oppure

Registrati con il tuo indirizzo email

Oppure, solo se sei una persona fisica (NO azienda/associazione), puoi scegliere anche di registrarti con i social:

Inserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.

Ricordi la tua password?

Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.

Maria Stuart

Una campagna di
Compagnia L'Albatro

Contatti

Una campagna di
Compagnia L'Albatro

Maria Stuart

Campagna terminata
  • Raccolti € 840,00
  • Sostenitori 9
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza
  • Obiettivi
    4. Istruzione di qualità
    5. Uguaglianza di genere
    8. Lavoro dignitoso e crescita economica

Una campagna di 
Compagnia L'Albatro

Contatti

Il Progetto

Maria Stuart di Frederich Schiller - Debutto Prima Nazionale il 29 aprile 2022- Casperia

Repliche: 

30 aprile - 1/6/7/8 maggio - Casperia

13/14/15/20/21/22 maggio - Castelnuovo di Porto (RM)

27/28/29 Luogo segreto nel Lazio

PRESENTAZIONE

CENNI STORICI:

Maria Stuart, figlia di Giacomo V Stuart e di Maria di Guisa e nipote di Enrico VIII d’Inghilterra, resta orfana ancor bambina e allevata in Francia, vi sposò il Delfino che stava per salire al trono sotto il nome di Francesco II. Vedova dopo due anni, Maria tornò in Scozia e sposò nel 1656 il cugino Lord Darnley. Costui, dopo averle fatto uccidere l’amante Davide Rizzo, fu a sua volta ucciso in una congiura ordita dal nuovo favorito di Maria, il nobile scozzese Bothwell, alla quale sembra non fosse estranea la regina stessa.

Incapace di sottrarsi alla catena di intrighi e fatti di sangue, Maria sposò poco dopo l’assassino del marito, e s’inimicò del tutto i nobili scozzesi, molti dei quali già le erano ostili per il suo cattolicesimo. Stretta tra opposte fazioni in lotta, Maria si vide costretta a cercar rifugio alla corte della regina Elisabetta D'Inghilterra, ma costei, anziché offrirle protezione, la tenne prigioniera diciotto anni sotto l’accusa di pretendere al regno e di fomentare il desiderio di ribellione dei cattolici inglesi contro la regina anglicana. Sottoposta a processo per alto tradimento, fu decapitata nel 1587.

MARIA STUART DI Frederich Schiller

Johann Christoph Friedrich von Schiller (Marbach am Neckar, 10 novembre 1759 – Weimar, 9 maggio 1805) è stato un poeta, filosofo, drammaturgo e storico tedesco.

Maria Stuart composta nel 1800, dove Shiller si discosta dalla verità storica, preme che il contrasto non sia solo tra due regine, ma anche e soprattutto tra due donne. La tragedia riguarda gli ultimi tre giorni di prigionia della Stuart prima della sua esecuzione. Il dramma ruota intorno alla fondamentale antitesi amore – politica: da un lato il mondo di Maria, che è amore bellezza moralità e morte, dall’altro il mondo di Elisabetta, che è politica necessità, ipocrisia e trionfo apparente.

NOTE DI REGIA DI CARLO FINESCHI

Una regina sottoposta a giudizio? No una donna sottoposta al giudizio degli uomini. Anche se apparentemente sarà Elisabetta ad ordinare la condanna, nel dramma di Schiller è evidente come sia il giudizio degli uomini di corte a decretare la fine di Maria. Ma su cosa si basa la condanna? Sulla paura, la paura della femminilità. La cosa che più è sempre stata repressa storicamente. Il pregiudizio per cui una donna debba nascondere la propria femminilità, il proprio istinto e castrare la propria libertà per accondiscendere ad un pensiero maschile, che ha influito totalmente sul pensiero generale. Anche se parliamo di una storia ambientata alla fine del 1500, purtroppo questo modo di pensare continua ad esistere ancor oggi.

Nel dramma ci sono due donne a confronto, due regine in un mondo però in cui sono ancora gli uomini che la fanno da padroni. Maria è in carcere, le è stato tolto il trono. Maria è una donna che voleva essere una donna anche se regina, non vuole nascondersi, non vuole far finta di essere un uomo ed obbedire a regole che non le appartengono, vuole essere solo se stessa. Questo fa tremare gli uomini di corte, la ritengono malefica, pericolosa. Lei mette in evidenza la loro debolezza, non sanno come confrontarsi. L’unico modo è eliminarla.

Elisabetta invece ha accettato di nascondere la sua femminilità per poter governare come un uomo. Maria però risveglia in lei il suo istinto. La presenza della regina in carcere la mette a disagio. Forse vorrebbe essere come lei, libera anche se chiusa in una cella, è molto più libera di lei. C’ è una sorta di ammirazione da parte di Elisabetta nei confronti di Maria, ma anche di invidia e gelosia. Elisabetta può decidere di salvarla anche se il giudizio del tribunale ha già emesso la condanna. Lei è la regina e può graziarla. Sa che Maria non ha colpe. Maria è solo una donna fiera di essere donna. Questo però finisce per spaventare anche Elisabetta che teme di scoprire realmente quella sé stessa che per tanti anni ha soffocato. Deve mantenere il rispetto degli uomini che la sostengono al potere. Maria deve morire e con lei la femminilità.

STRUTTURA DELLO SPETTACOLO:

L'idea è di rappresentare il dramma all'interno di un luogo che attraverso i personaggi, come dei fantasmi, ci trasportano nel 1587. Lo spettacolo avrà una struttura itinerante. Gli spettatori una volta entrati nel luogo, lasciano l’anno corrente per immergersi nella nuova epoca. Gli ambienti, i costumi, gli odori, il cibo che verrà mangiato e l'illuminazione fatta solo di torce ci riporterà indietro nel tempo. Inizialmente ci troviamo nella prigione di Maria, un luogo angusto e buio, fatto di sofferenza, dove i carcerieri si muovono tra il pubblico, che sta spiando la situazione, con prepotenza e spavalderia nei confronti della prigioniera.

Ci spostiamo poi nelle sale della corte, dove Elisabetta accoglie i suoi consiglieri ed amanti. Il pubblico diventa parte della corte. Il luogo è sfarzoso e ben illuminato, cibi e bevande abbondano nelle tavole e tutto è formalmente perfetto, come l'atteggiamento dei personaggi che poi invece in momenti privati li scopriamo tramare contro i loro rivali e a volte contro quelli a cui si mostrano amici.

Il percorso di Maria ci porta in luoghi sempre più stretti e piccoli, poco illuminati, fino a vedere solo lei bene in volto. Questo per dare la sensazione di viaggio verso sé stessa, che comporta grandi sofferenze, ma che porta il personaggio della Stuart a ritrovarsi prima della morte. I colori si trasformeranno dai chiari delle prime scene, a scuri nelle ultime, non per dare il senso di cupezza e lutto per la condanna, ma per esaltare il volto del personaggio e i suoi occhi, senza nessuna più importanza verso le cose esteriori, ma solo lei, la sua essenza.

Il viaggio di Elisabetta sarà totalmente opposto, schiacciata da luoghi sempre più grandi, che aumentano la sua solitudine, fino a diventare un piccolo punto, in una struttura che è diventata enorme e che ha cancellato totalmente i suoi sentimenti.

CURRICULUM DELLA PRODUZIONE

L'Associazione nasce nel Marzo del 2010, fondata da Sara Allegrucci, Matteo Bolognese e Francesco Rossini con l'obbiettivo di produzione e distribuzione di spettacoli teatrali.

Nel Giugno 2010 la prima produzione della compagnia: “Pene d'amor perdute”, di W. Shakespeare .

Nel Febbraio 2011 debutta “Di guerra e di sogni”, drammaturgia originale che porta in scena una riflessione sulla guerra.

Sulla linea di promozione di un teatro proiettato nella contemporaneità, nel Settembre 2011 L'Albatro si è impegnata nella produzione dello spettacolo “Di che hai paura”, di R.Dresser, per la regia di Carlo Fineschi, nell'ambito del XXXII Benevento città festival.

Nel 2012 prosegue il suo percorso di ricerca con la messa in scena di "Soltanto a un passo" testo inedito per poi partecipare, nello stesso anno alla produzione di Alt Qvm, serie web interattiva. Nel 2014 in collaborazione con il MAXXI (Museo arte e spettacolo del XXI secolo) debutta con "Ad occhi chiusi" tratto dal romanzo di G. Carofiglio con la regia di Carlo Fineschi. Dato il successo dello spettacolo "Ad occhi chiusi tornerà in scena, questa volta, in coproduzione con il MAXXI a marzo 2016. Nel 2017 produce “A cena con l’inquisitore” che andrà in scena al Festival di Todi dello stesso anno. Nel 2018 e nel 2019 porterà in scena “Vera” nei teatri della Tuscia e di Roma.

Ciò che caratterizza attualmente i progetti de L'Albatro è la volontà di ricerca nei confronti di un linguaggio di rappresentazione che possa accostare ad una coerente matrice stilistica di stampo teatrale, caratteristiche proprie dei mezzi di espressione contemporanei come ad esempio la fotografia o la recitazione psicologica propria della cinematografia; l'utilizzo di ambienti non convenzionali o la commistione di genere.

PERCHE’ IL CROWDFUNDING?

Siamo 11 attori per uno spettacolo ambientato nel 1600, cosa ci manca? Abbiamo le dimore storiche,  la passione, il talento, la professionalità, e quella sana follia di produrre ancora, nonostante la crisi del teatro, spettacoli con tanti artisti!
Lo scambio, la collaborazione sono alla base di questo mestiere. 
Più sono i personaggi più lo spettatore si ritrova immerso in questo nuovo mondo. 
E allora cosa ci manca?

Una parte fondamentale per un attore… il costume!
Undici costumi d’epoca per rendere ancora più unico e vero il viaggio con Maria Stuart.

Commenti (3)

Per commentare devi fare
  • GA
    Giuliana Forza ragazzi! Un abbraccio
    • CC
      Claudio 🤞🏼🤞🏼🤗
      • AG
        Alessandro Non vedo l'ora di ricevere il mio video ringraziamento ;)

        Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

        Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

        4. Istruzione di qualità

        Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.

        5. Uguaglianza di genere

        Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

        8. Lavoro dignitoso e crescita economica

        Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.