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Non ci resta che piangere è un invito ad andare al cinema, al cinema come te lo ricorda il cinema. Sì, quello della tua città, quello sotto casa, quello in centro storico. Quello che ci vai a piedi o in bicicletta. Quello dove hai visto quel film che non hai dimenticato, dove hai dato il primo bacio, dove hai pianto e hai perfino sognato. Quello che a volte ti ci sei appisolato. Quello dei film sotto le stelle, d’estate, fino alla mezzanotte, con il maglione sulle spalle. Quello che un giorno ci hai portato tuo figlio, sulle spalle. Quello lì. Il cinema che oggi si chiama d’essai perché se ci venissero in tanti non basterebbero le poltrone.
Non ci resta che piangere è l’invito a salvare il Cinema Eden di Arezzo che poi è un cinema proprio come te l’abbiamo descritto. Ed ora te lo presentiamo insieme al progetto.
Siamo un cinema d’essai, siamo in Toscana, siamo ad Arezzo.
Siamo nella terra che figura alle spalle della Gioconda di Leonardo Da Vinci, siamo a pochi passi dall’opera cruciale di Piero della Francesca, siamo ad una discesa dai portici dove passeggiava Giorgio Vasari.
Come in Non ci resta che piangere, storico film di Roberto Benigni (che ad Arezzo ha girato gran parte de La vita è bella) e Massimo Troisi, ci siamo svegliati in un’epoca diversa da quella in cui siamo nati: un’epoca dove i televisori sono diventati grandi, l’HD è diventato Full, i divani sono diventati lunghi, le persone sono diventate pigre, le case di distribuzione fanno l’amore con lo streaming, l’attacco ad una presa elettrica è diventato oneroso e ai virus pandemici sembrano piacere molto i luoghi di pubblico spettacolo.
Siamo il Cinema Eden e siamo ad un tanto così dalla chiusura del nostro spazio dedicato al cinema d’essai, l’ultimo rimasto aperto nel centro storico di Arezzo.
Il lungo rapporto con la nostra città sta per arrivare a interrompersi. L’abbiamo salvato dall’estinzione dei piccoli cinema quando i colossi delle Multisala hanno conquistato le città. L’abbiamo protetto dall’avvento del digitale con Officine della Cultura. L’abbiamo disinfettato costantemente nei lunghi giorni della chiusura dovuta alla pandemia ancora in corso.
Oggi chiediamo aiuto per continuare la nostra programmazione, per mantenere aperte le porte alle associazioni e agli istituti scolastici del territorio che utilizzano i nostri spazi, a costi estremamente bassi, per incontri, festival e proiezioni speciali, ma anche, più semplicemente, per mantenere accesa la luce e le sale ben pulite e riscaldate.
I fondi raccolti attraverso la campagna Non ci resta che piangere saranno utilizzati per coprire questi costi senza dover aumentare il prezzo dell’ingresso al cinema, incentivando il pubblico, ancora una volta, a stare a casa con la personale motivazione di un biglietto “troppo salato”. A noi piace il dolce di certe commedie e anche un po’ l’amaro di altre. Col sale custodiamo solo quelle lacrime che nascono da copioni ben scritti.
Fonte foto: La NazioneCome in una delle scene più rinomate del film Non ci resta che piangere ci troviamo anche noi al confine fra realtà attigue ma diverse, fra epoche storiche che sembrano in conflitto, ed ogni volta che attraversiamo l'una per entrare nell'altra c'è qualcuno che ce ne chiede ragione ed esige: "Un fiorino". Con questo spirito abbiamo deciso di legare la nostra campagna all'hashtag #1fiorinoxeden chiedendo anche a te, che ci stai leggendo, almeno 1 fiorino per attraversare il confine, per mantenere la luce accesa.
T'invitiamo ad utilizzarlo, a passare la voce. Lo faremo anche noi, a nostro modo, cercando di farti sorridere. Fino a che il confine sarà alle nostre spalle.
Le somme raccolte attraverso la campagna di crowdfunding saranno utilizzate per mantenere aperta e operativa la struttura con la sua consueta programmazione.
In particolare il tuo sostegno ci aiuterà a sostenere i costi (per l'anno 2023) di:
Se l'obiettivo sarà raggiunto riusciremo a resistere fino a dicembre 2023, nella speranza che la situazione economica generale sia nel frattempo mutata a favore degli interessi della cultura e della società.
Ma come siamo arrivati a questo punto? I conti sono presto fatti. Tralasciando il buio degli anni 2020 e 2021, pur con un grazie ai ristori che ci hanno permesso di arrivare a questo autunno, il confronto dei primi 8 mesi del 2022 con i primi otto mesi del 2019 è il seguente:
Un primo intervento dedicato a limitare le perdite del Cinema Eden è già stato fatto. Pur se a malincuore abbiamo ridotto del 20% i costi legati al personale con una conseguente diminuzione delle ore di proiezione. Non è stato sufficiente: prevediamo di chiudere il 2022 con una perdita di oltre 30.000 euro. Una perdita insostenibile per la nostra cooperativa. Se la situazione non cambia saremo costretti a chiudere il Cinema Eden già nel mese di marzo 2023.
Eppure noi ci crediamo: la situazione può cambiare. Grazie agli amanti del cinema. Grazie a chi verrà a trovarci in sala per un momento di magia davanti al grande schermo. Grazie al tuo sostegno alla campagna Non ci resta che piangere.
A parlarti del Cinema Eden è Officine della Cultura, la cooperativa di Arezzo che ne ha assunto la gestione dal 2015. Dal 1997 lavoriamo a vario titolo nell'area della produzione e della promozione culturale. Dal 2013 siamo una Residenza Artistica Culturale della Regione Toscana. Visitando la nostra casa virtuale potrai renderti conto di cosa facciamo, di quanto teniamo al nostro lavoro.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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