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PALESTINA: UNO SGUARDO DECOLONIALE - 2ª edizione

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PALESTINA: UNO SGUARDO DECOLONIALE - 2ª edizione

PALESTINA: UNO SGUARDO DECOLONIALE - 2ª edizione

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  • Raccolti € 85,00
  • Sostenitori 5
  • Scadenza 152 giorni rimanenti
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Comunità & sociale

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Il Progetto

PALESTINA: UNO SGUARDO DECOLONIALE
Seconda edizione

Come Forlì Città ApertaUDU-Forlì, insieme al Collettivo Studentesco per la Palestina Forlì, abbiamo deciso di portare nuovamente in università un ciclo di incontri sulla Palestina per continuare a creare uno spazio di approfondimento e dialogo su un tema che fatica ad entrare nelle aule universitarie per un dibattito critico e orizzontale. Tutti gli incontri saranno ad accesso libero e autofinanziati. Attraverso questo crowdfunding puoi contribuire a coprire i costi organizzativi!

Nell’anno accademico 2023/2024 abbiamo organizzato quattro incontri, in cui giornalistɜ, accademicɜ e attivistɜ si sono confrontatɜ sul tema della decolonialità, della narrazione dei media occidentali, del contesto storico-politico palestinese e dell’industria delle armi. Sul profilo Instagram @forli_citta_aperta potete trovare salvate le dirette di tutti gli incontri.

Quest’anno abbiamo in programma due momenti:

➡️Nel mese di novembre: un incontro sul tema del dual use e uno sulla campagna di boicottaggio accademico PACBI del movimentoBDS - boicottaggio, disinvestimento e sanzioni.
➡️Nel mese di marzo: un incontro sul fallimento del sistema internazionale dinnanzi al genocidio palestinese e uno sulla Resistenza come strumento di cura della salute mentale.

Alcuni incontri sono ancora ⚙️work in progress⚙️ ma possiamo farvi qualche spoiler:

📍Dual use: la zona grigia tra industria civile e industria bellica
Quando?
Mercoledì 13 novembre ore 18:00 
Chi sono lɜ ospiti?
👤Futura D’Aprile, giornalista freelance specializzata in Medio Oriente, conflitti e difesa. Autrice del libro “Crisi globali e affari di piombo”, una panoramica sull’industria italiana della Difesa, sulle leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e sulla consuetudine di aggirarle. Collabora, tra gli altri, con Domani Il Fatto Quotidiano.
👤Antonio Mazzeo, docente e giornalista ecopacifista e antimilitarista, impegnato nei temi della pace e del disarmo, dell’ambiente e della lotta alla criminalità mafiosa. È tra i promotori dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole. Tra i suoi libri: “La scuola va alla guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia”.
Di cosa parleremo?
“L’Italia ripudia la guerra”, articolo 11 della Costituzione, ma ne siamo proprio sicurɜ? Forse sarebbe più corretto dire “l’Italia ripudia la guerra, tranne quando può trarne profitto”. L’appoggio militare più o meno indiretto del nostro governo a Israele nella colonizzazione della Palestina e nello sterminio del popolo palestinese ne è un chiaro esempio. Durante l’incontro rifletteremo su come anche le industrie civili possano rappresentare un baluardo del militarismo, attraverso ricerche o beni dual use. Proveremo quindi a rispondere ad alcune domande: cosa si intende esattamente con dual use? Qual è la normativa europea in materia? In Italia, quali sono i progetti di industria civile che hanno però un uso militare? Qual è il rapporto tra industrie belliche e luoghi del sapere, come scuole e università? 

📍Università complici e boicottaggio
Quando?
Novembre ⚙️work in progress⚙️
Chi sono lɜ ospiti?
👤Stephanie Westbrook, attivista per i diritti umani e Coordinatrice della Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI).
👤⚙️work in progress⚙️
Di cosa parleremo?
Affronteremo in profondità il tema della complicità degli Atenei con il governo israeliano e il ruolo assunto dalle università nel contesto del colonialismo sionista. Ci soffermeremo sul boicottaggio come strumento di lotta, analizzando in particolare la Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI).

📍Sumud: cura e resistenza
Quando?
Martedì 18 marzo ore 19:00 
Chi è l’ospite?
👤Samah Jabr, psicoterapeuta e psichiatra, direttrice dell'Unità di Salute mentale del Ministero della Sanità palestinese, che si occupa di salute mentale nel contesto dell’occupazione coloniale. Fra le sue pubblicazioni, possiamo citare i libri “Sumud. Resistere all’oppressione” e “Il tempo del genocidio. Rendere testimonianza di un anno in Palestina” e “Dietro i fronti. Cronache di una psichiatra psicoterapeuta palestinese sotto occupazione.”
Di cosa parleremo?
Con un approccio antipsichiatrico e decoloniale, parleremo di salute mentale e pratiche collettive di resistenza all’oppressione in Palestina. Quali sono le conseguenze psicologiche del colonialismo? Resistere è una pratica cura? Cosa si intende con privilegio coloniale? Siamo abituatɜ a concepire la salute mentale come un fatto individuale; in questo incontro restituiremo centralità alla collettività e a un approccio di cura comunitario e resistente.

Tutte queste iniziative necessitano di finanziamento, per i rimborsi spese, per i gettoni per lɜ ospiti, per i materiali. 

Per noi l’accessibilità - e quindi la gratuità - è un principio fondamentale, che si basa sulla nostra visione politica dell’accesso agli spazi. Per questo, ogni contributo è prezioso, sia economico che di pubblicizzazione del crowdfunding!

Per seguire le novità sulla programmazione potete seguirci su Facebook (Forlì Città Aperta e Unione Degli Universitari-UDU Forlì) e Instagram (@forli_citta_aperta, @udu.forli e @csp_forli). 

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