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PINO Vita accidentale di un anarchico

Una campagna di
claudia cipriani

Contatti

Una campagna di
claudia cipriani

PINO Vita accidentale di un anarchico

Campagna terminata
  • Raccolti € 5.013,00
  • Sostenitori 131
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Documentari & inchieste

Una campagna di 
claudia cipriani

Contatti

Il Progetto

1969/2019: per non dimenticare Giuseppe Pinelli e la strage di piazza Fontana e per far conoscere questa storia ai più giovani

"Giuseppe Pinelli: staffetta partigiana, esperantista, anarchico, ferroviere, sindacalista, un padre, una persona allegra, con una storia e tanti affetti. Per noi semplicemente Pino. Ucciso innocente nei locali della questura di Milano". 
Claudia e Silvia Pinelli

IL FILM DOCUMENTARIO
Quella di Giuseppe Pinelli è una storia conosciuta, raccontata in molte testimonianze, libri e opere teatrali, di cui la più famosa è “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo. Il nostro intento è quello di raccontarla da un punto di vista inedito: saranno i ricordi delle figlie che, un passo alla volta, ci faranno conoscere Giuseppe Pinelli e la sua storia. Il racconto di Claudia e Silvia Pinelli comincia nel 1969, quando avevano 8 e 9 anni e si conclude il 9 maggio del 2009 quando la famiglia è stata ricevuta al Quirinale dal Presidente Giorgio Napolitano che, in quell’occasione, definì Pinelli “la diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana”.  Il punto di vista delle bambine permette di entrare gradualmente in una storia complessa e intricata: man mano che crescono, aumenta anche il loro livello di consapevolezza, s’infittisce l’insieme di informazioni, si articola il discorso politico e il contesto storico. Contemporaneamente, cresce anche la consapevolezza dello spettatore, che può seguire lo sviluppo della storia personale di Giuseppe Pinelli, insieme all’evoluzione degli accadimenti storici di cui quella storia è riflesso: le contestazioni a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, la “strategia della tensione”, l’Europa divisa in due blocchi.
Per chi già conosce la storia di Pinelli, il racconto delle figlie permette di esplorare, insieme al contesto politico, anche quello emotivo, famigliare e dunque più intimo. In questo film documentario infatti non si parla solo della morte di Pinelli ma anche della sua vita, delle sue idee, dei suoi affetti.

LE MODALITA’ DI RACCONTO
“Pino, vita accidentale di un anarchico” è insieme un film d'animazione e un documentario con fotografie e filmati d'archivio. E' pensato principalmente per un pubblico giovane o che non conosce nei dettagli le vicende narrate. Era dunque per noi importante raccontare questa storia da una prospettiva che facilitasse la comprensione del contesto storico e al contempo creasse empatia e suscitasse emozione. Era necessario trovare una soluzione narrativa originale. Da qui la scelta di non ricorrere a interviste. La storia sarà raccontata attraverso una grafica d’animazione, realizzata appositamente per questo lavoro. Faranno da contrappunto ai disegni animati alcuni inserti corredati da immagini di repertorio (foto e video) e musiche d’epoca. Queste sequenze, che chiariranno il contesto storico e politico, saranno essenziali per comprendere come una storia apparentemente piccola, sia diventata parte della Storia del Paese. Una storia piccola che divenne così grande e importante da segnare una frattura fondamentale: a partire da lì, molte cose in Italia, non sono più state come prima.

PERCHE’ CI SERVE IL TUO SOSTEGNO
Il progetto ha raccolto molto interesse e siamo in attesa di risposte da parte di alcune televisioni e realtà distributive per una programmazione cinematografica. Intanto però il nostro lavoro è già partito da mesi e siamo in piena produzione, con l’obiettivo di terminare il film entro il 15 dicembre 2019. Il nostro è un progetto indipendente e ogni contributo ricevuto sarà un pezzetto di un puzzle. Più pezzetti riusciremo ad avere, più il puzzle sarà ricco. Il tuo sostegno è fondamentale per garantire una piena indipendenza, perché vogliamo raccontare una storia senza censure.

CHI SIAMO
Gli autori del progetto, Claudia Cipriani e Niccolò Volpati, lavorano insieme da molti anni e hanno realizzato altri sei lungometraggi e diversi cortometraggi. I loro documentari, tra cui "La guerra delle onde", "Lasciando la Baia del Re", "L’ora d’acqua", sono stati trasmessi da reti televisive, hanno ricevuto riconoscimenti importanti (tra cui la nomination ai David di Donatello), sono stati selezionati da festival nazionali ed europei e hanno avuto una distribuzione cinematografica.
Non appena enucleata l’idea intorno a cui far crescere il progetto, gli autori hanno contattato la famiglia Pinelli con cui hanno intrapreso un proficuo dialogo. Contemporaneamente si sono uniti al progetto altri professionisti che hanno permesso di formare un gruppo di lavoro coeso e motivato.

Credits
Regia: Claudia Cipriani
Autori: Claudia Cipriani, Claudia e Silvia Pinelli, Niccolò Volpati
Ricerca storica: Niccolò Volpati
Fotografia e montaggio: Claudia Cipriani 
Voci narranti: Olimpia Lanzo e Alessandra Pasi
Interpreti principali: Roberta Lombardi, Tommaso Russi, Mara Grazioli, Alida Volpati
Musica: Massimo Latronico e Dario Yassa
Archivio fotografico: Uliano Lucas
Illustrazioni: Luca Magnante  
Post produzione audio: Massimo Parretti
Animazione titoli di coda: Ramona Mismetti
Registrazione voice over: Gianluca Mancini
Ufficio stampa: Arianna Monteverdi
In collaborazione con Archivio Giuseppe Pinelli – Centro studi libertari, progetto sostenuto da Arci Bellezza, coop. soc. I talenti, "Milano è memoria - Comune di Milano"

PREMI
Il nostro progetto è stato premiato nella sezione work in progress del Festival Visioni dal mondo 2019. Abbiamo ottenuto due premi, la menzione speciale della giuria e il premio “EDI Visionary Award”, con questa motivazione: “per la capacità di fornire una narrazione della grande Storia, attraverso il punto di vista dei singoli”

Commenti (15)

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  • avatar
    Andrea Ho avuto il piacere e l'emozione di assistere alla proiezione di Pino domenica scorsa, nell'aula consiliare di Palazzo Marino a Milano. La storia è molto poetica e restituisce di Pinelli quell'immagine umana e familiare che la retorica di allora, e l'accoppiata indifferenza/ignoranza continuano a fare a pezzi. Anche la scelta tecnica mi è parsa efficace e molto legata al racconto di Claudia e Silvia (ma non mi soffermo per non rovinare l'effetto). Bravi! Una bella riconferma dopo il racconto tra il sentimentale e il giornalismo di inchiesta, della quasi contemporanea avventura di Radio Oggi in Italia.
    • cc
      claudia Grazie Andrea. E hai ragione, questo lavoro è anche un po' figlio del nostro "La guerra delle onde"
      5 anni fa
  • avatar
    Giuseppe Ho iscritto anche mio marito NOVELLI GIUSEPPE domani lunedì provvederemo ad effettuare il bonifico
    • MF
      Mauro Brava Claudia, bravo Niccolò. La storia va scritta, va raccontata, "dal basso". Quella dei Libri di solito è destinata a fini diversi che la cultura o la memoria. M.
      • cc
        claudia Grazie Mauro
        5 anni fa
    • RB
      Rosso Spero di vederlo presto!
      • cc
        claudia Grazie. Lo vedrai prestissimo! :-)
        5 anni fa
    • avatar
      Franco Grazie!
      • cc
        claudia grazie a te
        5 anni fa
    • NQ
      Nathalie Forza Claudia!
      • cc
        claudia Grazie!
        5 anni fa
    • GM
      Gabriella Ci vediamo il 16
      • MM
        Manuel Sempre vicini alla compostezza e dignità di Licia, all'impegno civile per la Memoria di Claudia e Silvia, tre donne non comuni
        • cc
          claudia Grazie a te Rosanna. Sì, Pino non deve essere dimenticato
          • avatar
            Rosa Pino Pinelli non deve essere dimenticato. Grazie per questo progetto.

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