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(segue il testo in italiano e in calce la traduzione in Inglese controllata dalla mia amica Veronica da Boston che ha condiviso il progetto sulla sua pagina Facebook, così anche Tiziana, Emanuela, Daniele, e ancora grazie ad Alessandro, Richard, Silvia ... Grazie a tutti!)
Ho iniziato a scrivere questo lavoro Memoria nel presente prima della pandemia mondiale da Covid-19 poi, al momento di pubblicare questo progetto, mi sono fermata nel lockdown per seguire il decorso dei fatti drammatici di quella esperienza che ancora ci condiziona.
Oggi finalmente riesco a divulgare questo progetto/racconto che ho chiamato Memoria nel presente ispirandomi e appellandomi alla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata a Parigi il 10 dicembre del lontano 1948: questa, seppure sia un atto non vincolante per gli stati membri delle Nazioni Unite essendo una proclamazione di Principi, tuttavia, con i suoi preamboli e i trenta articoli, rappresenta la prima testimonianza di volontà della comunità internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano, nella dignità, nel valore della persona umana e nell’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna.
Così per Memoria nel presente mi concentro in particolare sull’Articolo 23 che contempla il diritto al lavoro ed è contro la disoccupazione e la discriminazione sociale: nel mio caso tengo a quella di genere perché questo progetto è scritto da una donna che vuole promuovere il proprio lavoro per favorire l’emancipazione femminile e la continuità della libera espressione, appropriandosi e omaggiando un uomo creativo e assieme una donna responsabile e determinata
Articolo 23
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro e alla protezione contro la disoccupazione. 2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto a eguale retribuzione per eguale lavoro. 3. Ogni individuo che lavora ha diritto a una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana e integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. 4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.
Da qui penso al mio lavoro che gira intorno al piccolo negozioMastro Paolo, del quale sono titolare dal 2016 (dalla fine di ottobre), ma questa bottega è qui situata nel medesimo luogo e indirizzo in Piazza Duomo, n. 36 a Orvieto fin dal 1969e si è sempre caratterizzata per la vendita di prodotti esclusivi e di nicchia difficilmente replicabili se non simili a se stessi, avendo cura di tenere fede alla filosofia ereditata dai posteri che contempla l’estetica e il lavoro fatto a mano, mira verso la ricerca di un profondo legame tra tradizione e innovazione, storia e modernità (dai secoli dei secoli).
Di questa bottega desidero dire che essa rappresenti oggi non soltanto un luogo di Commercio, ma la storia creativa e di vita dei miei genitori, le mie radici come figlia d’arte terzogenita e quasi un presidio commerciale-sociale e culturale essendo stato per decenni un luogo di esposizione e mercato della creatività artistica di mio padre Paolo, ceramista di oggetti originali per uso quotidiano o di ornamento, attraverso forme e decorazioni nuove rielaborate da stili antichi – così come testimonia il video tratto da Buongiorno Italia della BBCdove è lo stesso Mastro Paolo che racconta di avere preso spunto per il suo lavoro da forme e decorazioni popolari del Seicento –.
Da quando ho ricevuto il contatto di questo documentario storico della BBC, realizzato in analogico alla fine degli anni Settanta e da poco riversato in digitale su Youtube, ho chiesto al mio amico Massimo Achilli di rielaborarlo in formato video sulla traccia dei minuti dedicati alla bottega Mastro Paolo, potendo contare anche sul doppiaggio in inglese dell’amico Daniele Barcaroli per facilitarmi nella comunicazione con gli stranieri che entrano qui, perciò da alcuni anni tutti i giorni narro questa storia attraverso il video inserito dentro una cornice digitale e riscontro che ancora i miei clienti vi si appassionino molto.
Il nome di questa attività rappresenta oggi l'espressione dello stile ceramico Mastro Paolo, sigla della produzione perché appellativo d'arte di mio padre Paolo Cosenza da Orvieto (1935-2013), un artigiano ceramista creativo che ha ideato il suo design esclusivo e originale nella ceramica moderna dipinta a mano, sia nelle forme degli oggetti fatti realizzare al tornio, sia nella decorazione creata perlopiù da fasce concentriche diversamente colorate.
Inoltre questo negozio rappresenta la determinazione emancipata di mia madre Mariangela Fusari (1935-2016) che ha curato e gestito il Commercio di questo negozio fin dal 1973 e che dal 1988, per vicende familiari, ha trasformato la sua attività come impresa femminile (durata fino al 2016). Prima della mia gestione ho affiancato per anni mia madre come collaboratrice familiare nella conduzione operativa del negozio.
Questo progetto ha più di un obiettivo, comunque il primointento è quello di raccogliere dei fondi per preservare questa storia e anche per aggiungere un tassello di crescita al proprio lavoro, per applicami alla manifattura della ceramica, allestendo e aprendo un Laboratorio di produzione ceramica in proprio quale segno di una chiara identità formale e ideale di una attività, di uno stile ceramico collegato al suo luogo di appartenenza per la continuità di uno stesso spirito di lavoro nel design pittorico e geometrico di mio padre appunto, ma con una declinazione al femminile, e anche per la prosecuzione del lavoro femminile come era quello di mia madre: tutto ciò per costruire la propria indipendenza ed emancipazione nel lavoro. Lavorando e percorrendo nel segno della madre e del padre assieme.
Negli ultimi due anni, contando sulla collaborazione di altri maestri artigiani ho iniziato a organizzare il lavoro della produzione attraverso la ricerca dei materiali e ho ricominciato a dipingere le ceramiche che vendo, mettendo a frutto la piccola esperienza acquisita verso la fine degli anni Novanta presso un corso di ceramica promosso dal Comune di Orvieto e poi facendo pratica per alcuni mesi nel laboratorio di mio padre.
Oggi vorrei continuare a realizzare la "mia" produzione della ceramica Mastro Paolo secondo quelli che considero dei precisi stilemi linguistici nel recupero di forme e di quella tavolozza multicolore detta “arcobaleno”. Sto apponendo alla base di ogni oggetto, oltre al marchio del negozio “Mastro Paolo, Orvieto, Italy” anche la sigla AL (le mie iniziali), perché gli originali già siglati Mastro Paolo li considero oggetti d’autore da collezionare. Nella pratica desidero conservare ancora il marchio di una produzione artigiana locale realizzata in serie limitata, senza rinunciare alla propria eredità creativa.
Ed è con queste motivazioni che ho sviluppato di recente un altro progetto partecipando a un bando del mio territorio per attirare un contributo del 70% a fondo perduto, tuttavia per realizzare questo progetto serve di garantire almeno la parte del 30% a mio carico per dare vita all’allestimento del mio laboratorio, per creare inoltre un sito web e-commerce con un proprio dominio ed essere coadiuvata nel marketing virtuale, volendo anche creare occupazione, oltre a una serie di altre collaborazioni.
Ispirandomi alla dichiarazione dei Diritti Umani intendo aggiungere altri due obiettivi sociali, culturali e creativi a questo progetto perciò mi impegno qui, e di questo ne renderò conto in tempo reale a tutti coloro che vorranno sostenermi, a devolvere una parte percentuale del 35% o 40% (se verrà superato il budget stabilito) dei proventi raccolti equamente distribuiti tra il festival dei Diritti Umani: Diritti a Orvieto, Human Rights International Film Festival prossima edizione (da definirsi) e all’Associazione L’albero di Antonia con l’obiettivo di creare con quest'ultima una fondazione per il sostegno all’imprenditoria femminile e/o per elaborare altri progetti culturali e creativi coinvolgendo le donne, perché l'idea di realizzare dei progetti, così come la possibilità di un lavoro, per una donna significa autonomia, emancipazione, libertà di espressione e tutta una serie di altri sinonimi che rafforzano l’obiettivo di rendersi autodeterminate, indipendenti e autosufficienti.
Alcune considerazioni personali:
Ringrazio fin da ora tutte le persone che mi hanno già sostenuta nelle mie scelte e altre che vorranno continuare a farlo. Spesso per andare avanti nella vita serve coraggio per trovare la forza di agire e smuovere delle cose, nello specifico porre in evidenza un proprio progetto che possa avere un senso per sé e per gli altri, sia per misurare la fiducia di una Comunità più o meno estesa alla quale si appartiene e pure per tentare di costituire la propria autonomia di vita e di libertà.
Non posso immaginare ora quale sarà l’impatto e il risultato di questo scritto, certo auspico di raggiungere i miei obiettivi. Immagino che pubblicare qualcosa di proprio produca delle critiche (positive e negative) da parte degli altri, tuttavia occorre reagire al presente, andare avanti per tentare di resistere nel lavoro e nei momenti difficili, risalendo la china. Tutto questo proprio in un momento economico molto difficoltoso perché gravato dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha fatto sentire subito anche il suo effetto negativo sulla stagione lavorativa turistica non cominciata a marzo 2020 e che oggi limita le vendite in presenza, essendosi anche ridotte di molto quelle dei turisti stranieri, soprattutto d’oltreoceano.
Si auspicano allora dei contatti online, ma serve di intercettare questi potenziali clienti.
I started writing this work Memoir in the present before the world pandemic by Covid-19 then, when I published this project, I stopped in the lockdown to follow the course of the dramatic events of that experience that still affects us.
Today I finally succeed in divulging this project/account I have called Memoir in the present by inspiring myself and appealing to the Universal Declaration of Human Rights approved in Paris on December 10, 1948: this, although it is a non-binding act for the member states of the United Nations being a proclamation of Principles, nevertheless, with its preambles and thirty articles, represents the first testimony of the international community's willingness to universally recognize the rights due to each human being, in dignity, in the value of the human person and in equality of the rights of men and women.
So for Memoir in the present I focus in particular on Article 23 which contemplates the right to work and is against unemployment and social discrimination: in my case I care about gender because this project is written by a woman who wants to promote her work in order to promote the emancipation of women and the continuity of free expression, appropriating and paying homage to a creative man and at the same time a responsible and determined woman.
Article 23
1. Everyone has the right to work, to a free choice of employment, to just and satisfactory working conditions and to protection against unemployment. 2. Everyone has the right, withoutdiscrimination, to equal pay for equal work. 3. Everyone who works has the right to fair and satisfactory remuneration ensuring for himself and his family an existence compatible with human dignity and supplemented, where necessary, by other means of social protection. 4. Everyone has the right to form and to join trade unions for the protection of his or her interests.
From here I think of my work that revolves around the small shop "Mastro Paolo", of which I have been the owner since 2016 (since the end of October), but this shop is located here in the same place and address in Piazza Duomo, n. 36 in Orvieto since 1969 and has always been characterized by the sale of exclusive and niche products that are difficult to replicate if not similar to themselves, taking care to keep faith with the philosophy inherited from posterity that contemplates aesthetics and handmade work, aims towards the search for a deep link between tradition and innovation, history and modernity (from centuries of centuries).
Of this workshop I would like to say that today it represents not only a place of commerce, but the creative and life history of my parents, my roots as a third-born daughter of art and almost a commercialsocial and cultural garrison having been for decades a place of exhibition and market of artistic creativity of my father Paolo, a potter of original objects for everyday use or ornament, through new forms and decorations reworked by ancient styles - as
evidenced by the video taken from Buongiorno Italia of the BBCwhere it is the same Mastro Paolo who says he took inspiration for his work, from popular shapes and decorations of the seventeenth century -.
Since I received the contact of this historic BBC documentary, made in analog in the seventies and recently released on Youtube, I asked my friend Massimo Achilli to rework it in video format on the track of the minutes dedicated to the workshop Mastro Paolo, also relying on the English dubbing of my friend Daniele Barcaroli to facilitate communication with foreigners who come here, so for some years every day I tell this story through the video inserted into a digital frame and I find that my customers are still very passionate about it.
The name of this activity today represents the expression of Mastro Paolo's ceramic style, an acronym of the production because it is the name of art of my father Paolo Cosenza from Orvieto (1935-2013), a creative ceramic craftsman who created his exclusive and original design in modern hand-painted ceramics, both in the shapes of the objects made on the lathe and in the decoration created mostly by concentric bands differently coloured.
Moreover, this shop represents the emancipated determination of my mother Mariangela Fusari (1935-2016) who has been in charge of the shop since 1973 and who, due to family events, has transformed her business as a female business since 1988 (which lasted until 2016). Before my management I worked alongside my mother for years. as a family business associate in the operational management of the store.
This project has more than one objective, however, the first intent is to raise funds to preserve this story and also to add a piece of growth to their work, to apply me to the manufacture of ceramics, setting up and opening a ceramics production laboratory on their own as a sign of a clear formal identity and ideal of an activity, a ceramic style connected to its place of belonging for the continuity of the same spirit of work in the pictorial and geometric design of my father, but with a declination to the female, and also for the continuation of female work as was that of my mother: all this to build independence and emancipation in the work. Working and walking in the sign of mother and father together.
In the last two years, relying on the collaboration of other master craftsmen, I started to organize the work of production through the research of materials and I started to paint the ceramics I sell again, taking advantage of the small experience gained in the late nineties at a ceramics course promoted by the Municipality of Orvieto and then practicing for a few months in my father's workshop. Today I would like to continue to realize "my" production of Mastro Paolo ceramics according to what I consider to be precise linguistic stylistic styles in the recovery of shapes and that multicolored palette called "rainbow". I am affixing at the base of each object, in addition to the brand of the shop "Mastro Paolo, Orvieto, Italy" also the initials AL (my initials), because the originals already signed Mastro Paolo I consider them art objects to collect. In practice I still want to keep the brand of a local artisan production made in limited series, without giving up their creative heritage.
And it is with these motivations that I have recently developed another project by participating in a call for tenders in my territory to attract a 70% non-repayable contribution, however, to realize this project it is necessary to guarantee at least the part of 30% at my expense to set up my workshop, to create an e-commerce website with its own domain and to be assisted in virtual marketing, also wanting to create employment, in addition to a series of other collaborations.
Inspired by the declaration of Human Rights, I intend to add two other social, cultural and creative objectives to this project, so I commit myself here, and this I will report in real time to all those who want to support me, to donate a percentage of 35% or 40% (if the budget will be exceeded) of the proceeds collected equally distributed among the festival of Human Rights: Rights in Orvieto, Human Rights International Film Festival next edition (to be defined) and the Association L'albero di Antonia with the aim of creating with the latter a foundation to support women's entrepreneurship and/or to elaborate other cultural and creative projects involving women, because the idea of realizing projects, as well as the possibility of a job, for a woman means autonomy, emancipation, freedom of expression and a whole series of other synonyms that strengthen the objective of becoming self-determined, independent and self-sufficient.
Some personal considerations:
I would like to thank all the people who have already supported me in my choices and others who will continue to do so. Often in order to go on in life it takes courage to find the strength to act and to move things forward, specifically to highlight one's own project that can have a meaning for oneself and for others, both to measure the trust of a Community more or less extended to which one belongs and also to try to constitute one's own autonomy of life and freedom.
I cannot imagine now what the impact and outcome of this paper will be, and I certainly hope to achieve my objectives. I imagine that publishing something of one's own produces criticism (positive and negative) from others, but we need to react to the present, to move forward to try to resist in the work and in difficult moments, going back up the slope. All this precisely in a very difficult economic moment because burdened by the health emergency of Covid-19, which also had an immediate negative effect on the tourist work season that did not start in March 2020 and that today limits the sales in presence, having also greatly reduced those of foreign tourists, especially overseas. So we are hoping for online contacts, but we need to intercept these potential customers.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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