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Nelle Nostre Case Oltre l'Oceano 3 è la terza edizione di un progetto che molte delle persone che frequenteranno questa pagina hanno avuto modo di conoscere, MA che quest'anno presenta importanti novità ( una per lo meno...)
OltreOceano (questo il nome contratto) è un progetto di recupero e celebrazione attraveso il teatro della memoria migrante degli italiani che sono migrati oltreoceano appunto e quindi, per ora, in America.
Traendo spunto da Terra Matta, l'autobiografia -conservata presso l'Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano- di Vincenzo Rabito, un bracciante siciliano semianalfabeta del 1899 che nel 1968 ha trovato la forza di scrivere a macchina, a interlinea e margini zero, in una lingua unica, in 1027 pagine, tutta la sua vita e con essa quasi un secolo di storia del nostro paese, io giro nelle case degli italiani per raccogliere ricordi, aneddoti, immagini legate al passato migratorio di chi mi ospita. Attraverso i canali istituzionali (in misura sempre minore ahimè), attraverso contatti con associazioni e con singole persone nel corso dell'anno creo una vera e propria turneè per le comunità italiane (un giro teatrale che differisce solo nel budget e, in alcuni casi nella vocazione, con quello che per lavoro normalmente faccio in Italia). Pretesto e moneta per questo scambio di storie è infatti il TEATRO: io narro loro una storia, lascio una cartolina, li esorto a fare come Vincenzo, a "scriversi", e loro narrano a me; la prima edizione del progetto si fermava qui, ma il corpus di storie che nel corso dei mesi successivi alla mia prima visita ho ricevuto mi ha spinto a usare quelle testimonainze e a restitutirle "sciacquate in patria" ai leggittimi proprietari, inaugurando uno splendido rito che ho avvertito come necessità quasi deontologica, come necessario corollario di ciò incosapevolemente avevo costruito; la RESTITUZIONE è diventata una fase fondamentale del progetto e quel suo valore deontologico è la PRIMA CARATTERISTICA che mi fa riproporre il progetto anche quest'anno: Oltreoceano mi ha regalato, più che ogni altra esperienza artitstica in cui finora sono stato coinvolto, la sensazione della necessità del mio mestiere d'attore e più in generale del teatro. Per cartità, ci sono mille motivi per cui auspico di poter fare il mio lavoro, che amo, a oltranza, ma Oltreceano mi ha dato la sensazione di una nuova e più forte UTILITÀ DEL TEATRO alla quale non posso più rinunciare, almeno per un progetto all'anno. Essere veicolo emotivo di tutte quelle cose che restano di un'esistenza.
La SECONDA CARATTERISTICA che mi spinge a scrivervi di questa terza edizione è legata a un'altra sensazione che Oltreoceano mi ha regalato e dalla quale sono diventato dipendente: il prendere contatto con le "propaggini" più lontane del nostro paese, con le seconde patrie come l'Argentina, mi ha fatto conoscere quanto sia importante e bello essere italiano. In un momento storico in cui si registra in Italia tanta disaffezione per la politica e per il nostro paese in generale, forse anche per la nostra gente, ritrovarsi in un luogo in cui gli italiani hanno praticamente costruito un paese è un'esperienza di amor/orgoglio patrio che si dovrebbe istituzionalizzare - immaginate una sorta di Erasmus civico- per restitutire al nostro paese e alla nostra gente un po' del nostro "valore" ( e dico questo senza nessuna accezione ideologica)
La TERZA CARATTERISTICA che amo di questo progetto, che è una delle cose più intense che mi sono inventato e regalato, è legata alla storia, quella mamma dell'umanità alla quale sempre più spesso non diamo retta, ricadendo negli stessi errroi e ripercorrendo le stesse dolorose strade. Oltreoceano mi ha mischiato le carte nella testa, mi ha mostrato una nuova mappa, una nuova storia, un tutto informe che non si ferma mai; così per esempio, ho notato che i luoghi che hanno visto partire la nostra gente, sono quelli che ora non vogliono vedere arrivare nessuno. E credo che ritrovare una volta di più questa consapevolezza non sia mai una perdita di tempo.
MA ORA LA NOVITÀ
Non è ancora del tutto certo, ma abbastanza da avere l'ardire di scriverlo qui: OLTREOCEANO 3 sarà ancora più oltreoceano, lo sarà da Nord a Sud, inaugurando un nuovo approdo in Nord America. Si tratta di una novità sostanziale per diversi motivi:
-UNA NUOVA SFIDA ORGANIZZATIVA E LOGISTICA
-UNA SOSTANZIALE VARIAZIONE DEL BUDGET DEL PROGETTO
-UN NUOVO DECISIVO ARRICCHIMENTO DEL REPERTORIO DI TESTIMONIANZE CHE RACCOGLIERÒ
Cosa significa essere arrivato come italiano in Nord America?
Da oggi si parte
con tutta quella strada negli occhi,
con tante storie da restituire e una da raccontare
e con questa NUOVA DOMANDA NEL CUORE
Da oggi si parte anche GRAZIE A TE.
MA IO CHI SONO?
Ecco in breve la mia storia. Innanzitutto ho 40 anni, una moglie straordinaria, Michela, e una bimba meravigliosa di quasi 5 anni che si chiama Agata.
Mi sono diplomato come attore presso il Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni di Venezia diretto da Giulio Bosetti nel luglio del 1997. Nel 1998 ho debuttato con il Teatro Carcano di Milano.
A partire dalla stagione 1999-2000 inizio a collaborare con il Centro Teatrale dell’Università di Salamanca (Spagna) e fondo l’associazione culturale RONZINANTE con la quale collaboro ancora come docente di laboratori per adulti. Nel 1998 incontro la Commedia dell’Arte con il maestro Antonio Fava e successivamente con Claudia Contin, Marcello Bartoli, Enrico Bonavera e Carlo Boso.
E mi piace! tanto da sceglierla anche come argomento di tesi per il dottorato in studi Iberici che conseguo a Bologna nel 2006.
Dal 2001 al 2010 sono socio attore della compagnia Teatro Invito di Lecco e capisco quanto sia difficile mandare avanti una compagnia di teatro professionale anche con il riconoscimento del Ministero… Dal 2007 intanto collaboro come attore con Albero Blu di Lecco, Teatro del Buratto di Milano e Teatro Sociale di Como ASLICO, con la residenza teatrale AttivaMente e la compagnia Teatro Immagine di Venezia, con il Piccolo Teatro di Milano e con la Biennale Teatro.
Dopo il diploma la mia formazione continua con Laura Curino sulla narrazione, Giorgio Rossi sul teatro danza e con Cesar Brie sulla creazione attoriale.
È questo il teatro che mi piace di più e al quale decido di dedicarmi.
Nel 2008 creo con un attore e un drammaturgo catalani e uno attore portoghese l’ensemble artistica JOGIJO e la compagnia PANEDENTITEATRO.
Tra maggio e giugno 2015 grazie ad un crowdfunding porto in Argentina e Uruguay NELLE NOSTRE CASE OLTRE L’OCEANO (a maggio 2016 c’è stata la seconda edizione del progetto in Sud America, per settembre-novembre in UK e USA Orientali) progetto sulla memoria migrante italiana con l’idea di “portare la Storia nelle case degli italiani di Sudamerica e insieme riflettere sul migrare e sull’Italia che vorremmo amare.” Dal 2014 sono letteralmente dipendente da “Terra Matta” la rocambolesca e sgrammaticata autobiografia di un ragazzo del ’99 siciliano conservata presso l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano. Il mio progetto “Questa è la bella vita che ho fatto…” è portarla in teatro, divisa in tre monologhi, in tutte le sue 1027 pagine al momento son arrivato a due terzi dell’impresa…
WWW.STEFANOPANZERI.EU
L’accesso alla gallery è riservato ai sostenitori del progetto.
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