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Quelle come me urlano in silenzio

Una campagna di
Barbara Stoia

Contatti

Una campagna di
Barbara Stoia

Quelle come me urlano in silenzio

Quelle come me urlano in silenzio

Campagna terminata
  • Raccolti € 20,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Fotografia & mostre

Una campagna di 
Barbara Stoia

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Il Progetto

Questo progetto, il cui titolo è ispirato ad una poesia di Alda Merini “Quelle come me”, nasce dall’incontro di Fabio Salvi, Barbara Stoia e Cristina Masoni che, coinvolgendo altri tre fotografi (Rosita Lusignani, Andrea Lorenzetti, Gloria Musa), hanno unito la propria arte per promuovere una campagna di sensibilizzazione sul problema della violenza sulle donne.

L'intenzione è quella di rendere il progetto itinerante e riuscire a portare questa iniziativa in più città italiane per raggiungere più persone possibili.

Scopo delle fotografie, a volte vere a volte progettate, sarà quello di guidare il visitatore a focalizzare lo sguardo sulla figura della Donna ingannata, violata, maltrattata e derisa ed anche di mostrare un cielo ferito ma non sconfitto, pronto ad accogliere nuovi giorni e a disegnare nuovi orizzonti nella vita di ogni madre, moglie, figlia o compagna.

La mostra, pertanto, non si limiterà al ricordo delle vittime, ma anche a riaccendere una speranza, ad infondere coraggio e a ridare voce e sostanza all'amore.

L'idea non è quella di creare solo una mostra fotografica bensì un insieme di vari eventi artistici che facciano da cornice alla visione delle foto, spaziando tra danza, poesia, letteratura e, non ultima, informazione.

Attualmente tutto questo è stato realizzato allo ST.Art di Calenzano (Fi) dal 14 al 16 settembre 2018 dove la mostra fotografica è stata accompagnata da figure quali psicologi, criminologi, sociologi, avvocati, scrittori e dove c’è stata la possibilità di avere a disposizione dei ballerini che hanno eseguito una coreografia e dal 23 al 25 novembre 2018 a Piacenza presso l’Auditorium Sant’Ilario, arricchita dalla collaborazione dell’Associazione Telefono Rosa.

Dal 4 al 9 marzo 2019 la mostra fotografica sarà ospite presso l’associazione ChiAmaMilano a Milano.

Il programma è in fase di definizione e l’idea è quella di avvalersi di figure, quali musicisti, attori, psicologi e avvocati, e di organizzare conferenze “atipiche”. Le giornate in cui si terranno le conferenze saranno l’8 e il 9 marzo.

Ci sarà un’improvvisazione musicale e vocale tenuta da un cerchio di donne che suonano l’arpa per ricreare un clima quasi magico dove emergono forza, solidarietà, unione.

Nella conferenza si parlerà della volontà di SEMINARE, ossia di far girare più informazione possibile per cercare di RIEDUCARE le Donne o qualsiasi individuo che subisce o ha subito violenza psicologica o/e fisica e fornire gli strumenti per far sì che essi non diventino più vittime “consapevoli/inconsapevoli” di tecniche manipolative che portano inevitabilmente a relazioni/rapporti tossici e alla conseguente devastazione di mente, anima e cuore, nonché alla rovina della vita stessa nei soggetti (vittime) più fragili.

Si parla spesso di violenza sulle donne e femminicidi, ma pensiamo che, seppur importante e degno di discussione e attenzione, sia un argomento atto a CURARE. Il nostro scopo è quello di PREVENIRE.

L’educazione è alla base dell’essere umano come essere sociale perché riguarda tanto i nostri pensieri quanto le nostre azioni, presenti e future. Educando i più giovani si può certamente cambiare il futuro e quando questo non accade: quando sin da piccoli si subisce, anche senza una cosciente volontà del genitore, una sorta di “abbandono”, ci sono grosse probabilità che il soggetto “abbandonato” possa diventare vittima di manipolazioni.

I motivi possono essere dei più svariati, ma il risvolto è sempre lo stesso.

Nei casi migliori sono solo piccole ma significative “ferite” derivate dall’ infanzia; nei casi peggiori “segni” riportati da abusi o maltrattamenti che portano a due tipi di evoluzione dell’individuo:

  1. Disturbi della personalità (disturbo borderline, disturbo narcisistico della personalità, disturbo bipolare, disturbo istrionico). La psicopatia ha anche dei fattori fisiologici e non è sempre influenzata dall’ infanzia. Spesso è insita dalla nascita;
  2. Dipendenze affettive.

La prima evoluzione solitamente genera un CARNEFICE, ma è assodato che soprattutto gli individui affetti da disturbo borderline o bipolarismo, possono diventare anche vittime; il secondo genera “sempre” una potenziale VITTIMA.

Soprattutto nelle donne è innato, quello che viene comunemente chiamato lo “spirito da crocerossina”, dando vita a tutta una serie di dinamiche in cui il soggetto di sesso femminile “accetta” svalutazioni da parte del carnefice, con la convinzione che quest’ultimo possa essere “salvato” con “l’amore incondizionato”.

Confondere amore profondo e dipendenza affettiva è facile. La linea di confine infatti è molto labile.

L’obiettivo sarà quello di informare alla RIEDUCAZIONE e fornire all’ individuo gli strumenti per la conoscenza del proprio essere come SOGGETTO COMPLETO. Una “unità” integra e finita, che sia capace di riconoscere i segnali derivanti da svalutazioni e manipolazioni, che non vive “in simbiosi” ma che CONDIVIDE di sua libera scelta. Un individuo che impari a vivere un “amore sano per se stesso”, lontano da ogni forma di egoismo.

Sono in fase di definizione la programmazione dell’evento a Molfetta, Pietrasanta, Cefalù, Anagni e Roma.

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