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La mostra “Giochi Cosmici” è composta da circa duecentoventi tele divise in due sezioni: Macrocosmo e Microcosmi.
Il Macrocosmo si articola in centocinque tele di varia forma e dimensioni (triangoli, quadrati, trapezi, pentagoni) che accostate formano una composizione quadrata di quattro metri e mezzo di lato, nella quale il disegno astratto, realizzato con colori acrilici dall’acceso cromatismo, viene separato e ricomposto in una visione cosmica.
La superficie delle varie campiture esprime attraverso le vibrazioni materiche il grande gioco dell’energia che fluisce incessante in una continua variazione di gamme cromatiche di vario spessore, simboleggianti l’eterna trasformazione del macrocosmo, inteso come spazio intorno a sé, ove forze opposte si muovono incessantemente alla ricerca di una possibile integrazione.
Il concetto di energia, infatti, è molto antico e comune a molte culture sotto varie denominazioni: per i cinesi è Ch’i, per Ermete telesma, phisis per i Greci, nous per Platone, iliaster per Paracelso, sekkem per gli antichi egizi, mana per i polinesiani, ruah per gli ebrei, barakha per i Sufi, prana per gli indiani.
Il lavoro, ispirato al grande libro dell’energia, muove anche dalla problematica legata al rapporto tra maschile e femminile quale metafora dei due moti energetici fondamentali che sottendono la vita dell’universo intero.
Dal Macrocosmo sono nati i Microcosmi, visioni lenticolari della realtà che, nella sua struttura vibrazionale lascia emergere ciò che nella grandezza macroscopica sarebbe difficile mettere a fuoco, lasciando emergere tutto quello che ad occhio nudo sarebbe impossibile cogliere e comprendere, permettendo a linee interrotte di un disegno compiuto di manifestarsi in tutta la luce della verità. La dualità viene messa a confronto ed integrata, ricomponendosi in unità e generando un’ambivalenza conoscitiva sulle singole identità, mentre i “quadrati neri” “creatori di vita" si manifestano attraverso una miriade di sfumature e gamme cromatiche, dando forza e spessore all’incessante movimento dell’energia.
L’intensità della vibrazione materica sottolinea il processo creativo. Nei Microcosmi, infatti, è possibile cogliere esiti concettuali diversi che permettono la distinzione in “Sequenze”, “Frammenti”, “Del Quadrato Nero”, "Ruotando", "Black & White", "Il Trittico per L’Aquila", "Macromicro", "Variazioni sul tema". Si aggiungono, inoltre, le "Orbite Terrestri" e "Leela". L’esposizione presso il Forte Malatesta di Ascoli Piceno verrà inaugurata il 3 dicembre 2016 e sarà possibile visitarla fino al 5 marzo 2017.
Il vostro aiuto servirà a cofinanziare l’allestimento della mostra e la sua presentazione, nonché la realizzazione di alcuni eventi collaterali volti a meglio comprendere, da più angolazioni e prospettive quali la poesia, la musica, la danza, la fisica, la scienza, la relazione e l’interdipendenza della realtà che ci circonda. Inoltre servirà a realizzare il catalogo dell’evento che sarà presentato in occasione della chiusura della mostra nei primi giorni del mese di marzo 2017. Questa scelta permetterà di inserire anche immagini dell’allestimento negli spazi del Forte Malatesta di Ascoli e dei momenti più significativi della manifestazione. Il catalogo sarà composto da circa 80 a colori pagine con scritti critici e fotografie.
Le ricompense previste e le relative adesioni sono indicate nella sezione RICOMPENSE. Tutti i contributori saranno menzionati nel catalogo della mostra.
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