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Vincitrce del Premio InediTO Torino 2020 nella SEZIONE NARRATIVA-ROMANZO
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È l’inizio del Novecento in un paese della Calabria ionica. La Grande Guerra sullo sfondo. L’emigrazione irrompe nelle famiglie, apre nuovi orizzonti e nuove ferite.
Nella casa del Maestro si celebra la tranquillità della piccola borghesia di provincia fiduciosa nelle possibilità del Nuovo Stato. Fino a che Giovanna, moglie ineccepibile, abbandona il marito – uomo di specchiata onorabilità – otto figli e ogni garanzia. La condanna collettiva non prevede perdono. L’emarginazione sociale arriva a deformare il carattere dei protagonisti e allunga la propria ombra anche sulle generazioni future. Ma Giovanna non rinuncia solo alle certezze della sua rispettabile famiglia. Il dovere affrontare la durezza di una realtà ostile lentamente spegne nella donna quella percezione non ordinaria del mondo che la faceva sentire speciale. Neanche il nuovo grande amore le restituirà il fascino della magia perduta. Lo “sguardo” si offusca, resta un filo sottile che aspetta di essere riconosciuto da quelli che verranno. Lungo il difficile percorso della vita, Giovanna e il suo giovane amante non incontrano solo ostilità, ma anche sostenitori disinteressati, persone socialmente marginali, ma finalmente estranee alle logiche moraleggianti di una collettività miope. Inconsapevolmente saranno loro ad offrirle l’aiuto necessario a sopravvivere e soprattutto a dare un senso più profondo alla propria vicenda. La prospettiva degli eventi si amplia, valica i limiti di una sola vita, fino a sfiorare la contemporaneità.
Alle generazioni che verranno resta il compito di raccogliere un’eredità difficile, cocciutamente latente nelle omonimie che celano il segreto. Un’eredità forse purificata da quel dolore che ha segnato sia i protagonisti che i discendenti.
Maria Teresa Ciammaruconi è nata e vive a Roma, non dimentica il sud, terra delle radici. Si è occupata di organizzazione e formazione culturale, ha scritto di teatro, saggistica e soprattutto poesia. Fiduciosa nell’intreccio tra parola e arte figurativa, ha collaborato con diversi artisti, la narrazione risponde alla più recente esigenza di condividere storie un po’ vere, un po’ inventate.
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