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Il sole splende ancora sul parco Don Bosco nel quartiere San Donato a Bologna. Dopo mesi di resistenza, manifestazioni e presidio quotidiano, abbiamo evitato che il parco fosse distrutto dalle ruspe e dalle motoseghe del Comune di Bologna. Ma alla nostra vittoria è seguita la repressione giudiziaria: circa una ventina di noi, per la maggior parte giovani, deve ora fare i conti con delle denunce pesanti. Aiutaci a sostenere le spese legali perché nessun* sia lasciato sol*!
Siamo persone che abitano il quartiere San Donato, che studiano, lavorano nel sociale, insegnano a scuola… siamo uccelli e scoiattole, siamo quella galassia eterogenea di persone, gruppi informali e comitati che per 7 mesi ha animato la lotta quotidiana del parco Don Bosco, ha organizzato le attività al suolo e ha dormito nelle casette sugli alberi. Da gennaio 2024, quando per la prima volta abbiamo impedito che i cantieri distruggessero questo polmone verde, siamo ancora qua al parco Don Bosco, quartiere San Donato, Bologna, pianeta Terra.
Casette sugli alberi, iniziative, incontri sorprendenti, assemblee, concerti… attorno alla lotta per le scuole Besta e per la salvaguardia del parco si è creata, nel corso dei mesi, un'amalgama sorprendente di persone e situazioni che ha saputo mantenere saldo il proprio NO al progetto. L’unica risposta che il Comune ha fornito è stata la violenza della polizia. Il 3 aprile circa un centinaio di celerini ha invaso il parco perché l’azienda incaricata potesse tagliare gli alberi.
A guastare i loro piani c'era un gruppo di presidianti, che si è fatto trovare pronto fin dall'alba e che, durante la giornata, è stato raggiunto da centinaia di persone, mentre alcune scoiattole presidiavano le casette tra le fronde. Alle numerose cariche e violenze abbiamo risposto tenendo le nostre posizioni, aggirando chi voleva distruggere il parco, facendoci trovare tra le linee, sorridenti nonostante tutto. Dopo quasi 10 ore le forze dell'ordine e gli operai si sono ritirati, il parco era ancora vivo e verdeggiante. Né il Comune di Bologna né la Questura si aspettavano la nostra resistenza, e due notti dopo alcuni poliziotti hanno aggredito e arrestato Gio, un liceale che presidiava il parco.
La risposta che abbiamo visto intorno a noi è stata bellissima, in migliaia hanno chiesto la liberazione di Gio, che a fine giornata è tornato al parco a fare assemblea con noi sotto quegli stessi alberi.
Il presidio non ha mollato, così come la comunità multiforme che lo ha animato. Non ci ha fiaccato la stanchezza, non ci hanno fiaccato le bugie della giunta di Bologna, e non ci ha fiaccato nemmeno un altro attacco delle forze dell'ordine, il 20 giugno, quando sono tornate le manganellate e alcune scoiattole sono state aggredite mentre si trovavano sugli alberi: sappiamo di aver corso un pericolo enorme per colpa della polizia.
Il 31 luglio, dopo 7 mesi, il sindaco Matteo Lepore ha gettato la spugna e ha ceduto a una mobilitazione con pochi precedenti. Il progetto di distruzione del parco Don Bosco è stato accantonato.
E vissero tutt* felici e content*… ehm, non proprio…
Ed eccoci qui, con la stessa allegria certo, ma dopo due mesi dall'annuncio del sindaco, la repressione della polizia si abbatte di nuovo su di noi: alle manganellate si sostituiscono le denunce, i fogli di via e gli avvisi orali. Una ventina di persone sono accusate di aver partecipato alle violenze del 3 aprile. Ma di quali violenze parliamo? E nei confronti di chi? Nessun poliziotto è stato perseguito per le braccia rotte e le altre ferite – al contrario, tutti sono stati ringraziati dal sindaco «più di sinistra d’Italia» per il lavoro svolto. Tutto questo non sorprende, ma fa comunque arrabbiare. Tanto più che sappiamo bene qual è stata la violenza da condannare quel giorno. Qui sotto abbiamo messo un video che non ci piace guardare.
La stragrande maggioranza delle persone denunciate è molto giovane, il tentativo è quello di dividere una comunità politica che ha unito persone di tutte le età. Il nostro obiettivo è che le persone colpite non paghino neanche un centesimo. Perché questo avvenga puntiamo a raccogliere molti soldi: è utile precisare, a questo proposito, che tutto il ricavato della raccolta sarà impiegato per le spese legali.
Così finalmente arriviamo a te che leggi: che tu conosca già la storia del parco o che l'abbia conosciuta negli ultimi 5 minuti, vorremmo lasciarti un pensiero a proposito di questa esperienza così speciale che è stata la lotta del parco Don Bosco di Bologna. La repressione che stiamo subendo è pesante e ci accompagnerà per diverso tempo in futuro. Nonostante questo, vorremmo assicurarti che NE È VALSA LA PENA: per una volta quella che era un’inutile decisione imposta del potere sulle nostre vite è stata rispedita al mittente grazie all’impegno e l’autorganizzazione delle persone. Speriamo che il “Donbi” possa diventare un precedente importante: la nostra città è molto fragile, come hanno dimostrato le recenti piogge, e l’iper-urbanizzazione voluta dal Partito Democratico non fa che aggravare il problema. Ma non è solo Bologna a soffrire: nel corso di questi mesi abbiamo conosciuto diverse lotte territoriali che si battono contro altrettanti progetti mortiferi: la distruzione del parco del Meisino a Torino, il parco del Secchia, il parco del Buon Ospizio a Reggio, il bosco di Gallarate, il bosco Lanerossi a Vicenza, l’ovovia a Trieste e la funivia a Genova. Si tratta di una vera e propria galassia sempre più vasta e diffusa di comitati, collettivi, gruppi informali che si battono contro questi progetti. Sostenere le persone denunciate significa trasformare la paura che vogliono incuterci in nuova energia per impegnarsi ancora, e fare in modo che questa galassia delle lotte ambientali si faccia sempre più grande ed efficace.
DONA ORA PER SOSTENERE LE SPESE LEGALI,
PERCHÉ NESSUNA SCOIATTOLA DEL PARCO SIA LASCIATA SOLA!
Per saperne di più sulla storia del Don Bosco puoi leggere qui oppure anche qui
ma anche qui e pure qui
PS
Per farci sapere quale premio preferisci tra quelli disponibili, scrivici a crowdfunding.donbosco@gmail.com dall'indirizzo con il quale hai fatto la donazione.
È preferibile il ritiro dei premi di persona su tutto il comprensorio intergalattico. Contattaci, troveremo il
modo di incontrarci o di farti arrivare il premio tramite una creatura.
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