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Le Dune degli Alberoni, al Lido di Venezia, rappresentano uno fra i sistemi dunali meglio conservati dell’Alto Adriatico.
La presenza di particolari specie di flora e fauna, uniche in tutto il Mediterraneo, rendono questa zona naturale una vera “cattedrale di biodiversità”, che è sopravvissuta alle aggressioni che hanno compromesso quasi ovunque gli habitat di dune marittime del litorale veneto.
La gestione naturalistica messa in atto fino al 2017, attenta anche ad una fruizione consapevole dell’area, ha permesso la protezione e l’evoluzione naturale dell’apparato dunale, che negli ultimi 20 anni ha aumentato la sua estensione e la ricchezza naturalistica.
All’interno dell’area individuata come ZSC e ZPS delle Dune degli Alberoni, protetta dalle Direttive Europee denominate “Habitat” 92/43/CEE e “Uccelli” 2009/147/CEE, è stato recentemente approvato dal Comune di Venezia il progetto per la realizzazione del nuovo stabilimento balneare “Aquarius”, oggi già in fase di realizzazione.
Questo atto rappresenta un evidente sfregio all’ambiente naturale e dimostra una scarsa considerazione delle norme comunitarie di tutela, la cui applicazione ha lo scopo di testimoniare l’esistenza di habitat e specie rare, come il fratino, e di preservarne la vitalità, proteggendoli dall’intervento antropico.
Il consumo di suolo causato dalla costruzione dei nuovi edifici, gli scavi eseguiti per l’esecuzione del sistema di smaltimento delle acque reflue e la conseguente produzione di rifiuti, hanno già determinato, in questo contesto delicatissimo, un impatto negativo sul sistema dunale con potenziali ulteriori gravi danni agli habitat di interesse comunitario che lo costituiscono, uno dei quali anche prioritario, l’habitat di “dune grigie”.
La frammentazione e la modifica del sistema dunale rischiano di provocare oltre all’estinzione di specie vegetali ed animali, anche la perdita di importanti servizi ecosistemici, tra i quali, ad esempio, la protezione del centro abitato degli Alberoni dalle mareggiate, come è risultato chiaro anche in occasione del recente ed eccezionale evento alluvionale di enorme impatto su Venezia del 12 novembre 2019.
Per questo l'Associazione Estuario Nostro assieme ad altre Associazioni ambientaliste del Lido di Venezia presentano un ricorso al TAR del Veneto. Naturalmente le spese legali per il ricorso sono importanti e le associazioni hanno dei grossi problemi per recuperarli L'associazione attraverso produzioni dal basso spera di recuperare la sua quota per poter appoggiare il ricorso.
Estuario Nostro è una associazione culturale storica del Lido di Venezia che ha operato e opera per la tutela dell'ambiente. In particolare con un occhio di riguardo verso il patrimonio naturale, artistico e storico.
Estuario Nostro nasce nel 1976, ma solo nel gennaio del 1982 diventa Associazione ed assume una veste ufficiale.
L'associazione, assolutamente apolitica e senza fini di lucro, si è sempre battuta contro le speculazioni e lo sfruttamento turistico improprio affichè venissero evitate manomissioni del territorio. Proteggere l'ambiente è sempre stato lo scopo principale che è iniziato col sensibilizzare i cittadini e le istituzioni ad una protezione ambientale in zone con valori paesaggistici e storici che ci circondano. Fin dai primi tempi questo è stato messo in pratica attraverso una ricerca scientifica, condotta agli Alberoni, con una guida storico naturalistica e una mostra al Casinò del Lido. Segue, poi, tutta una serie di attività fino ai giorni nostri.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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