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Siamo Silvia e Cesare, due personalità complementari che fin dal principio sono state accomunate dal richiamo della natura. Come prima uscita, che poi mica lo sapevamo che sarebbe stato l'inizio di questa nostra favola, siamo andati a fare due giorni di trekking nei boschi, dormendo in un rifugio sperduto la notte di halloween. Era il 2016.
E da quel momento è iniziata la nostra avventura assieme, che ci ha portato a conoscere la nostra prima bimba, Noa, l'ultimo giorno del 2017 nella nostra casa, tanto piccola quanto accogliente.
Sì, per Noa abbiamo scelto la nascita a casa! Una scelta fin dal principio sentita nel profondo, e per la quale abbiamo trovato un fantastico team di ostetriche a supportarci. E' stata l'esperienza più bella, forte, unica e completamente governata dalla forza della natura, che io e Cesare abbiamo potuto vivere. Appena si parla di parto il luogo comune è che debba essere una cosa dolorosa, paurosa/pericolosa/insopportabile e quindi legata all'ospedale. Per noi non è stato così. Mai.
Siamo consci che per tante donne e per tante coppie la nascita in ospedale è la via del cuore. Siamo felici che il nostro sistema sanitario possa supportare queste coppie ed accogliere le nascite con professionalità e competenza. Non mettiamo assolutamente in discussione questo, ma vorremmo far luce su quelle mamme, quelle coppie, che come noi non riescono ad associare serenamente l'idea del parto con quella dell'ospedale. Per noi, fin dal primo momento, la nascita della nostra bimba sarebbe dovuta essere un evento intimo, coccolato, nella propria dimensione di casa e di coppia. I miei personali tabù legati alla sessualità mi portavano a chiudermi se esposta ad un ambiente o a persone a me non conosciute. Chiusura...l'antitesi del parto, che invece deve essere l'apertura più grande e profonda a cui la donna va incontro e a cui si deve abbandonare.
per noi il parto in casa di Noa è stato POTENTE!
Certo, Cesare forse vorrebbe raccontarvi dei momenti di ansia e panico che ha vissuto, e di come ad un certo punto le ostetriche erano più preoccupate per lui che per me......ma questo poi si è risolto quando alle 11:55 abbiamo abbracciato, insieme, una Noa nemmeno troppo urlante che è arrivata dritta dritta sulla mia pancia con un'interferenza davvero minima da parte delle mie ostetriche angelo.
Tutto questo ci ha fatto subito pensare al parto in casa anche per la nostra secondogenita: Lia. Lia è arrivata il 10 novembre del 2019 dopo un fantastico travaglio ricco di massaggi, luci soffuse, musica, intimità. All'ultimo però, senza urgenza e senza paura, Lia ha voluto che la sua nascita si differenziasse da quella della sorella, lei ha scelto l’ospedale. Un trasferimento che io ho accolto, e poi a lungo rielaborato. Il tema del mio secondo parto, come di molti, è stato il non voler lasciare andare la primogenita....che per me era ancora così piccola! E così la nascita vera e propria è avvenuta in ospedale, ma tutto il gran lavoro è stato compiuto a casa, sempre coccolata da Cesare e dalle mie ostetriche.
Ora siamo in attesa di "TER" (nome work in progress, anzi, se avete consigli....scriveteceli!) esogniamo un altro parto in casa.Purtroppo però nella nostra regione (la toscana) il parto in casa non è riconosciuto nè supportato economicamente. Visto il periodo, visto che è il terzo (e al terzo figlio nessuno ti chiede più cosa vuoi come regalo di nascita) siamo costretti a fare i conti con le nostre tasche e siamo in difficoltà.
Questa volta non possiamo permetterci di scegliere liberamente e per un motivo economico "TER" rischia di non avere la nascita che desideriamo, la nascita che ha permesso alle sue sorelle di venire al mondo in modo così sereno e naturale. Io Non vorrei proprio dovermi trovare in un luogo che non mi è familiare per un atto che è così assimilabile al fare l'amore.....
Ecco quindi l'idea della raccolta fondi.
Ecco quindi che chiediamo a voi di aiutarci ad avere la nascita che vorremmo.
Per il diritto di ogni donna ad ascoltarsi e a seguire il proprio istinto, la propria natura.
Per aiutarci ad accogliere il nostro terzo figlio, come le altre due.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
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