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Gli impollinatori contribuiscono alla produzione del 75% delle colture alimentari e aumentano resa e qualità del prodotto.
Le colture interessate includono frutta e verdura, es
Quale azioni possiamo introdurre nella nostra vita quotidiana per ricostruire o mantenere un habitat che permetta ai nostri amici impollinatori di continuare con il loro prezioso contributo alla biodiversità?
Pollin-Actor è un progetto scientifico che vuole rispondere a questa domanda con dati oggettivi e comprovati dalla ricerca. Ricercatori, professionisti e volontari collaboreranno insieme contaminando ogni partecipante al gruppo.
Siamo un gruppo dell'Università degli studi di Bari composto da ricercatori, collaboratori, studenti e appassionati che intende lavorare sulla biodiversità e applicare questa in un ambito quale quello della impollinazione zoofila in particolare e come primo approccio in cerasicoltura.
Siamo un gruppo composto da ricercatori, studenti e appassionati che intende lavorare sulla biodiversità e applicare questa in un ambito quale quello della impollinazione in particolare e come primo approccio in cerasicoltura. Il primo gruppo è composto da:
Collaborano in qualità di supporter del progetto vari gruppi e comunità come la Fondazione Synapsis, l ’Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA), Retake, Associazione Slow Food Condotta di Bari, Legacoop Puglia, Cooperativa Semi di Vita e l'associazione Facelia.
Il nostro progetto PollinActor mira alla definizione di un protocollo replicabile per monitorare nel tempo lo stato di salute degli impollinatori tutti e non solo delle api da miele. Per "replicabile" si intende un modello che può essere ripetuto in diversi luoghi, su diverse colture e in diversi periodi senza essere rivoluzionato e solo apportando piccole modifiche in relazione al luogo e alla coltura.
In Italia, la ricerca su questo fronte è ancora limitata, come limitata è la nostra conoscenza circa l’attuale stato degli impollinatori (tutti) nel nostro territorio. Non abbiamo ancora delle liste complete sulla loro presenza, né sappiamo come possono influenzare molte delle nostre colture. Questioni assai importanti, specie per la produzione agricola nazionale e del Sud Italia.
Il primo obiettivo sarà conoscere gli impollinatori presenti nei nostri ecosistemi e capire quali sono quelli importanti per la produzione agricola. Nello specifico, abbiamo deciso difocalizzarci sulle ciliegie.Questo si deve sostanzialmente a due motivi.
Innanzitutto, perché ai fini di una ricerca migliore è fondamentale concentrarsi iniz
Secondo, perché il ruolo dellacerasicoltura in Puglia è importantissimo.In base agli ultimi dati Coldiretti, la Puglia detiene il primato per la produzione di ciliegie in Italia, contribuendo per il 39,8% sul totale nazionale con una superficie coltivata di circa ventimila ettari. Inoltre, da alcuni studi condotti in Nord Europa ed Europa centrale sappiamo che gli impollinatori hanno un’influenza sulla coltura, sebbene non sia ancora del tutto chiaro l’impatto sulla produzione, né la loro importanza nei nostri ecosistemi e per le diverse varietà locali.
In tal senso, l’obiettivo è censire le specie di impollinatori che visitano i ciliegi. Perché, è bene sottolinearlo ancora, quando si parla di impollinatori non si deve pensare solo all’ape da miele, ma alle decine di migliaia di specie di impollinatori selvatici che abitano i nostri ecosistemi agricoli e che favoriscono l’impollinazione di decine di colture oltre a piante spontanee di notevole valore per la biodiversità.
Il passo successivo sarà quantificare il contributo degli impollinatori nella produzione di ciliegie anche in termini economici, offrendo così nuovi strumenti agli agricoltori. Inoltre, con i dati rilevati sarà possibilevalutare lo stato di fornitura del servizio di impollinazione negli agroecosistemi pugliesi, aspetto di primaria importanza anche a livello politico.
Ultimo step sarà quindi l’individuazione di soluzioni di gestione che possano influenzare positivamente le comunità di impollinatori e quindi portare a una maggiore offerta ed efficacia del servizio di impollinazione. Soluzioni pratiche che possono cioè aiutare gli agricoltori nella gestione della coltura.
In particolare, grazie alla collaborazione con alcune associazioni di apicoltori e dei frutticoltori, verranno posizionate delle arnie all’interno di alcuni ciliegeti. Successivamente, si procederà con un confronto al fine di valutare gli effetti di questa operazione sulla produzione.
L’analisi dei dati raccolti potrebbe così portare nuove conoscenze non solo alla comunità scientifica, ma a tutti i produttori che potrebbero così avviare una gestione agricola più sostenibile e potenzialmente anche più redditizia.
Per comprendere quali possono essere le conseguenze negative del declino degli impollinatori bisogna avere una visione più ampia. Innanzitutto, bisogna tenere a mente l’importanza delle reti trofiche (in parole più semplici, indica "chi mangia chi" all'interno di un ecosistema) e come una variazione qualitativa e quantitativa possano modificare la trama di questa rete, rendendola più fragile e delicata, oppure già con ampi scompensi. Il declino degli impollinatori, inoltre, determina una semplificazione e fragilità degli ecosistemi, con un aumento significativo dell’ esposizione al degrado.
E in merito alle ricadute negative del declino degli impollinatori, è importante ribadire che gli impollinatori sono indispensabili non solo in funzione delle produzioni di frutta e semi da destinare all’alimentazione umana e animale, ma anche per la vegetazione a sostegno di numerose reti trofiche che, pur non fornendo un prodotto per un consumo umano diretto, hanno un’incidenza sulla qualità, sanità e biodiversità degli ecosistemi.
In relazione alle vostre donazioni riusciremo a realizzare:
I task 1, 2 e 3 rappresentano esperimenti primari. I punti 4, 5 e 6 sono invece esperimenti secondari, che verranno portati a termine in base ai fondi raccolti.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
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