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Una grande installazione e una pubblicazione che parlano di minerali per parlare di cellulari. Un viaggio alla scoperta di guerre e disastri sociali e ambientali in terra d’Africa. Un viaggio per conoscere quello che non è conveniente dire sull’appropriazione delle materie prime e sulla loro utilizzazione. Un viaggio che ci riguarda tutti come consumatori delle nuove tecnologie.
I minerali clandestini sono minerali che si estraggono in zone di conflitto o ad alto rischio di conflitto, o addirittura di guerra, e si commerciano illegalmente. Li usiamo tutti i giorni nei nostri cellulari e in ogni apparecchiatura tecnologica - dal personal computer alle batterie delle auto elettriche ai ripetitori spaziali.
Spesso le zone minerarie, soprattutto in Africa, sono causa di instabilità politica e sociale e di conflitti sanguinosi. Lo sfruttamento della miniera è sfruttamento economico e dei minatori, che vivono in condizioni subumane. L’esportazione non autorizzata del minerale mantiene i signori della guerra, che acquistano armi con i proventi illeciti della vendita dei minerali. Da diversi paesi africani la gente cerca riparo in altri Paesi, fugge dall’insicurezza e dalla guerra, a volte si spinge fin in Europa.
Per denunciare questa situazione e per maturare scelte consapevoli nei nostri acquisti delle apparecchiature tecnologiche, per informare sulla legislazione americana e su quella europea in divenire, abbiamo prodotto la mostra fotografica Minerali clandestini.
Gli obiettivi della mostra sono l’informare sullo sfruttamento delle ricchezze minerarie, causa di conflitti armati, violenze, povertà e migrazioni, e il promuovere il senso civico e di cittadinanza, insieme a un consumo critico, delle apparecchiature tecnologiche.
Chiama l’Africa sta realizzando una mostra fotografica sullo sfruttamento dei minerali utilizzati nei principali prodotti tecnologici di largo consumo, ed estratti e commercializzati illegalmente in Africa e nel mondo. Minerali clandestini è una mostra eretica, sia per il soggetto che propone che per gli spazi nella quale viene inserita. Si compone di un tappeto, di diciannove plance, di due specchi e di grandi lettere mobili. Tutti gli elementi, ad eccezione degli specchi, sono posizionati a terra e sono calpestabili. Risulta dunque evidente che il luogo ideale per la realizzazione dell’evento visivo è la piazza, luogo centrale e frequentato dell’abitato. In subordine si possono proporre altri luoghi, all’aperto o al chiuso, come palestre di scuole o grandi vestibulum, cortili interni di palazzi o aree già dedicate ad esposizioni.
- un tappeto di pvc (10 metri x 1,3) con la scritta Minerali Clandestini, che introduce allo spazio delle plance.
- 19 plance in pvc calpestabile (2 metri di larghezza x 1,3 di altezza ciascuna) numerate. Sono lo strumento visivo della narrazione, la realtà delle miniere e dei minatori, le connivenze nell’illegalità, il silenzio assordante sul tema, il tardivo risveglio dei governi e della società. Le ultime plance sono sulla speranza e le azioni possibili.
- gli specchi, sono due piccole installazioni costituite da un supporto metallico che sostiene, in verticale, una lastra di plexiglass specchiante ignifuga. Sullo specchio è stampata una “mezza persona” ed una scritta in verticale che dice “l’Africa è mondo, chiama l’africa”. Tutta la superficie restante dello specchio è a disposizione di chi passa, che si sentirà emotivamente coinvolto. Gli specchi rompono il percorso tra la drammatica realtà e gli strumenti per il sogno di poterla modificare. Sulla superficie posteriore dello specchio c’è un contributo in parole, una poesia di un poeta italiano libero, Erri De Luca, scritta appositamente per noi. Poche parole, non per celebrare o raccontare ma per rompere l’indifferenza , nelle quali riflettersi, nonostante la superficie non sia specchiante.
- lettere mobili di materiale plastico, di medio grandi dimensioni, alla fine del percorso, posizionate a terra, compongono una/due parole… un finale aperto che non impone ma suggerisce.
- una pubblicazione, Minerali clandestini, 100 pagine nel formato 11x15 cm, con molte immagini di corredo. Un approfondimento dei temi trattati nella mostra, un contributo per fare chiarezza sullo stato attuale di alcune risorse il cui controllo è sconosciuto ai più e sorgente di guerre e disastri sociali.
una produzione Chiama l’Africa
un evento ideato e realizzato da Mario Ghiretti
in collaborazione con: Solidarietà-Muungano onlus, Rete Pace per il Congo, Maendeleo Italia, Fondazione Nigrizia, Cipsi, Emmaus Italia, Missione Oggi
con il contributo poetico di Erri De Luca
La foto di copertina della pubblicazione e delle plance n. 3,4,5,6,8,9,12 sono di Erberto Zani
È possibile contattarci per prenotare la mostra.
Per ulteriori informazioni: www.chiamafrica.it - chiamafrica@gmail.com - www.facebook.com/chiamafrica
Siamo persone, enti e associazioni impegnati a diffondere nel nostro paese una conoscenza più approfondita del continente africano, attraverso convegni, campagne di sensibilizzazione e pressione, mostre fotografiche e campi di lavoro e studio per giovani.
La nostra utopia è agire per la pace nella Regione dei Grandi Laghi africani e, soprattutto, nella Repubblica Democratica del Congo. Lavoriamo su diversi fronti, in questo caso in particolare ci concentriamo sulle azioni di sensibilizzazione e politiche in corso, per una legislazione europea migliore sul tema dei minerali preziosi oro, cassiterite, coltan wolframite, cobaltite. Vogliamo diffondere anche la proposta di alcune buone pratiche di riciclo e di consumo delle apparecchiature tecnologiche.
Facilitare la realizzazione e la diffusione della mostra. Chiama l’Africa è in stato avanzato di realizzazione, e la porterà a conclusione comunque.
Alle società civili africane che si battono per i loro diritti, ai sindacati internazionali e alle ong che lottano per il rispetto dei diritti dei lavoratori, ovunque nel mondo, compresi i minatori e gli operai delle aziende di trasformazione del minerale in tutti i continenti.
Grazie a Mario, Erri, Sandro, P. Silvio, Graziano, Edda, Gianni, Michela, Donata e a tutti coloro che ci hanno dato una mano.
20 € una cartolina di ringraziamento + ringraziamento ufficiale sul web
100 € libretto di 100 pagine + cartolina sul tema dei minerali clandestini
250 € scatolina di presentazione della mostra (5 cartoline, pubblicazione di 100 pagine, riproduzione in formato ridotto delle plance e dello specchio) + un oggetto di artigianato africano
500 € un incontro pubblico con un esperto sul tema minerali clandestini + 20 pubblicazioni di 100 pagine sul tema della mostra
1.000 € invio mostra per esposizione per una settimana, in Italia (escluso spese di spedizione).
La donazione comprende i costi dei materiali necessari alla stampa, l'imballaggio e la spedizione con posta ordinaria, con unica eccezione dell’invio della mostra. Tutti gli ordini saranno evasi dopo un mese successivo alla chiusura della raccolta fondi. Per contenere i costi di spedizione, possiamo accettare spedizioni solo su territorio italiano.
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