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“[...] Utilizzando l’Alzheimer quale elemento cardine, Leonardo Piccinni – nel dar vita ad una idea di Antonio Carella e Pierdomenico Minafra – ci offre uno spaccato della nostra Puglia e delle sue tradizioni e lo fa attraverso un soggetto ed una sceneggiatura originali e fluide. I dialoghi, tutti di pregevole forza narrativa, sono intrisi di triste amarezza ma anche di una sottile ironia [...]
Il fischietto di terracotta che...nu ffischia, è – infatti – l’icona di un amore finalmente epurato da ogni paura o vergogna [...] che riemerge nei protagonisti attraverso la tenerezza e la complicità di un ricordo”.
Sergio Rubini
Nu ffischia nasce da due desideri, l’uno di Pierdomenico, l’altro di Antonio:
Il primo voleva parlare del rapporto tra nonno e nipote, di come questa relazione si evolva nel tempo fino a ribaltarsi. È scontato e quasi dovuto che i nonni crescano i nipoti senza aspettarsi nulla, con amore incondizionato; tutto questo spesso non viene ricambiato quando i nonni invecchiano e hanno bisogno del sostegno dei nipoti.
Il secondo cercava una storia che vivesse all’interno della cornice del Sud Italia con le sue tradizioni, i suoi colori e le sue suggestioni.
L’incontro di queste due esigenze comunicative ci ha portato ad uno scambio di idee e intenzioni confluito in un lavoro di ricerca sulle tematiche e sui luoghi.
Abbiamo scelto di inquadrare la vicenda nel Meridione italiano per una vicinanza personale e per il grande legame che esso ha con le tradizioni e con l’idea di passaggio di testimone da padre in figlio. In alcuni piccoli paesi, ad esempio, tale idea è rimasta radicata nell’insegnamento dei mestieri e nell’usanza di dare ai bambini il nome dei nonni.
Puglia, anno corrente, un piccolo paese non meglio identificato.
Mimì, un artigiano che produce fischietti di terracotta, è venuto a mancare e la sua famiglia è riunita attorno ad una tavola imbandita per un pranzo di commiato. Durante la commemorazione, Domenico e Santi, nipoti di Mimì, si perdono nei ricordi comuni del nonno, affetto dalla malattia dell'Alzheimer.
In una storia narrata su tre tempi differenti si scoprono le relazioni tra i personaggi e il loro modo di rispondere al problema di Mimì, un uomo incapace di fare un lavoro che l’ha identificato per una vita intera, un uomo che ormai nu ffischia.
I due fratelli non potrebbero essere più diversi. Santi è accondiscendente e rassegnatamente sereno, si occupa del nonno in maniera dolce e spontanea. Domenico, al contrario, ha un atteggiamento seccato e respingente, vede solo ciò che l’Alzheimer ha fatto a quello che ormai reputa solo un simulacro di suo nonno.
L’esplorazione dei loro modi e dei loro mondi porta i ragazzi a capirsi e a comprendere la fragilità e la delicatezza della malattia, insieme a ciò che comporta tanto per il malato quanto per chi gli sta vicino. Tutti quanti sono vittime di eventi, reazioni e circostanze impossibili da controllare.
Far pace con il presente e riconoscere l’uomo dietro la malattia non è né immediato né semplice, resta però l’unica cosa da fare.
Entrare in contatto con un argomento delicato come quello dell’Alzheimer ha richiesto un notevole lavoro di studio e documentazione. Abbiamo voluto comprendere ciò che la malattia causa in chi ne soffre e quali sono le risposte e le reazioni di chi gli è vicino, toccando con mano situazioni reali e tangibili.
Dopo un periodo di studio e ricerca, abbiamo approfondito l’argomento in maniera diretta, rivolgendoci a esperti del settore.
L’esigenza di integrare ulteriori informazioni e conoscenze che dessero corpo e credibilità al progetto è stata forte e imprescindibile.
La Dott.ssa Antonella Fidanzio, psicologa clinica (esperta in neuropsciologia clinica) ci ha permesso di comprendere meglio a livello teorico la malattia e le implicazioni della stessa.
Un notevole apporto e sostegno ci è stato dato dal Dott. Pietro Schino e dalla Dott.ssa Katia Pinto, rispettivamente direttore e vicepresidente dell’Associazione Alzheimer Bari " che ci hanno concesso il loro patrocinio, ritenendo Nu Ffischia un progetto valido e coerente e permettendoci, inoltre, di toccare con mano le storie di alcuni ospiti malati di Alzheimer. L’incontro con questi ultimi ci ha consentito di trovare dettagli e particolarità che hanno arricchito la sceneggiatura, stesura dopo stesura.
Associazione Alzheimer Bari
Sergio Rubini
L’attore, regista e sceneggiatore Sergio Rubini ha espresso il suo pieno sostegno verso il progetto Nu Ffischia.
Dopo aver letto la sceneggiatura ne ha redatto una recensione della quale riportiamo un estratto:
“[...] Sarei stato orgoglioso io stesso di dirigere le riprese del corto Nu Ffischia, curandone la regia ed il montaggio, ma i molti e gravosi impegni non mi consentono di collaborare personalmente al progetto ideato da Leonardo Piccinni, Antonio Carella e Pierdomenico Minafra: tre giovani artisti, la cui grande passione è pari all’indubbio talento dimostrato. Confido, però, affinché questa mia recensione venga accolta come un attestato di stima, testimoniando il sincero apprezzamento di un prodotto da me ritenuto qualitativamente valido”.
Vogliamo raccontare una storia che possa emozionare, sensibilizzare e accendere una scintilla di interesse verso un tema di difficile comprensione per la particolarità, complessità e soggettività dei singoli casi.
Nu ffischia è un progetto che associa al suo valore artistico una forte portata sociale.
Il lavoro di ricerca coadiuvato da esperti del settore e la stesura della sceneggiatura forte della approvazione degli stessi, garantiscono la plausibilità delle vicende.
Questo è un elemento non trascurabile che dà al progetto un’ottima potenzialità per la partecipazione a festival nazionali e internazionali oltre a renderlo uno strumento di sensibilizzazione per scuole e università. Il mestiere di Mimì, poi, darebbe risalto ad una tipicità poco utilizzata in ambito cinematografico, oltre a rappresentare una lente d’ingrandimento sul centro storico. In più le scene in esterna, on the road e sul mare, offrirebbero una finestra sui panorami naturali della Puglia garantendo anch’esse una valorizzazione dei luoghi e delle realtà regionali.
Per far fronte ai costi di produzione tra i quali spostamenti, noleggio strumentazioni audio/ video, sostentamento cast e troupe, scenografie ecc., ci stiamo muovendo su vari fronti.
Il vostro aiuto può fare la differenza per consentirci di realizzare il progetto garantendo la qualità che merita, puntando alla sostenibilità economica e ad una distribuzione efficace che possa avvicinare più gente possibile all’argomento trattato e al cinema fatto per l’esigenza di dire qualcosa di importante e di sentito.
In questo momento Nu Ffischia è un bel sogno, per renderlo realtà abbiamo bisogno del vostro supporto tramite donazione spontanea su questa piattaforma e della vostra condivisione del progetto (sui canali social ma anche con il buon vecchio passaparola).
Leonardo Piccinni,Antonio Carella e Pierdomenico Minafra condividono una formazione attoriale comune oltre che un sincero rapporto di amicizia. Antonio e Pierdomenico percorrono la strada della recitazione e fanno esperienza a teatro e sui set.
Leonardo, invece, si dedica principalmente alla sceneggiatura cinematografica scrivendo cortometraggi indipendenti - realizzati insieme a Pierdomenico, il quale si affaccia alla regia - e frequentando la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano.
Liminal Space, sita a Bari, è una casa di produzione emergente che nasce dall’incontro di quattro giovani e ambiziosi professionisti e dalle loro esperienze maturate sui set cinematografici nazionali e internazionali.
"Non ricordare non è un colpa, voler vedere solo il passato non è una soluzione"
I gadget sono forniti da:
PUGLIAddosso è un brand di Vittoria Olive, 27enne pugliese che ha deciso di onorare la propria terra dipingendo prodotti tipici su t-shirt, Pochette, body bimbo e molto altro. Instagram è il canale principale di vendita di tutti i prodotti del brand che con giovanile simpatia, svecchiano l’idea di tradizione e prodotto tipico spingendo ad indossare con fierezza un panzerotto, ricci di mare, la frisella e così via.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
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