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L’idea di dare vita a Forlì a un festival dedicato alla riflessione storica su "totalitarismi, dittature e democrazia" nel Novecento, è nata nel 2013, all'indomani di un’assemblea cittadina, molto affollata, intitolata “Forlì non è la città del duce”.
La preoccupazione che aveva mosso tante associazioni della città, tra cui la Fondazione Alfred Lewin, l’Istituto storico, l’Anpi, i sindacati, ecc. era che in questo territorio in qualche modo si volesse mettere a frutto il fatto di aver dato i natali a Mussolini.
Da lì l’idea di continuare con un festival di storia che cercasse di dare un piccolo contributo al superamento del ritardo, se non della rimozione, rispetto al passato totalitario italiano.
Un festival quindi rivolto soprattutto ai giovani, agli insegnanti, alla conoscenza storica e alla memoria.
Assieme a Istituto per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea, Anpi, Ami, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Endas, Udu, nel 2014 abbiamo così organizzato una prima edizione di “900fest", un festival di storia del Novecento che abbiamo sottotitolato: “Dittature, totalitarismi e democrazia”.
La prima edizione ha visto due convegni sulla Grande Guerra e le origini dei totalitarismi in Europa e del fascismo in Italia, una tavola rotonda dedicata al concetto di “Uomo nuovo”, una rassegna cinematografica, presentazioni di libri e conferenze, con la presenza di ospiti italiani e internazionali.
La seconda edizione si è svolta nell’ottobre 2015 ed ha avuto come tema principale «Donne nei totalitarismi», con una conferenza dal tema "Protagoniste, collaboratrici, testimoni", una dedicata a "Totalitarismi, Rivoluzioni e Machismo", e una a "La parola fascismo", con ospiti italiani e internazionali. Abbiamo ospitato l'anteprima italiana del libro "Il cielo sopra l'inferno" di Sarah Helm, e dedicato una rassegna cinematografica a Liliana Cavani.
La terza edizione, nell’ottobre 2016, è stata incentrata sulla questione «Le colpe e la storia» (qui una rassegna stampa della copertura dell'evento). L’edizione del 900fest è stata aperta da Tzvetan Todorov (qui il video della conferenza in francese), che, già malato, ci ha onorato della sua presenza affrontando il tema della responsabilità degli artisti nell’epoca della Rivoluzione russa.
Proprio la Rivoluzione russa sarà al centro della prossima edizione dell’ottobre 2017.
Qui sotto, alcune foto dell'ultima edizione:
La quarta edizione di 900fest si terrà a Forlì dal 4 al 7 ottobre 2017.
(Qui il programma)
Il 2017 è il centenario della Rivoluzione russa: abbiamo dunque pensato di dedicare le giornate centrali a questo evento con la presenza di prestigiosi storici internazionali come Nicolas Werth, sovietologo, già addetto culturale presso l'ambasciata francese a Mosca durante la Perestrojka e Igor Narsky, che insegna a Chelyabinsk (Russia), e ha studiato, tra l’altro, i diari e gli archivi privati sotto il regime sovietico.
Ma si parlerà anche degli “altri socialismi”, gli sconfitti: Andy Durgan, consulente storico di Ken Loach per il film “Terra e Libertà” parlerà della “rivoluzione” spagnola; Wlodek Goldkorn, figlio di ebrei sopravvissuti alla Shoah e autore di “Il bambino nella neve”, illustrerà l’esperienza del Bund polacco, il partito socialista ebraico; Pietro Adamo ci parlerà invece delle esperienze libertarie sviluppatesi negli Stati Uniti in quegli stessi anni attraverso le straordinarie biografie di Emma Goldman e Alexander Berkman, anarchici ebrei americani di origine russa.
L’incontro centrale sarà dedicato al binomio libertà-uguaglianza, il nodo cruciale e anche drammatico della sinistra di ogni epoca. A discuterne saranno Michael Walzer, uno dei massimi filosofi politici contemporanei, fondatore della rivista “Dissent”; a fare da discussant saranno Giancarlo Bosetti (direttore di “Reset”) e Michele Salvati (economista e politologo).
La sessione dedicata alla parola “Rivoluzione” sarà invece l’occasione per parlare di Andrea Caffi e la Rivoluzione russa; Victor Serge e i bolscevichi; George Orwell e la Spagna.
Alfonso Berardinelli terrà una conferenza dal titolo: “La rivoluzione bolscevica e la sinistra non comunista”.
Il Festival vuole anche essere l’occasione per conoscere figure poco note, ma di grande valore, anche umano. Pensiamo ad Andrea Caffi, intellettuale italo-russo, socialista libertario, cosmopolita, pacifista, antistalinista della prima ora, antifascista in Italia e in Francia, conobbe le carceri zariste, bolsceviche e naziste. O anche ad Alessandro Schiavi, socialista riformista forlivese, biografo di Turati e Kuliscioff.
Serena Vitale, slavista, scrittrice, traduttrice, e Gian Piero Piretto, esperto di storia della cultura sovietica e in particolare della sua componente visuale, parleranno invece di “Avanguardia e rivoluzione dopo l’Ottobre”.
Gli storici Antonino De Francesco e Marcello Flores si confronteranno sul tema: tra Utopia e Terrore, giacobini e bolscevichi a confronto.
La sessione finale avrà come titolo: “Dal 1917 al 1989. Le rivoluzioni di Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia” con la partecipazione di Adam Michnik, editore e politico polacco fondatore e direttore di “Gazeta Wyborcza”; Gabor Demszky, già sindaco di Budapest; Petr Janyška, diplomatico ceco, figura chiave nella creazione di media indipendenti nell'era post-comunista.
900fest è nato “dal basso”, come si usa dire, senza l'ambizione della grande kermesse culturale, ma con quella di offrire a giovani, insegnanti, studiosi, o semplici cittadini occasioni per approfondire la storia del 900, offrendo strumenti e spunti che ci aiutino ad affrontare le sfide morali e politiche di un presente in cui è difficile orientarsi.
Nonostante l’impegno e la collaborazione degli enti locali, in primis il Comune e la Regione, e di alcuni sponsor e che gran parte dell’impegno sia svolto a titolo volontario, le spese sono ingenti, soprattutto per l'inevitabile respiro internazionale dell'iniziativa.
Per poter portare a termine la realizzazione del festival e garantire la copertura delle spese dell'edizione 2017 ci servono 5.000 euro.
Al di là dell’aiuto, di cui certo abbiamo bisogno, ci piace anche l’idea che innanzitutto i cittadini di Forlì, ma poi chiunque voglia sostenerci in giro per l’Italia (lo scorso anno sono arrivati insegnanti da tutto il Paese, da Trieste a Palermo), si senta in qualche modo partecipe e protagonista di quest’impresa.
In alternativa è possibile contribuire tramite bonifico bancario sul conto:
BANCA PROSSIMA FILIALE 00500 Piazza Paolo Ferrari 10 - MILANO IBAN IT 89 H 033 5901 6001 0000 0130 503
BIC BCITITMX
Intestato a Fondazione Alfred Lewin
Qualsiasi contributo, grande o piccolo che sia, è dunque benvenuto.
Grazie
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Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Forlì-Cesena, Fondazione Alfred Lewin, Anpi Forlì-Cesena, Associazione Mazziniana Italiana Sezione “G. Bruno” di Forlì, Cooperativa Ricreativo Culturale Alessandro Balducci di Forlì, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Endas Forlì, Unione degli Universitari Forlì
Comune di Forlì, Regione Emilia Romagna, Provincia di Forlì-Cesena, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Insmli, Università di Bologna (Dipartimento interpretazione e traduzione), Masque Teatro.
Contribuiscono alla realizzazione di questa edizione:
Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, Conad, LegaCoop, Assicoop, Emilia Romagna Festival.
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