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Si chiama “ONOS OI – IO SONO, AL DI LA’ DELLO SPECCHIO”
ed è una performance interattiva con il pubblico
Pescara, Marzo 2018: ha 43 anni, si chiama Francesco Mazza, fotografo, web master e life coach. Ha lasciato tutte le sue sicurezze per vivere in un borgo abruzzese di 500 anime e dedicarsi all’Arte, quella performativa, quell’Arte in cui per comunicare qualcosa devi “essere presente”, tra persone. Nasce così “onosoI – Io Sono al di là dello specchio”, un progetto itinerante, una mostra fotografica performativa che porterà un messaggio d’Amore in Italia e nel resto del mondo. OnosoI è un progetto antropologico ispirato, che usa la macchina fotografica come strumento di ricerca interiore.
«La solitudine oggi è vista quasi come una malattia – spiega Francesco – ma, se la vivi come ricerca di Te Stesso, allora è la più grande benedizione. E’ quello che mi ha portato a stare bene con Me e a voler condividere questo passaggio essenziale della mia vita con più persone possibili. Paradossalmente, la solitudine mi spinge a desiderare il contatto e la condivisione con le persone, quelle vere. »
Con questo progetto Francesco vuole esortare il pubblico a fermarsi e porsi la più semplice delle domande: Chi Sono? Questa domanda avrà un effetto domino nelle persone perché inizieranno a staccare la spina e a porsi anche altre domande: dove sto andando, come sto vivendo la mia vita?
“OnoS oI” costringe ad “osservarsi” di fronte allo specchio (da cui il nome del progetto leggibile correttamente solo allo specchio), è un seme che metterà le radici direttamente nell’Anima delle persone e, se troverà terra fertile, produrrà frutti davvero inaspettati per ognuno di esse. Inevitabilmente produrrà un cambiamento nella loro vita spingendole a modellare la propria esistenza, a trovare i propri talenti e metterli a disposizione di tutti. Come diceva J. Beuys, “ogni uomo può essere una scultura vivente, un artista”, semplicemente mostrando l’Arte che è in sé. Non un bisogno di riconoscenza, ma un mettersi a disposizione affinché i concetti del mondo ideale trovino espressione nella materia. Il verbum (dal lat. Vibrazione) che si fa “Carne”.
«Non lo nego, ho avuto paura. Scegliere di lasciare tutto e lanciarsi in un’avventura del genere è forse utopistico, soprattutto per i fondi che il progetto richiede, ma ho profonda fiducia nella persone e so che chi comprenderà il messaggio che voglio diffondere, mi aiuterà in questa impresa, ecco perché sono qui su Produzioni dal Basso, che ringrazio di Cuore».
L'obiettivo del progetto è far riflettere il pubblico su diversi aspetti:
1) riflessione su chi siamo al di là delle apparenze e dei ruoli che la società spesso ci impone
2) differenza tra immagine e fotografia
3) differenza tra chi sono veramente, l'immagine che propongo di me stesso e l'immagine che gli altri percepiscono di me
4) utilizzo spasmodico/compulsivo dei social network
5) azione: cambiare punto di vista o quanto meno riflettere sui punti precedenti
Le fasi del progetto vengono così ripartite:
* = già realizzato
CHI SONO IO? SONO L’IMMAGINE DI ME CHE DECIDO DI MOSTRARE IN UNO SCATTO, O SONO CIO’ CHE GLI ALTRI VEDONO DI ME IN QUEL MEDESIMO SCATTO?
La riflessione sociologica sul progetto “onoS oI” parte dall’analisi sociale del concetto di “selfie”.
Il cambiamento sociale nasce sempre da fattori multidimensionali, da un lato c’è l’evoluzione tecnologica, dall’altro quella sociale.
Questo nuovo concetto pare venire fuori da una sorta di “necessità” sociale di FARSI PERCEPIRE COME PRESENTI NEL MONDO – “IO CI SONO, SONO QUI, PUOI VEDERLO DA QUESTO MIO SCATTO, IO NON SONO SOLO NELLA FOTO SONO CON “ALTRE” PERSONE” – .
Ma da un’attenta analisi possiamo individuare come il “selfie” paradossalmente sia una sorta di espressione di profonda solitudine, di grido, di richiamo, nonché di autosufficienza.
Lo stesso infatti, se da un lato è una rappresentazione della solitudine (io mi scatto il selfie), dall’altro evidenzia anche una autosufficienza esistenziale (io scatto da solo, non ho più necessità di relazionarmi all’altro per chiedere una foto).
Cosi questi ritratti istantanei sembrano evidenziare la necessità di ricordare agli Altri, al mondo, che “io ci sono” (sono qui, in questo preciso istante).
Pare evidente il collegamento con nuove patologie sociali derivanti appunto dal mutamento ed evoluzione tecnologica, quali quelle derivanti dall’assenza di rete, ovvero di dipendenza dal web, alle quali seguono forme di depressione e ansia.
Senza infatti quell’accesso immediato al web, viene a mancare la porta d’accesso attuale tramite cui io comunico al mondo che “ci sono”.
Francesco Mazza propone una sorta di regressione temporale su base artistica, chiedendoci di fermarci su uno sgabello nel suo set fotografico e di mostrare la parte più intima di ognuno di noi.
Il progetto “ONOS OI” dal punto di vista sociologico, si configura cosi, come risposta al grido sociale del bisogno di “sentire e mostrare che “IO CI SONO”, evidenziando la necessità di tornare alla nostra vera essenza, senza selezione della maschera più adatta da “indossare” per quel preciso auto-scatto, per riaprirci invece al ruolo fondamentale dell’Altro, anche solo per chiedergli: “Scusi, mi/ci potrebbe scattare una foto?”
LA MAGIA DEL 7
La mostra/performance si svolgerà in luoghi da stabilire (per strada, Università o in gallerie d’arte che vorranno ospitare il progetto) in 7 città italiane, per 7 giorni consecutivi per ogni città.
Sette perché è il numero della perfezione, magico ed usato in tutte le culture e religioni.
COSA ACCADE DURANTE LA MOSTRA/PERFORMANCE
La mostra/performance prevede l'esposizione di 34 gigantografie (100cm x 150cm) 17 fotografie che ritraggono i soggetti di spalle alternati a 17 fotografie di soggetti ritratti di fronte.
ritratti frontali saranno coperti con un foglio semitrasparente che avrà sotto scritto "SOLLEVAMI".
Il foglio rappresenta il velo (di Maja) dell'apparenza, della separazione, dello spazio che divide la nostra immagine con il nostro proprio "Io", lo spazio che ci separa gli uni dagli altri, il velo che non sempre si ha il coraggio di "sollevare" per paura di vedere quanto magnifici possiamo essere e quanto magnifica può essere una persona che ci è di fronte da cui di solito siamo abituati a fuggire dopo averla giudicata ed etichettata.
Il visitatore, dopo aver letto "sollevami", si chinerà un po' per poter alzare il foglio e guardare il volto della persona ritratta.
Questo gesto rappresenta il Namasté che in oriente significa:
Simulazione grafica della performance
Inconsapevolmente fino alla fine del percorso dove poi il visitatore troverà scritto il significato simbolico del suo movimento, egli si inchinerà per 17 volte (numero ancora simbolico rappresentante l'uno, unità, e 7, perfezione, dimensioni, giorni della creazione, etc. 1+7 = 8, infinito).
Simulazione grafica della performance
Alla fine, si giungerà in una stanza scura, con due sedie al centro.
Chi vorrà, potrà sedersi sulle sedie, prendere una lampada a candela situata vicino ciascuna sedia per poter illuminare il volto della persona che ha di fronte e poter sperimentare in prima persona quanto accaduto prima durante il percorso in galleria.
Simulazione grafica della performance
Il libro fotografico raccoglie tutto il progetto, quindi testi e fotografie.
E' un prodotto artigianale in quanto le foto dei ritratti frontali avranno una velina che le coprirà con sotto scritto "sollevami".
Sarà di circa 180 pagine (ancora da terminare).
La T-Shirt in cotone è realizzata con il logo del progetto e l’indirizzo del sito web.
Verrà venduta online per finanziare il progetto e regalata in cambio delle donazioni che verranno effettuate in base al piano che è scritto nella pagina “crowdfunding” del sito.
TITOLARE ED IDEATORE DEL PROGETTO, CONCEPT, MOSTRA FOTOGRAFICA, PERFORMANCE ARTISTICA, LIBRO, DOCUMENTARIO, FOTOGRAFIE
Sono sempre stato appassionato di comunicazione, in tutte le sue forme.
La comunicazione è qualcosa di innato in qualsiasi cosa esista al mondo, anche un semplice sasso.
Semplicemente per il fatto che esistendo un decodificatore/osservatore, per definizione qualsiasi cosa osservata emette un messaggio.
Il classico binomio tra segno e significato di cui si parla in semiotica.
E quindi per natura sono curioso del “come” i messaggi vengano emessi e codificati.
Amo i dettagli, i colori e le cose semplici ma funzionali e pulite.
Sono laureato come Art Director in Tecnica Pubblicitaria, una laurea che corona ciò per cui penso di essere nato:
mettere in comunicazione le persone (prima con sé stesse )
e poi con altre persone (e quindi anche con le aziende, che di persone son fatte)
Per questo, oltre ad occuparmi di web marketing dal 1999, (sono uno dei primi SEO storici italiani), mi occupo anche di fotografia, di scrittura e crescita personale.
altri miei siti elencati qui di seguito:
Competenze
RIFERIMENTI E CONTATTI
Sito web del progetto:www.onosoi.com
Comunicato Stampa: goo.gl/f7y7gC
Gruppo di coordinamento Facebook:goo.gl/BnjUWe
Pagina Facebook:goo.gl/muLWaH
Profilo Instagram: goo.gl/tTYmVT
Twitter: twitter.com/Exduco_Com
Video del progetto: goo.gl/a7bP6K
Email:exducocomunicazione@gmail.com
Cellulare: +39 346 6127172
Dimmi e dimenticherò.
Mostrami e ricorderò.
Coinvolgimi e capirò.
- Confucio -
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