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La mattina del 14 gennaio 2021 residenti di Via Aretina a Firenze insieme a componenti di comitati, associazioni e gruppi che si interessano al verde pubblico della città, hanno presidiato il luogo di abbattimento dei pini. Mezza alberata di pini domestici, Pinis pinea, è stata abbattuta senza che la popolazione ne fosse informata. La segnaletica non è stata apposta 5 giorni prima, come di regola, e riporta la sola dicitura: "Lavori di manutenzione alle alberature", come da documentazione fotografica. A nostro parere il cantiere non era transennato a norma per impedire il passaggio e la sicurezza delle persone. I documenti autorizzativi al taglio, da noi richiesti alla ditta, non sono stati mostrati, sostenendo che solo in presenza di pubblico ufficiale sarebbero stati forniti. Alle ore 10.30 è stata chiamata la polizia municipale del Campo di Marte che ha risposto che avrebbe prontamente inviato pattuglia per verificare sul luogo e sono stati chiamati i carabinieri forestali che hanno risposto che sarebbero arrivati entro le 13.00. Abbiamo pregato entrambi di arrivare con urgenza durante i tagli e la presenza in loco della ditta. Abbiamo atteso entrambi fino alle 14.30, ma non sono pervenuti. I tagli dunque sono stati effettuati e portati a termine senza che si potesse ottenere un sopralluogo delle forze dell'ordine in tempo utile per ottenere la visualizzazione delle autorizzazioni ai tagli, un eventuale verbale sull'impropria segnaletica e sulla sicurezza del cantiere.
Noi cittadini residenti consideriamo questo modo di procedere lesivo del diritto ad una previa e adeguata, chiara e trasparente informazione riguardo agli interventi alle alberature, indispensabile sempre, e in particolar modo quando si tratti di abbattimenti massivi di alberate.
Dunque come cittadini residenti metteremo in atto tutto ciò che democraticamente e costituzionalmente è possibile attivare per impedire la desertificazione massiva dei restanti 16 pini rimasti nel percorso, reclamando adeguata informazione pubblica tramite assemblea di quartiere sugli abbattimenti che si intendono effettuare nel quartiere 2, chiedendo l'interessamento dei consiglieri di quartiere e dei consiglieri comunali, utilizzando l'accesso agli atti tramite Legge 241/90 e chiedendo che la segnaletica dei lavori debba essere apposta almeno 5 giorni prima, dove si possa evincere se verranno effettuati lavori di abbattimento. Verranno a tal scopo costituiti gruppi e comitati del verde pubblico su obiettivi specifici e finalità ambientali. Riteniamo la desertificazione di un intero percorso pedonale un gravissimo danno alla collettività e alla popolazione residente che si quantifica in danni alla qualità del microclima della zona, in perdita di ombreggiamento e mitigazione climatica, in creazione di un'isola di calore con impossibilità a percorrere e sostare nei luoghi dove il sole in estate batte a picco senza mettere a rischio la salute di anziani e bambini, in sopraggiunta necessità per le case senza ombreggiatura di dotarsi di condizionatori d'aria con ingente aumento delle spese estive mensili, conseguente aumento del consumo energetico e della temperatura esterna causata dai condizionatori stessi, in perdita delle molteplici funzioni ecosistemiche svolte dagli alberi sempreverdi, in perdita degli effetti benefici dei pini che effondono isomeri, terpeni, alfapinene, composti volatili immunizzanti delle vie respiratorie contro bronchiti e polmoniti di origine virale, in perdita del drenaggio delle acque piovane il cui impeto viene prima frammentato dalle chiome e quindi lentamente assorbito e trattenuto dalle radici impedendo allagamenti della strada e dei marciapiedi, in perdita della funzione di termoevapotraspirazione che regola il benessere psicofisico degli abitanti e delle numerose vite ospiti degli alberi, in perdita dell'avifauna e quindi dell'essenziale canto degli uccellini, in perdita dell'estetica del paesaggio tutelato dall'articolo 9 della Costituzione, in perdita dell'assobimento di CO2 e restituzione in ossigeno, in perdita di contrasto all'inquinamento acustico, all'inquinamento da riscaldamento, da combustibili fossili, di cui le pericolosissime polveri sottili PM2, 5 e PM 10 che migliaia di morti provocano annualmente, in perdita di mitigazione del freddo invernale nell'impossibilità di compensare in tempi rapidi un albero a grande chioma sempreverde con specie decidue di piccola taglia, di cui fisiologicamente un terzo secca e muore, (un pino domestico di 60 anni dovrebbe essere sostituito con decine di alberi sempreverdi) mentre ciò non accade per limiti di spazio e per il fatto che crescere un albero oggi, in condizioni climatiche mutate, richiede decenni e ancor più monitoraggio costante e impegno di cura rispetto al passato. Altri danni e perdite sono il crollo del valore economico degli immobili senza alberi, della vivibilità, sostenibilità della vita e dell'aggregazione sociale locale. Per tutti questi motivi i cittadini residenti chiedono che non si prosegua nella desertificazione dell'area, preservando innanzitutto gli alberi sani e stabili, ammettendo controperizie o analisi strumentali più approfondite, procedendo con eventuali sostituzioni in modo graduale e alternato con una pianificazione e programmazione degli interventi che non arrivi mai a creare isole di calore altamente nocive per la salute dei residenti e pericolose perché, oltre all'eccesso di calore, sono responsabili dell'attrazione di fenomeni climatici estremi come i downburst, venti orizzontali di forte velocità scatenati da zone di elevata temperatura in contesto urbano. Le lunghe restrizioni sanitarie hanno reso ancor più sensibili i cittadini riguardo all'irrinunciabilità del verde pubblico e privato intorno e sotto casa. Nessuno ne può fare più a meno e tutti gli interventi di rinnovo alberature, sostituzioni e messa in sicurezza devono tenere conto del fatto che la tecnologia deve saper migliorare la vita dei cittadini riadeguando marciapiedi, percorsi pedonali e soste auto in modo compatibile con il ripristino delle aiuole e la tutela degli alberi sani esistenti. Non si possono lasciare per decenni zone nel degrado e nell'incuria, ceppaie senza sostituzione e poi intervenire con progetti di riqualificazione che annientano nei quartieri la chioma arborea esistente. A radere tutto a zero, qualsiasi incompetente è capace, difficile invece è salvaguardare mettendo in sicurezza con gradualità progressiva; questo dovrebbe essere, a nostro avviso, il senso di una riqualificazione: non abbattere massivamente, desertificando e cementificando intere zone con alberelli 'virtuali'. Solleviamo dubbi inoltre sulla correttezza della messa a dimora delle nuove piante in sostituzione dei pini la mattina stessa del loro abbattimento, senza avere bonificato, areato per alcuni giorni e rigenerato le aiuole. Quindi invitiamo gli amministratori e le istituzioni a prestare ascolto e attenzione ai rilievi e alle richieste concrete qui espresse dalla cittadinanza.
Presidio residenti di Via Aretina del 14 gennaio 2021.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
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