsi;
• Sottotitolare e catalogare tutte le testimonianze integrali;
• Continuare a far girare il film e le idee di Lunàdigas in Italia e all’estero.
Ogni centesimo servirà per ampliare la ricerca e farla continuare a essere il punto di riferimento che è stato finora per chiunque voglia affrontare stereotipi e pregiudizi sulla scelta di non diventare madri.
Proprio perché ogni centesimo sarà prezioso, Lunàdigas ci tiene a riconoscere il contributo di chiunque vorrà sostenere il progetto: per ogni donazione è previsto un piccolo omaggio per dirvi grazie!
Sul sito lunadigas.com è previsto uno spazio per i nomi di tutte le sostenitrici e i sostenitori e per l'occasione per la prima volta sarà visibile online il film Lunàdigas, ovvero delle donne senza figli: chi farà una donazione dai 25 euro in su riceverà gli accessi per poterlo guardare in streaming per 48 ore.
Per motivi tecnici e organizzativi, tutte le altre ricompense verranno spedite entro un mese dalla donazione.
La parola “lunàdigas” viene dalla lingua sarda ed è usata dai pastori per definire le pecore che in certe stagioni non si riproducono. Le autrici l’hanno scelta come titolo del loro lavoro in mancanza di un termine altrettanto incisivo nella lingua italiana, che descrive le donne che non vogliono riprodursi solo attraverso negazioni: “senza figli”, “non madri”.
Lunàdigas è invece una parola che afferma e conferma, con autoironia, l’esistenza e l’identità di quelle donne che si sentono complete anche senza aver messo al mondo dei bambini, sfidando stereotipi, luoghi comuni e sensi di colpa.
L’idea di una ricerca sulle donne senza figli è arrivata alle autrici all’improvviso, come un’urgenza messa via da troppo tempo. Fin dall’inizio Lunàdigas è apparsa come una sfida difficile, ma necessaria: era arrivato il momento di parlare dopo anni di silenzio e la risposta, sincera e vibrante, è infine arrivata, coinvolgendo tantissime testimoni.
In principio fu il webdoc, pubblicato online nel 2015 dopo anni di lavoro. Una selva urbana di testimonianze di donne lunàdigas note e meno note, di ogni età e provenienza – come l’astrofisica Margherita Hack e la partigiana Lidia Menapace –, si affianca ai Monologhi impossibili di Carlo A. Borghi, che danno voce a donne del Mito e della Storia che non hanno mai avuto figli.
Il racconto parte dal privato di ciascuna e diventa universale, corale: dal webdoc nel 2016 prende vita il lungometraggio, in cui le autrici, anche loro lunàdigas, si mettono in gioco con le proprie storie.
Il film è stato proiettato nelle sale cinematografiche di tutta Italia e ha ottenuto i premi come miglior lungometraggio al Festival Chouftouhonna di Tunisi e al Mediterraneo Video Festival, il premio come miglior documentario al Porn Film Festival di Berlino e il premio del pubblico al Queer Lisboa.
L’una bruna, l’altra anche
Si conoscono in Sardegna nel 1991. Nello stesso anno ha inizio la loro collaborazione prima negli studi radiofonici, più tardi alla realizzazione di film documentari per Rai.
L’una pitosforo, l’altra sambuco
Le autrici si distinguono per la ricerca di un linguaggio innovativo nel trattamento di temi sociali importanti, primo fra tutti la condizione delle persone disabili.
L’una Vespa lilla, l’altra R4 rossa
Col tempo la tematica iniziale si amplia e le autrici percorrono nuove strade di racconto della realtà focalizzando la loro attenzione sulle storie di relazione e sulle testimonianze.
L’una il Sessantotto, l’altra il Settantasette
L’impegno del momento è Lunàdigas, la sua diffusione e la crescita della comunità nella quale tante donne che hanno scelto di non avere figli si riconoscono.
L’una Marzemino, l’altra Vermentino
Prendendo spunto dalla loro personale condizione di donne senza figli, le autrici indagano e si interrogano sulle ragioni di una scelta mai facile, poco raccontata o tenuta nascosta.
L’una clitoridea, l’altra vaginale. E viceversa
Dal viaggio interiore ai viaggi attraverso il mondo per incontrare donne lunàdigas di altre culture e raccontare la loro visione della maternità.
L’una porta i capelli grigi, l’altra anche
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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