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MAGNIFICHE SORTI E PROGRESSIVE
un progetto documentario di
Claudio di Mambro Luca Mandrile Umberto Migliaccio
Magnifiche sorti e progressive è un film documentario che ha per protagonisti Renato Curcio e l'Ergastolo di Santo Stefano, luogo fisico nel quale è ambientato il documentario e che costituisce, insieme all’isola sulla quale sorge, la metafora dalla quale si dipana l’analisi che Renato Curcio fa degli effetti della cosiddetta Rivoluzione Digitale.
DESCRIZIONE PROGETTO
Magnifiche sorti e progressive è un film documentario che ha per protagonisti Renato Curcio e l'Ergastolo di Santo Stefano, una struttura panottica che sorge nell’omonima isola dell’arcipelago Ponziano, di fatto poco più di uno scoglio in mezzo al mare.
Il Panottico, termine coniato dal giurista e filosofo inglese Jeremy Bentham, è una parola composta da pan- che in greco significa “tutto” e optikon che significa “vedere”, sintetizza la “capacità di vedere tutto” con un unico sguardo, ovvero un'architettura fisica e sociale di un potere invisibile.
Il carcere di Santo Stefano, prima struttura al mondo nella quale sia stata attuata questa idea (1795), è quindi il luogo fisico nel quale è ambientato il documentario e costituisce, insieme all’isola sulla quale sorge, la metafora dalla quale si dipana l’analisi che il protagonista, Renato Curcio, fa degli effetti della cosiddetta Rivoluzione Digitale.
L'avvento di internet e delle tecnologie connesse alla rete hanno determinato negli ultimi vent’anni un cambiamento radicale della nostra vita. Su circa 7 miliardi di abitanti nel pianeta ci sono in circolazione 3,5 miliardi di smartphone e la previsione di mercato per il futuro è che tra 3 anni potrebbero esserci tra 20 e 26 miliardi di oggetti smart connessi alla rete. Basta pensare che nel 2000 Facebook non esisteva per capire qual è la portata e la velocità con cui questo cambiamento sta avvenendo e si è radicato nella nostra società.
La narrazione intorno alla magnificenza degli effetti che le nuove tecnologie possono avere su di noi è pervasiva: la tecnologia ci rende più smart o, addirittura, ci fa ambire ad una nuova forma di superuomo tecnologico. Poco diffuso, invece, è il pensiero critico intorno all'impatto che tutto ciò ha effettivamente sulla natura stessa dell'umanità così come l'abbiamo conosciuta sinora.
Renato Curcio è da anni impegnato nello studio delle nuove forme di potere che il capitalismo ha assunto grazie all’avvento della rete e delle tecnologie digitali. Nei suoi saggi L'Impero Virtuale, L'Egemonia Digitale, La Società Artificiale e da ultimo L’Algoritmo Sovrano, illustra in modo efficace come la colonizzazione dell’immaginario, sia collettivo che individuale, la trasformazione del processo produttivo nella totalità dell'universo lavorativo, l'invasione e il controllo di ogni singolo ambito della vita dell'individuo, stiano determinando una nuova forma di totalitarismo. Una società artificiale che, ben oltre la società industriale, la società dello spettacolo e la modernità liquida, ci mette di fronte al germe accattivante e vorace di un totalitarismo tecnologico che, a differenza di quelli ideologici del Novecento, invade e colonizza il luogo fondamentale della libertà, quello delle relazioni umane.
TODOMODO
Todomodo è un gruppo di affinità composto da Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Umberto Migliaccio che ha realizzato dal 2001 ad oggi 9 documentari, sia in autonomia produttiva che su commissione.
In particolare predilige lavori storico-sociali che raccontino le trasformazioni culturali e antropologiche della societa italiana.
L'ultimo lavoro realizzato BIMBA COL PUGNO CHIUSO (2013) è un documentario animato, prodotto interamente attraverso il crowdfunding su Produzioni dal Basso, che è stato premiato con il Grand Prix Documentaire al Festival del Cinema Italiano di Annecy e ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria al FICIP - Festival Internacional de Cine Politico di Buenos Aires.
Filmografia completa e maggiori informazioni su: https://todomodofilms.wordpress.com/
SCHEDA TECNICA
Genere: documentario
Anno di produzione: 2019
Durata: mediometraggio
Formato di Ripresa: HD e Super8
Regia, fotografia, suono in presa diretta e montaggio: Claudio di Mambro Luca Mandrile Umberto Migliaccio
CONTATTI
mail: todomodofilms@gmail.com
sito web: https://todomodofilms.wordpress.com/
MAGNIFICENT AND PROGRESSIVE FATE
Magnificent and progressive fate is a documentary movie having as its main characters Renato Curcio and the ‘Ergastolo di Santo Stefano’, a panoptic structure located in the namesake island of the Pontine archipelago, indeed just little more than a rock in the sea.
The Panopticon, a term coined by the English jurist and philosopher Jeremy Bentham, is a word made up of pan- that in Greek means “all” and optikon that means “to see”, refers to the “capacity to see all” at a glance, i.e. a physical and social architecture of an invisible power.
St. Stephen Prison is the first facility in the world, in which this idea was implemented (1795), hence the physical setting of the documentary and it represents, along with the island itself, the metaphor, from which the analysis made by the main character, Renato Curcio, of the so called Digital Revolution unravels.
The arrival of Internet and the technologies connected to the net brought a radical change in our lives during the last twenty years. Out of a world population of approximately 7 billion people, there are 3.5 billion smartphones and the market forecast for the future suggests that in 3 years there could be between 20 and 26 billion smart devices connected to the Internet. Alone the fact that Facebook did not exist in 2000 yet helps understanding the scope and speed, at which such a change is taking place and is rooting in our society.
The storytelling about the magnificence of the effects the new technologies may have on us is pervasive: Technology makes us smarter or even makes us long for a new type of technologic superman. Least popular is instead the critical thinking about the impact that all this actually has on the human nature itself as we have understood it until now.
Renato Curcio has been long committed to studying the new forms of power that capitalism has taken on thanks to the arrival of Internet and the digital technologies. In his essays “L'Impero Virtuale” (The Virtual Empire), “L'Egemonia Digitale” (The Digital Hegemony), “La Società Artificiale” (The Artificial Society) and last “L’Algoritmo Sovrano” (The Sovereign Algorithm), he explains very well how the colonization of both the collective and individual imaginary, the transformation of the productive process in the entire working framework, the invasion and control of every single aspect of an individual’s life, are generating a new kind of totalitarianism. An artificial society that, far beyond the industrial society, the show society and liquid modernity, puts us in front of the captivating and insatiable seed of a technological totalitarianism that, compared to the ideological ones of the twentieth century, colonizes the fundamental place of freedom, the one related to human relationships.
DESTINEES PROGRESSIVES ET MAGNIFIQUES
Destinées progressives et magnifiques est un film documentaire qui a pour protagonistes Renato Curcio et le Pénitencier de Santo Stefano, une structure panoptique située sur l’île homonyme de l'archipel des Pontines, en réalité un gros rocher au milieu de la mer.
Le Panopticon, terme donné par le juriste et philosophe anglais Jeremy Bentham, est un mot composé de pan, qui signifie « tout » en grec, et optikon qui signifie « voir », résume la « capacité à tout voir » en un seul coup d'œil, c’est-à-dire l’architecture physique et sociale d’un pouvoir invisible.
La prison de Santo Stefano, première structure au monde dans laquelle cette idée a été mise en place (1795), est donc le lieu physique dans lequel se déroule le documentaire et constitue, avec l’île sur laquelle elle s’élève, la métaphore dont émerge l’analyse que le protagoniste, Renato Curcio, fait des effets de ladite Révolution Numérique.
L’invention d'internet et des technologies connectées au web ont amené à un changement radical dans notre vie au cours des vingt dernières années. Sur environ 7 milliards d’habitant sur la planète, il y 3,5 milliards de smartphones en circulation et les prévisions de marché pour le futur estiment que, d’ici 3 ans, il pourrait y avoir entre 20 et 26 milliards d’objets smart connectés au web. Il suffit de se rappeler qu’en 2000 Facebook n’existait pas pour comprendre la portée et la rapidité à laquelle ce changement a eu lieu et s’est enraciné dans notre société.
La narration autour de la magnificence des effets que les nouvelles technologies peuvent avoir sur nous est omniprésente : la technologie nous rend plus intelligents et nous fait même parfois aspirer à une nouvelle forme de surhomme technologique. À l’inverse, la pensée critique concernant l’impact que tout cela a sur l’essence même de l’humanité telle que nous l’avons connue jusqu’à présent est peu diffusée.
Renato Curcio est depuis longtemps engagé dans l’étude des nouvelles formes de pouvoir que le capitalisme a développé grâce à l’invention du web et des technologies numériques. Dans ses essais « L’Empire Virtuel », « L’Hégémonie Numérique », « La Société Artificielle » et dernièrement « L’Algorithme Souverain », il illustre de façon efficace comment la colonisation de l’imaginaire, tant collectif qu’individuel, la transformation du processus productif dans la totalité de l’univers du travail, l’invasion et le contrôle de tous les domaines de la vie des individus, sont en train de déterminer une nouvelle forme de totalitarisme. Une société artificielle qui, bien au-delà de la société industrielle, la société du spectacle et la modernité liquide, nous met face au germe fascinant et vorace d’un totalitarisme technologique qui, contrairement aux totalitarismes idéologiques du 20ème siècle, envahit et colonise le lieu fondamental de la liberté, celui des relations humaines.
MAGNÍFICAS SUERTES Y PROGRESIVAS
Magnícas suertes y progresivas es una pelicula documental, cuyos protagonistas son Renato Curcio y el Ergastolo di Santo Stefano, una estructura panoptica que surge en la homónima isla del archpiélago de las islas Pontina, de hecho poco más de un escollo en medio del mare.
El Panoptico, término acuñado por el jurista y filósofo inglés Jeremy Bentham, es una palabra compuesta por pan-, que en griego significa “todo”, y optikon que significa “ver”, sintetiza la “capacidad de ver todo” con una mirada única, es decir una arquitectura física y social de un poder invisible.
La cárcel de San Esteban, primera estructura del mundo en la que esta idea fue realizada (1795), por lo tanto es el lugar físico en que está ambientado el documental y constituye, junta a la isla en que surge, la metáfora desde la que se desarrolla la análisis que el protagonista, Renato Curcio, hace de los efectos de la denominada Revolución Digital.
La llegada de Internet y de las tecnologías conectadas a la red producieron en los ultimos veinte años un cambio radical en nuestra vida. Con aproximadamente 7 millardos de habitantes en el planeta, hay en circulación 3,5 milllardos de smartphone y la previsión de mercado para el futuro es que dentro de 3 años podría haber entre 20 y 26 millardos de dispositivos smart conectados a la red. Si solo consideramos que Facebook no existía todavía en 2000, se puede entender el alcance y la velocidad con la que este cambio está ocurriendo y se ha enraizado en nuestra sociedad.
La narración alrededor de la magnificencia de los efectos que las nuevas tecnologías pueden haber sobre nosotros es transversal: la tecnología nos hace más ‘smart’ o, incluso, nos lleva a ambicionar una nueva forma de superhombre tecnológico. Menos difundido, en cambio, es el pensamiento crítico alrededor del impacto que todo esto tiene efectivamente sobre la naturaleza misma de la humanidad, así como la entendimos hasta ahora.
Desde hace años, Renato Curcio se ocupa del estudio de las nuevas formas de poder que el capitalismo ha adquirido gracias a la llegada de la red y de las tecnologías digitales. En sus ensayos “L'Impero Virtuale”, “L'Egemonia Digitale” , “La Società Artificiale” y por último “L’Algoritmo Sovrano”, esplica de una manera eficaz como la colonización del imaginario, tanto colectivo como individual, la transformación del proceso productivo en la totalidad del universo laboral, la invasión y el control de cada ámbito de la vida del individuo, estan determinando una nueva forma de totalitarismo. Una sociedad artificial que, más allá de la sociedad industrial, la sociedad del espectáculo y la modernidad líquida, nos pone en frene del germen seductor y voraz de un totalitarismo tecnológico que, contrariamente a los ideológicos del siglo XX, invade y coloniza el lugar fundamental de las libertades, lo de las relaciónes humanas.
WUNDERBARE UND FORTSCHREITENDE SCHICKSALE
Wunderbare und fortschreitende Schicksale ist ein Dokumentarfilm mit Hauptdarstellern Renato Curcio und das ‚Ergastolo di Santo Stefano’, ein panoptisches Gefängnis, das auf der gleichnamige Insel des Pontinischen Archipels gebaut wurde, in der Tat nicht viel mehr als eine Klippe inmitten des Meeres.
Der Begriff Panoptikum wurde vom englischen Jurist und Philosoph Jeremy Bentham geschöpft, setzt sich aus ‘pan-‘, auf Grieschisch “alles”, und ‘optikon’, das heisst “sehen”, zusammen. Er bezieht sich auf die “Fähigkeit, alles zu sehen” auf einem einzelnen Blick, und zwar auf eine physysche und soziale Architektur einer unsichtbarer Macht.
Sankt Stefan Gefängnis ist die erste Einrichtung auf der Welt, bei der diese Idee umgesetzt wurde (1795), daher ist der physische Ort, in dem der Dokumentarfilm gespielt wird und, zusammen mit der Insel, auf der es sich befindet, stellt die Metapher dar, aus der sich die Analyse des Hauptdarstellers Renato Curcio bezüglich der sogennanten Digitale Revolution auflöst.
Die Einführung von Internet und der an das Internet angeschlossenen Technologien haben in den letzten zwanzig Jahren unser Leben tief greifend verändert. Für circa 7 Miliarden Meschen auf der Welt gibt es 3,5 Miliarden Smartphones und die Marktprognose für die Zukunft spricht von 20 bis 26 Miliarden Smart-Geräte, die an das Netz angeschlossen sind. Denk etwa daran, dass im Jahr 2000 Facebook noch nicht existierte, um die Reichweite und die Gechwindigkeit dieser Änderung zu verstehen, die sich in unserer Gesellschaft verankert hat.
Die Erzählung über die herrlichen Auswirkngen, die die neue Technologien auf uns haben können, ist durchdringend: die Tecnologie macht uns smarter oder sogar lässt uns nach einem technologiscen Übermensch anstreben. Wenig verbreitet ist, dagegen, das kritische Denken über die Auswirkung, die all dies in der Tat auf die Natur der Meschnheit selbst hat, so wie wir sie bisher verstanden haben.
Renato Curcio beschäftigt sich mit der Analyse der neuen Arten von Macht, die der Kapitalismus durch die Einführung von Internet und der digitalen Technologien aufgenommen hat. In seinen Essays “L'Impero Virtuale” (Das Virtuelle Reich), “L'Egemonia Digitale” (Die Digitale Hegemonie) , “La Società Artificiale” (Die künstliche Gesellschaft) und letzlich “L’Algoritmo Sovrano” (Der souveräne Algorithmus) veranschaulicht er auf wirksamer Weise, wie die Kolonisierung sowohl der kollektiven als auch der individuellen Fantasie, die Umwandlung des Produktionsverfahrens im gesamten Arbeitsbereich, die Invasion und die Kontrolle jedes Lebensbereichs des Einzelnen eine neue Art von Totalitarismus bestimmen. Eine künstliche Gesellschaft, die viel mehr als die Industriegesellschaft, Unterhaltungsgesellschaft und die flüßige Modernität, uns vor dem gewinnenden und gefräßigem Keim eines technologischem Totalitarismus setzt, der im Gegenteil zu den ideologischen Totalitarismen des zwanzigsten Jahrhunderts, den wesentlichen Ort der Freiheit überfällt, und zwar den der menschliche Beziehungen.
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