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Ceci n'est pas une pipe - Ceci nella pasta con pepe
“C'era una volta un Rab, un bar al contrario che non era (solo) un bar, ma anche un caffè letterario, una cooperativa sociale, un luogo dove potevi sentirti un po' come a casa. Un luogo pieno di bicchieri colorati, teiere assortite e mobilio raffazzonato. Di libri e vinili, sedie traballanti, assi da stiro usate come tavoli, giochi di società a cui mancava sempre qualche pezzo.
C'erano una volta i pasticciotti e i rustici, le bruschette, la crema mayonese e curcuma, i caffè sospesi. Le brioches riempite al momento "comevuoitu". I cappuccini "cacao o cannella". Il latte d'oro. Le spremute di arancia, di pompelmo e di melograno. I toast grandi e i toast piccoli. Lo zikkio cooler, la scimmia scema e l'amore alcolico.
C'erano una volta le mostre fotografiche, i mercatini dell'usato, la stand up comedy, i dj set, i contest di poesia, i brunch della domenica, il ragazzo che suonava l'arpa e quello che suonava l'hang. E Andy Rab, il mercoledì sera, con birrette e vinelli a soli 1,50 euri (*messaggio promozionale*). E il lunedì sera, ogni tanto, le pazzesche serate organizzate e gestite dal Laboratorio Baracca.
C'era una volta un locale vuoto, in corso San Gottardo 41, che piano piano si riempì delle idee, delle passioni e dei sogni di uno strano gruppo di persone.
C'era una volta tutto questo… e per fortuna c'è ancora.
Oggi Rab festeggia due anni di apertura e continua ad essere un meraviglioso angolo di mondo dove si lavora tutti insieme per abbattere le barriere, con decisione e serietà, ma senza mai perdere la leggerezza.
Buon compleanno Rab e altri centomila di questi giorni”
Tra le tante questa è sicuramente la più sincera e fedele presentazione di quello che è Rab.
Omaggio scritto nel 2018 in occasione del secondo compleanno di Rab da una ragazza che poco dopo sarebbe diventata una delle socie più attive nella cooperativa sociale Baracca onlus.
La cooperativa sociale Baracca onlus nasce nel 2015 e gestisce il caffè letterario Rab dal novembre 2016. Si occupa dell'inserimento lavorativo e sociale di persone con disabilità mentale.
Il progetto è nato nel 2011 in chiave laboratoriale in una piccola associazione della periferia sud ovest di Milano (Handicap ...su la testa!) che da oltre trent’anni si occupa di attività ricreative, sportive e residenziali in favore di persone con disabilità mentale.
E’ nato senza pretese, senza sapere che un giorno sarebbe diventato adulto, l’intento era quello di fare qualcosa di divertente insieme organizzando piccoli eventi con cadenza mensile, dove i ragazzi coinvolti fossero una volta tanto autori e non fruitori di qualcosa.
Un impegno goliardico ma gestito con serietà, che ha fatto emergere e rafforzare capacità e competenze alle quali era impossibile non tentare di dare seguito.
Accanto a questo, il motore forte è stato la convinzione che la visione delle cose, l’approccio alla vita, alle relazioni e alle interazioni che sviluppa chi vive una condizione fuori da quella che è “la norma” fosse molto interessante e importante da condividere.
E poi il lavoro.
Il lavoro nobilita la persona, le dà dignità, e quando c’è spesso occupa gran parte del tempo a disposizione, e allora tanto vale, se si può scegliere, che sia la migliore opportunità, in termini professionali e relazionali.
Progetto scritto, bandi vinti, cooperativa costituita, spazio trovato, idee tantissime, mobili recuperati da ogni dove e rimessi a posto. Menù, consulente del lavoro, sito, commercialista, colori, forniture, corsi vari su come si fa (cocktails, contabilità, caffetteria, comunicazione) contratti, asl, norme su norme, tanto tanto tempo dedicato.
Tutti i soci, disabili e non, sono accompagnati e coinvolti attivamente nella comprensione del processo di realizzazione del progetto, dalla stesura dello statuto alle scelte commerciali alle decisioni e direzioni prese.
Ad oggi Rab ha ospitato 24 tirocinanti di cui 17 con disabilità, ha 10 soci lavoratori di cui 4 con disabilità, 10 volontari di cui 3 con disabilità.
Ha organizzato moltissimi eventi di carattere culturale con l’intento di generare fermento sociale come secondo canale di abbattimento delle barriere che separano mondi che incontrandosi hanno scoperto quanto è semplice e illuminante uscire dall’ordinario.
Rab funziona perché è genuino, chi ci lavora vive un clima leggero e vero, libero da convenzioni e mediazioni, consolidando giorno dopo giorno capacità professionali e relazionali.
In questi quasi quattro anni di attività contestualmente alla gestione del locale Rab ha collaborato con vari enti di formazione lavoro, scuole e associazioni, ospitando numerosi stagisti e tirocinanti con disabilità, alcuni dei quali sono poi stati assunti dalla cooperativa.
Ogni stagista/tirocinante è stato seguito costantemente nel percorso di formazione sia sul campo che attraverso incontri di monitoraggio con educatori e/o insegnanti, famiglie e psicologi di riferimento per il più efficace e adeguato inserimento nel mondo del lavoro e laddove i percorsi di formazione non si sono tramutati in lavoro vero e proprio hanno comunque potenziato le capacità professionali e relazionali e supportato la crescita personale consolidando autostima e consapevolezza di sé.
A seguito della difficile situazione che ancora stiamo vivendo legata al covid19 ci siamo adoperati per usufruire di tutti gli incentivi e i sostegni messi a disposizione dallo stato, abbiamo tagliato al massimo i costi cercando di tenere tutti in barca e abbiamo ridotto al necessario gli orari di apertura di Rab considerando costi fissi e variabili e potenziali ricavi, ma nonostante questi sforzi abbiamo dovuto rinunciare alla collaborazione di risorse umane preziose, e purtroppo questo potrebbe non bastare.
C’è ancora chi, col fiato sospeso, è in attesa di un rinnovo contrattuale.
C’è chi, da cliente, è in attesa invece che Rab riapra dalla mattina per tornare a godersi le gustose colazioni e i pranzi in un clima disteso e accogliente dove studiare o lavorare.
Performance, spettacoli, mostre, musica, letture e giochi sono il valore aggiunto a cui Rab non vuole rinunciare e vuole che continui ad essere di fruizione gratuita perchè la cultura sia accessibile a tutti.
Noi ci stiamo provando, insieme a noi chi può e ha voglia di sostenere tutto quanto raccontato sopra, può farlo qui, anche con un piccolo contributo.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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