Una campagna di
ASSOCIAZIONE NUOVI ORIZZONTI ECOLOGICIContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
Controlla la tua casella email: ti abbiamo inviato un messaggio con la tua nuova password.
Potrai modificarla una volta effettuato il login.
Scegli la somma con cui vuoi sostenere il progetto e il sistema di pagamento che preferisci tra quelli disponibili. L’autore del progetto riceverà subito la tua donazione.
A Padova, recentemente dichiarata sito Unesco, a 3 km dalla basilica di Sant’Antonio si trova l’inceneritore San Lazzaro.
Costruito nel 1962 in una zona che in quegli anni era considerata alla prima periferia della città sorge oggi nel bel mezzo di quartieri residenziali e a poche centinaia di metri in linea d’aria dal futuro polo ospedaliero di Padova est.
Padova è una città già fortemente inquinata che vanta tristi primati per qualità dell’aria.
Nel 2020 come nel 2019 la centralina APS1 di Viale dell’Internato Ignoto, concepita proprio per monitorare le emissioni dell’inceneritore, ha registrato il più alto numero di sforamenti del limite giornaliero di polveri fini PM10 in città (87 sforamenti nonostante il lockdown, contro i 35 ammessi) ed uno dei più alti di tutta la regione, seconda solo alla centralina di via Tagliamento a Mestre (88 sforamenti) attribuendosi inoltre la media annua di polveri fini PM10 (37 microg/m3) e di polveri ultrafini PM2,5 (28 microg/m3) più alta della città (dati ARPAV 2020).
In un simile contesto di inquinamento atmosferico già fortemente preoccupante la regione Veneto a fine 2021 ha dato il via libera al potenziamento, mascherato da ammodernamento dell’inceneritore.
Con la quarta linea infatti, nonostante la dismissione delle linee 1 e 2, dalle attuali 165.000 t/anno di rifiuti si arriverà a bruciarne 215.000 t/anno creando inevitabilmente un sensibile aumento degli elementi inquinanti.
Bruciare 50.000 t/anno in più di rifiuti vuol dire produrre ulteriori 70.000 t/anno circa di CO2 nonostante l’Unione Europea ci chieda una drastica riduzione dei gas clima alteranti. Le polveri sottili e gli Ossidi di Azoto aumenteranno di circa il 40% e vi sarà un’inevitabile incremento di diossine, Furani e PCB tutti composti cancerogeni e persistenti nell’ambiente.
Residenti, associazioni di cittadini, studenti e comitati si sono subito attivati per fermare questo scellerato progetto inviando alle regione una serie di osservazioni contro la costruzione della quarta linea di Hestambiente e contro il Piano Regionale Rifiuti valido per il 2020-2030 e dando vita a forme di resistenza civile attraverso volantinaggio, affissione di striscioni e incontri di sensibilizzazione per i cittadini.
Le vere alternative all’incenerimento sono la riduzione dei rifiuti (imballaggi, ecc.), il potenziamento dell’estrazione dei materiali riciclabili, applicando l’innovazione tecnologica (lettori ottici, ecc) e ilporta a porta generalizzato con tariffa puntuale: azioni che renderebbero la 4° linea inutile e costosa, utile solo a chi la costruisce per i dividendi che potrà intascare.
Sostieni anche tu il nostro progetto.
Grazie al tuo contributo potrai aiutarci a finanziare il ricorso al TAR ed altre iniziative contro l’avvio di questo progetto.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Commenti (9)