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COSA VOGLIO REALIZZARE GRAZIE A TE

Attraverso il mezzo audiovisivo s’intende offrire una prospettiva del dialogo intergenerazionale e interculturale tra protagonisti del fenomeno migratorio. La chiave di lettura intende esplorare il nesso tra fenomeno migratorio e mezzi digitali, in particolare i seguenti tre interrogativi: come l’affermarsi del digitale e delle reti sociali abbiano modificato o influenzato in diacronia la rappresentazione del fenomeno e il dibattito pubblico attorno ad esso; come le possibilità di inserimento sociale nel territorio dell’Emilia-Romagna siano cambiate in funzione di questi nuovi mezzi; infine come i giovani, con e senza background migratorio, interagiscono con il proprio ambiente e la contemporaneità, le loro prospettive di attori sociali del futuro e i loro slanci nell’espressione della propria sensibilità e delle proprie preoccupazioni.

IL CORTOMETRAGGIO

Il cortometraggio avrà come protagonisti dei personaggi, entrambi con background migratorio, che si sono tuttavia installati nel territorio bolognese in due momenti diversi. L’intervallo di tempo tra essi è di circa venti anni e lo spartiacque tra le due esperienze è l’affermazione consistente del digitale.

Nel primo atto si assisterà a un’intervista del più giovane dei protagonisti, che porrà delle domande al più grande sulla propria esperienza, le motivazioni e il cammino intrapreso che lo hanno portato a costruirsi una carriera e un ruolo di responsabilità sociale nella comunità dell’Emilia-Romagna.

Nel secondo atto si aprirà un confronto tra  protagonisti, dal quale potranno emergere analogie e differenze dei percorsi, con riferimento alla chiave di lettura della sceneggiatura.

Il terzo ed ultimo atto vedrà i due o piu protagonisti tirare le fila delle loro riflessioni; ipotizzare quali aspetti assumeranno il fenomeno migratorio e le azioni di coesione sociale; infine fare luce sul modo in cui portatori e non di vissuti di migrazione potranno farsi narratori e attori nella comunità interculturale del futuro.

COSA STA ACCADENDO?

Quante volte vi è capitato di vedere un'immagine di una destinazione e avere voglia di andarci per un'esperienza o per il piacere di viaggiare? Soggetti al fascino dell’immagine, i giovani europei si sono abituati a una mobilità che consente di vivere e creare percorsi internazionali, a portata di mano per chi desidera fare i propri studi o la propria formazione professionale in uno o più paesi esteri. Oggi i giovani si scoprono attratti continuamente verso posti nuovi. Le immagini hanno un forte potere di richiamo in tutto il mondo, ma nel continente africano, ad esempio, non esistono gli stessi privilegi di mobilità che lo spazio Schengen ha garantito ai cittadini europei. Allora che peso ha la diffusione di immagini sui social network per i giovani che decidono di migrare dall’Africa in Europa? Quanto la ricerca di prospettive di crescita e formazione personale può essere condizionata dalla proliferazione di immagini sulle reti sociali?

Facebook, instagram sono alcuni dei  social network che influenzano molto  la nostra quotidianità.

Attualmente sono miliardi gli utenti attivi in tutto il mondo e ogni giorno miliardi di persone si connettono su Facebook o Instagram condividendo le loro foto.

Questo mondo virtuale non ha lasciato indifferente la gioventù africana che sogna un mondo o una vita migliore e quando l'occasione si è presentata, cioè dopo la caduta del regime libico, molti sono emigrati in Italia e una volta arrivati, con la commercializzazione di smartphone sempre più potenti, in poco tempo tutti hanno iniziato ad utilizzare i social e a condividere un'immagine falsa che mostra una bella vita in Italia anche se spesso la situazione è molto diversa. I giovani pieni di volontà che sono alla ricerca di una vita migliore  possono essere condizionati da queste immagini.

Una volta entrati in Italia il primo istinto è quello di mettersi in contatto con la propria famiglia e subito dopo entrare nel mondo virtuale dove condividere le foto della nuova vita. 

Queste immagini raggiungono familiari e amici del paese di origine, li il tuo ex vicino di casa, oppure magari un vecchio compagno di scuola o di infanzia, che possono essere tentato dalla vita ritratta in quelle immagini, anche se non riflettono tutta la realtà e tutte le difficoltà incontrate sulla strada e nel paese di destinazione. Quello che vorrei, sarebbe far riflettere sul fatto che, ogni volta, che condividiamo un post possiamo influenzare molte persone a intraprendere una rotta di migrazione illegale.

OBIETTIVO DEL CORTOMETRAGGIO

Nel cortometraggio vorrei realizzare una serie di racconti per riflettere insieme agli protagonisti se e quanto la loro scelta di espatriare sia stata condizionata dai social network. Inoltre, vorrei fare emergere le impressioni provate nel momento successivo all'arrivo in Italia. Vorrei capire se nei primi momenti hanno vissuto il contatto con la nuova realtà come un incontro o come uno scontro, quali sono stati i primi passi, e se sono riusciti a formulare subito un progetto di vita.

CHI SONO

Mi chiamo Lamine Sadio e ho 29 anni. 
Mi sono laureato in Filosofia all'Universita' di Dakar. il mio background formativo e professionale va dal settore sociale, sanitario, a quello della produzione cinematografica e audiovisiva, ho fatto un corso di videomaker con Demetra formazioni e un laboratorio di video partecipativo con Arca di Noè

PERCHE' IL CROWDFUNDING?

Come sapete, ogni cosa ha un costo.
Per questo sto chiedendo una mano nel realizzare un piccolo sogno che prova a prendere forma in questo periodo difficile
Sperando di vederci alla prima del film.Grazie.

ENGLISH

Through the audiovisual medium we intend to offer a perspective of intergenerational and intercultural dialogue between the protagonists of the migration phenomenon. The reading key aims at exploring the link between migration phenomenon and digital media, in particular the following three questions: how the rise of digital technology and social networks has modified or influenced in diachrony the representation of the phenomenon and the public debate around it; how the possibilities of social integration in the Emilia-Romagna territory have changed according to these new media; finally, how young people, with and without a migration background, interact with their environment and contemporaneity, their perspectives as social actors of the future and their impulses in the expression of their own sensibility and concerns.

The short film will have as protagonists characters, both with a migrant background, who nevertheless settled in the Bolognese territory at two different moments. The time interval between them is about twenty years and the watershed between the two experiences is the consistent affirmation of digital technology.

In the first act there will be an interview with the youngest of the protagonists, who will ask questions to the eldest about his experience, motivations and the path he has taken, which have led him to build a career and a role of social responsibility in the community of Emilia-Romagna.

In the second act, a comparison between the protagonists will be opened, from which similarities and differences of the paths can emerge, with reference to the reading key of the script.

In the third and last act, the two or more protagonists will draw conclusions from their reflections; they will hypothesise what aspects the migration phenomenon and the actions of social cohesion will take on; finally, they will shed light on the way in which carriers and noncarriers of migration experiences can become narrators and actors in the intercultural community of the future.

(WHAT'S GOING ON?)

How many times have you seen a picture of a destination and wanted to go there for an experience or for the pleasure of travelling? Subject to the fascination of the image, young Europeans have become accustomed to a mobility that allows them to experience and create international paths, within reach for those who wish to do their studies or professional training in one or more foreign countries. Today, young people find themselves continually attracted to new places. Images have a strong power of attraction throughout the world, but on the African continent, for example, there are not the same mobility privileges that the Schengen area has guaranteed to European citizens. So how important is the dissemination of images on social networks for young people who decide to migrate from Africa to Europe? How much can the search for prospects for personal growth and training be conditioned by the proliferation of images on social networks?

Facebook and Instagram are some of the social networks that have a great influence on our daily lives.

There are now billions of active users worldwide and every day billions of people log on to Facebook or Instagram and share their photos.

This virtual world has not left indifferent the African youth who dreams of a better world or a better life and when the opportunity presented itself, that is after the fall of the Libyan regime, many have emigrated to Italy and once arrived, with the marketing of smartphones increasingly powerful, in a short time all have begun to use social networks and share a false image that shows a good life in Italy even if often the situation is very different. Young people full of willpower who are looking for a better life can be conditioned by these images.

Once in Italy, the first instinct is to get in touch with one's family and after that to enter the virtual world where they share pictures of their new life. 

These images reach family and friends in the country of origin, where your former neighbour, or perhaps an old school friend or childhood friend, may be tempted by the life portrayed in those images, even if they do not reflect all the reality and all the difficulties encountered on the road and in the country of destination. What I would like to do is to make people reflect on the fact that every time we share a post we can influence many people to embark on an illegal migration route.

In the short film I would like to make a series of reports to reflect together with the protagonists if and how much their choice to expatriate was conditioned by social networks. Moreover, I would like to bring out the impressions they felt after their arrival in Italy. I would like to understand if in the first moments they experienced the contact with the new reality as a meeting or as a clash, what were the first steps, and if they were able to formulate a life project immediately.

WHO I AM

My name is Lamine Sadio and I am 29 years old. 
I have a degree in Philosophy from the University of Dakar. my educational and professional background ranges from the social and health sectors to film and audiovisual production, I did a video maker course with Demetra trainings and a participatory video workshop with Noah's Ark

SO WHY CROWDFUNDING?
As you know, everything has a cost.
That's why I'm asking for a hand in making a small dream come true, which is trying to take shape in these difficult times.
Hoping to see you at the premiere of the film.Thank you.

DEUTSCH

Durch das audiovisuelle Medium wollen wir eine Perspektive des intergenerationellen und interkulturellen Dialogs zwischen den Protagonisten des Migrationsphänomens bieten. Der Leseschlüssel zielt darauf ab, die Verbindung zwischen dem Migrationsphänomen und den digitalen Medien zu erforschen, insbesondere die folgenden drei Fragen: wie das Aufkommen digitaler und sozialer Netzwerke in der Diachronie die Darstellung des Phänomens und die öffentliche Debatte darüber verändert oder beeinflusst hat; wie sich die Möglichkeiten der sozialen Eingliederung im Gebiet der Emilia-Romagna durch diese neuen Medien verändert haben; schließlich, wie junge Menschen mit und ohne Migrationshintergrund mit ihrer Umwelt und ihrer Zeitgenossenschaft interagieren, ihre Perspektiven als soziale Akteure der Zukunft und ihre Impulse im Ausdruck ihrer Sensibilität und Anliegen.

Der Kurzfilm wird als Protagonisten Charaktere haben, die beide einen Migrationshintergrund haben, die sich aber zu zwei verschiedenen Zeitpunkten in der Gegend von Bologna niedergelassen haben. Der zeitliche Abstand zwischen ihnen beträgt etwa zwanzig Jahre und die Wasserscheide zwischen den beiden Erfahrungen ist die konsequente Bejahung des Digitalen.

Im ersten Akt wird es ein Interview mit dem jüngsten der Protagonisten geben, der dem Ältesten Fragen zu seinen Erfahrungen, Motivationen und dem Weg stellt, der ihn dazu gebracht hat, eine Karriere und eine Rolle der sozialen Verantwortung in der Gemeinschaft der Emilia-Romagna aufzubauen.

Im zweiten Akt wird es einen Vergleich zwischen den Protagonisten geben, aus dem Gemeinsamkeiten und Unterschiede der Wege hervorgehen, mit Bezug auf den Schlüssel des Drehbuchs.

Im dritten und letzten Akt werden die zwei oder mehr Protagonisten die Linien ihrer Überlegungen ziehen; Hypothesen aufstellen, welche Aspekte das Migrationsphänomen und die Aktionen des sozialen Zusammenhalts annehmen werden; schließlich die Art und Weise beleuchten, wie Träger und nicht Träger von Migrationserfahrungen zu Erzählern und Akteuren in der interkulturellen Gemeinschaft der Zukunft werden können.

(WAS IST HIER LOS?)

Wie oft haben Sie schon ein Bild eines Reiseziels gesehen und wollten dorthin fahren, um etwas zu erleben oder um das Reisen zu genießen? Dem Charme des Bildes unterworfen, haben sich die jungen Europäer an eine Mobilität gewöhnt, die es ihnen ermöglicht, internationale Wege zu erleben und zu beschreiten, die für diejenigen, die ihr Studium oder ihre Berufsausbildung in einem oder mehreren fremden Ländern absolvieren wollen, in Reichweite liegen. Heute zieht es junge Menschen immer wieder an neue Orte. Bilder haben überall auf der Welt eine starke Anziehungskraft, aber auf dem afrikanischen Kontinent gibt es zum Beispiel nicht die gleichen Privilegien der Mobilität, die der Schengen-Raum den europäischen Bürgern garantiert hat. Welches Gewicht hat also die Verbreitung von Bildern in sozialen Netzwerken für junge Menschen, die sich entscheiden, von Afrika nach Europa zu migrieren? Wie sehr kann die Suche nach Perspektiven für persönliches Wachstum und Weiterbildung durch die Verbreitung von Bildern in sozialen Netzwerken bedingt sein?

Facebook, instagram sind einige der sozialen Netzwerke, die unser tägliches Leben stark beeinflussen.

Derzeit gibt es weltweit Milliarden von aktiven Nutzern und jeden Tag verbinden sich Milliarden von Menschen auf Facebook oder Instagram und teilen ihre Fotos.

Diese virtuelle Welt hat die afrikanische Jugend nicht gleichgültig gelassen, die von einer Welt oder einem besseren Leben träumt, und als sich die Gelegenheit bot, d.h. nach dem Sturz des libyschen Regimes, sind viele nach Italien ausgewandert, und einmal angekommen, mit der immer mächtiger werdenden Vermarktung von Smartphones, haben in kurzer Zeit alle begonnen, soziale Netzwerke zu nutzen und ein falsches Bild zu teilen, das ein gutes Leben in Italien zeigt, auch wenn die Situation oft ganz anders ist. Junge, willensstarke Menschen, die auf der Suche nach einem besseren Leben sind und sich von diesen Bildern konditionieren lassen.

In Italien angekommen, ist der erste Instinkt, mit der Familie in Kontakt zu treten und danach die virtuelle Welt zu betreten, wo sie Fotos von ihrem neuen Leben teilen. 

Diese Bilder erreichen Familie und Freunde im Herkunftsland, dort kann Ihr ehemaliger Nachbar oder vielleicht ein alter Schulkamerad oder Freund aus der Kindheit von dem Leben, das in diesen Bildern dargestellt wird, angetan sein, auch wenn sie nicht die ganze Realität und alle Schwierigkeiten widerspiegeln, die auf der Straße und im Zielland auftreten. Was ich tun möchte, ist, die Menschen zum Nachdenken darüber zu bringen, dass wir jedes Mal, wenn wir einen Beitrag teilen, viele Menschen beeinflussen können, sich auf eine illegale Migrationsroute zu begeben.

In dem Kurzfilm möchte ich eine Reihe von Reportagen machen, um gemeinsam mit den Protagonisten zu reflektieren, ob und wie sehr ihre Entscheidung zur Auswanderung durch soziale Netzwerke bedingt war. Außerdem möchte ich die Eindrücke hervorheben, die ich in dem Moment nach der Ankunft in Italien empfunden habe. Ich möchte verstehen, ob sie in den ersten Momenten den Kontakt mit der neuen Realität als eine Begegnung oder als einen Zusammenstoß erlebt haben, was die ersten Schritte waren und ob sie sofort ein Lebensprojekt formulieren konnten.

 WER ICH BIN

Mein Name ist Lamine Sadio und ich bin 29 Jahre alt. 
Ich habe einen Abschluss in Philosophie von der Universität Dakar. Mein Bildungs- und Berufshintergrund reicht vom sozialen Sektor über das Gesundheitswesen bis hin zur Film- und audiovisuellen Produktion, ich habe einen Kurs in Videomachen mit Demetra Trainings und einen partizipativen Videoworkshop mit Noah's Ark

WARUM ALSO CROWDFUNDING?
Wie Sie wissen, hat alles seinen Preis.
Deshalb bitte ich um Mithilfe bei der Verwirklichung eines kleinen Traums, der in dieser schwierigen Zeit versucht, Gestalt anzunehmen
In der Hoffnung, Sie bei der Premiere des Films zu sehen.Danke.