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OBIETTIVO DEL PROGETTO
Il presente crowfunding ha l'obiettivo di realizzare il film breve dal titolo "OLTRE IL MURO", scritto e diretto dall'attore, sceneggiatore e regista napoletano Nando Morra. Il cortometraggio, da girare nel centro storico di Napoli, ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica verso le tematiche, purtroppo sempre attuali, della violenza domestica e dell'omofobia.
CHI SIAMO
L'associazione di promozione sociale RAMPA FILM nasce a marzo 2018 dall'idea del suo fondatore e presidente Nando Morra, con l'obiettivo di diffondere la cultura cinematografica attraverso la formazione e la realizzazione di prodotti audiovisivi (cortometraggi, lungometraggi, documentari etc...) a tema prettamente sociale.
Nel 2019 produce il cortometraggio "Il letto di carta", diretto da M. Nani; il corto, girato a Pozzuoli (Na) ha affrontato con incisività e delicatezza il tema dei senzatetto.
Nel 2021 produce il cortometraggio sociale “Il seme della speranza” regia di Nando Morra, girato in Calabria e che vede accendere i riflettori sulla delicata tematica del bullismo e del razzismo tra gli adolescenti. Il corto è stato vincitore di una manifestazione di interesse del Comune di Monterosso Calabro atto a valorizzare i territori calabresi. L’opera si è imposta prepotentemente nei maggiori festival nazionali ed internazionali, dove è tutt’oggi in concorso ancora in molti di questi. Di seguito i vari riconoscimenti ricevuti sinora:
AUTORE E REGISTA
Nando Morra, nasce a Napoli nel 1970 ed inizia a piccoli passi negli anni '90 la sua carriera di attore cinematografico a cui affianca successivamente la scrittura di sceneggiature e approda alla regia nel 2018 con il cortometraggio sociale dal titolo "Una vita da sogno", che accende i riflettori sul tema dell'autanasia, di cui è autore e produttore. Nello stesso anno fonda l’associazione di promozione sociale RAMPA FILM di cui ricopre la carica di presidente. Nel 2021 dirige il cortometraggio dal titolo "Il seme della speranza" con il quale ottiene numerosi riconoscimenti in festival nazionali e internazionali e riscuote un notevole successo del pubblico durante le proiezioni.
POTENZIALITÀ DISTRIBUTIVA DELL'OPERA
Considerando le potenzialità distributive di OLTRE IL MURO, dato il suo taglio, l’opera si rivolge all’ampio pubblico, prestando però particolare attenzione a veicolare specifici contenuti verso determinati segmenti dello stesso (che costituiscono, pertanto, target specifici del progetto):
Considerando questi target, è stato possibile formulare alcune ipotesi di canali di distribuzione, funzionali sia ad intercettare l’interesse dell’ampio pubblico in generale, sia a comunicare in maniera mirata ai target di riferimento (le ipotesi di canali di distribuzione saranno verificate e concretamente implementate – mediante accordi ad hoc – in caso di finanziamento dell’opera):
É appena il caso di sottolineare la circostanza per cui l’opera, come concepita, affronta una tematica – la violenza di genere tra le mura domestiche – di per sé delicata, controversa, caratterizzata da molteplici resistenze culturali, e che, oggi, è tristemente agli onori della cronaca. È una tematica, quindi, di vivo e attuale interesse, come dimostra anche il dibattito, in corso a più livelli istituzionali, circa il mainstreaming della cultura di genere, il contrasto alla violenza sulle donne e sui minori, le soluzioni legislative che permettono di prevenire e intervenire in situazioni come quella di Bruno e Imma, raccontata nell’opera.
A questo aspetto va ad associarsi il valore aggiunto del territorio in cui la storia è ambientata, la Napoli contemporanea dei bassi popolari. Il background culturale, che in tale contesto emerge con forza e a volte prepotenza, gioca uno specifico ruolo nel trattare il tema della violenza di, apportando valore aggiunto all’efficacia delle vicende raccontate. Questo valore aggiunto – è innegabile – si rafforza per la forte “domanda di Napoli” che il pubblico internazionale sta esprimendo, come dimostra l’apprezzamento globale che ha accolto diverse fiction prodotte nel territorio. Un interesse che deriva dall’apprezzamento della profondità e ricchezza del background culturale, nonché da una maggiore comprensione dei contrasti e delle contraddizioni che questa genera nella quotidianità dei suoi abitanti.
Questi due elementi – l’attualità della tematica e l’interesse per Napoli – associati alla spiccata valenza creativa del soggetto, assicurano l’elevata potenzialità distributiva dell’opera.
SINOSSI
SOFIA (15), vive in un basso del centro storico di Napoli, ama leggere e si distingue nello studio. La madre, IMMA (35), è convolata a nozze giovanissima con BRUNO (45), perché in attesa della ragazza; un matrimonio riparatore che le ha spazzato via l’ambizione di una laurea. Dedita totalmente alla famiglia e alla casa, nutre la passione per il cucito che, per esigenze familiari, ha tramutato in lavoro, svolto in casa. Bruno, conosciuto superficialmente nel breve periodo di fidanzamento, dopo le nozze si è rivelato, sin dai primi tempi, irresponsabile ed incapace di mantenere un lavoro per più di qualche mese; successivamente si avvicina all'alcool e al gioco, in particolare alle slot machine, sfogando le sue frustrazioni nei confronti della moglie e mostrando il suo aspetto peggiore: quello di persona prepotente e violenta. L’uomo reputa lo studio una inutile perdita di tempo. Ha imposto in passato questo suo pensiero alla moglie, e sta per fare lo stesso con la figlia, a cui ha procurato un lavoro da commessa, con la pretesa che abbandoni la scuola. Sofia, confessa alla sua amica del cuore, NUNZIA (15), che seppur con dispiacere, accetterà la decisione paterna, visto che in casa i soldi scarseggiano, e le responsabilità economiche gravano tutte sulle spalle di sua madre, per la quale teme, inoltre, ripercussioni fisiche da parte del padre, qualora dovesse rendersi sua complice nell'opporsi a quella scelta. Nunzia tenta di dissuaderla, ma quando capisce di non sortire alcun effetto sulla decisione dell’amica, decide di prendere dalla sua libreria un libro scritto da Malala, la ragazza pakistana che ha combattuto per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione, nella speranza che quella lettura possa farle cambiare idea. Il basso antistante quello di Sofia, è abitato da DONNA NANNINA (70) e da suo figlio TONINO (40). L’anziana donna trascorre gran parte della sua giornata seduta alla finestra, ad osservare con finta indifferenza, quanto accade fuori, con particolare attenzione al basso di fronte. Vedova di un uomo violento, al quale non si è mai opposta, nemmeno in occasione degli svariati maltrattamenti fisici e psicologici ai danni di Tonino, quando in pubertà mostrava i primi segnali di omosessualità. Il ragazzo, provato da un’adolescenza difficile, incapace di affermarsi socialmente, dopo la morte del padre, avvenuta quando aveva poco più di vent'anni, imbocca la strada della prostituzione.
La breve distanza che separa il basso di Tonino da quello di Bruno, è insufficiente per evitare di renderlo partecipe di quanto avviene all'interno di quelle mura. La prepotenza del dirimpettaio fa riaffiorare quella subita dal padre, ed è la madre a dissuaderlo dalla tentazione di intervenire in difesa di Imma. Sofia rientra a casa e si immerge nella lettura del libro che le è stato dato da Nunzia, Imma è intenta a effettuare lavori sartoriali; il padre rientra a casa, brillo e nervoso per aver perso l’ennesima volta alle slot machine. Nota la figlia leggere e sfoga su di lei la sua frustrazione, strappandole di mano il libro col tentativo di romperlo. La ragazza gli oppone resistenza, sotto lo sguardo atterrito della madre immobilizzatasi, facendo accrescere l’ira dell’uomo che le dà una violenta sberla e scaraventa il libro fuori dalla finestra, cadendo ai piedi di Tonino, appena uscito di casa. Sofia, arrabbiata per lo schiaffo e per la passività della madre, fugge sbattendo la porta, dimenticando il cellulare sul tavolo. Tonino, contravvenendo al suggerimento della madre di non immischiarsi, riporta il libro ad Imma; la donna, ancora scossa per quanto successo, si lascia cadere sul divano e comincia a sfogliarlo, in attesa che rientri la figlia. La prima pagina del libro riporta la firma “Nunzia Palmieri”. Legge e butta ogni tanto uno sguardo all'orologio da parete e alla porta d’ingresso, speranzosa di vedere rientrare la ragazza. Trascorrono diverse ore e svariate pagine lette. Bruno rincasa ubriaco fradicio e si butta di peso sul letto. Imma, stremata, si addormenta sul divano con il libro tra le mani. Svegliata dai primi raggi di luce del mattino, volge d’istinto lo sguardo al lettino della figlia e, vedendolo intatto, si catapulta in strada alla sua ricerca. Spaventata e disorientata, incrocia Tonino che sta rientrando da una notte trascorsa in strada. L’uomo, nel notare il panico sul volto della donna, l’avvicina per capirne i motivi. Imma, presa da un senso di smarrimento, accetta il conforto dell’uomo e gli racconta il motivo. Tonino le dice che, la sera prima in cui la figlia è uscita di corsa da casa, l’ha vista entrare nel palazzo poco più avanti e che potrebbe trovarsi ancora lì, offrendosi di accompagnarla. Imma, ricorda che in quel domicilio abita una sua amica, accetta la compagnia di Tonino. Arrivati al citofono, Imma non sa quale nominativo scegliere, dà uno sguardo ai vari cognomi e le salta agli occhi “Palmieri”, lo stesso della firma presente sul libro di Malala. Bussa e le risponde la madre di Nunzia, la quale la informa che la ragazza sta dormendo in camera con la figlia. Appresa la notizia, la donna scarica in un pianto la tensione accumulata, e induce Tonino ad abbracciarla. L’uomo la invita a prendere una camomilla al bar, ed Imma accetta volentieri. Seduti al tavolino, la donna si sfoga raccontandole della decisione di Bruno ai danni di Sofia, e delle sue difficoltà familiari a gestire la prepotenza del marito. Dinanzi a quella ammissione, Tonino le ricambia la fiducia riposta, confessando di aver vissuto simili atmosfere durante l’adolescenza, attribuendo alla madre le responsabilità di aver subito passivamente gli atti di violenza del padre consumati ai loro danni. Invita Imma a non commettere lo stesso errore, e di denunciare il marito, ma lei respinge categoricamente l’idea di intraprendere questo tipo di iniziativa. Finita la camomilla, percorrono insieme la strada di ritorno; prima di rientrare nelle rispettive abitazioni, si scambiano un affettuoso sguardo di nascente amicizia. Qualche ora più tardi, Tonino è a letto e viene svegliato da rumori e urla provenienti dalla casa di Imma. Si alza di scatto dal letto e, non curante della solita raccomandazione della madre di non intromettersi, esce di casa in pigiama, bussa ripetutamente alla porta di fronte. Viene ad aprirgli Sofia impaurita e con le lacrime agli occhi. Diversi oggetti sono sparsi per terra, Imma è in un angolo rannicchiata con il labbro spaccato e le mani alte sulla testa in segno di difesa. Bruno, in canottiera, in piedi vicino a lei, col viso aggressivo, accortosi della presenza di Tonino sulla porta, frena il calcio diretto alla moglie; lo offende con parole pesanti riguardo la sua natura sessuale, gli intima di sparire immediatamente e poi tira un calcio alla moglie. Quella scena evoca in Tonino, ricordi passati: alla figura di Bruno si sovrappone l’immagine di suo padre, e ad Imma quella di sua madre più giovane. Accecato dalla rabbia, entra in quella casa come una furia. Donna Nannina, allarmata per quello che può accadere, la vediamo per la prima volta allontanarsi dalla finestra e avviarsi di fronte. Tonino è a terra e Bruno su di lui con le mani intorno al suo collo. Imma cerca invano di fargli mollare la presa. Dalla soggettiva di Tonino, in enorme difficoltà respiratorie, all'immagine di Bruno, che lo sovrasta, torna a sovrapporsi quella di suo padre. Tonino, allo stremo delle sue forze, quando improvvisamente la presa di Bruno si allenta e scopriamo accanto a loro Donna Nannina in piedi, alla quale scivola lentamente dalle mani la statuetta della Dea Bendata con la quale ha colpito al capo l’aggressore del figlio. Bruno a terra in una pozza di sangue. Un urlo di disperazione di Imma anticipa i titoli di coda.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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