Una campagna di
Cecilia GnocchiContattiInserisci il tuo indirizzo email: ti invieremo una nuova password, che potrai cambiare dopo il primo accesso.
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Ciao! Siamo Ilaria e Cecilia. Ci conoscete già perché ci avete visto per le strade di Milano a rendere visibile la storia scolpita sui muri dei palazzi che non si vedeva più; oppure ci avete visto il 25 aprile dell’anno scorso mentre restauravamo le lapidi della Resistenza grazie al documentario di Sky Arte dal titolo “Partigiane 2.0” ideato e diretto da Memomi, il portale della memoria di Milano.
Restaurare le lapidi della Resistenza ci ha permesso di cominciare a elaborare un concetto di memoria diverso da quello di “Avere Memoria” perchè ci siamo messe a “Fare Memoria” e abbiamo capito che le due cose non sono separate o diverse ma che una aiuta l’altra a crescere e a diventare più forte.
Lavoriamo per strada dove le persone si incontrano e dove esse entrano in relazione con il simbolo importante del ricordo della storia che sono i monumenti: è per questo che stanno dove tutti li possono vedere! Non è un caso che noi ricordiamo la Resistenza riempiendo le strade coi nostri corpi il 25 Aprile e che onoriamo la memoria dei martiri della libertà con delle azioni come mettere le corone di alloro sotto ogni lapide della città: il fare è l’avere ed è per questo che abbiamo aperto questa campagna fondi per continuare a fare memoria con il coinvolgimento di tutti coloro che vorranno offrire il loro contributo per mantenere viva la memoria e il ricordo della nostra Storia.
Con i fondi di questa campagna lavoreremo al Restauro delle lapidi della Resistenza di Milano a partire da una zona e a seconda di quanti soldi riusciremo a raccogliere; sarebbe fantastico riuscire a farne almeno una per municipio o magari una per quartiere! Perché le lapidi della Resistenza sono in tutta la città e sono testimonianza viva della volontà che è stata di combattere il fascismo e della immensa riconoscenza dei compagni e delle compagne di battaglia, dei famigliari e dei conoscenti che vollero apporre per questo numero altissimo di combattenti una lapide a imperituro ricordo della loro solerte volontà.
Crediamo che la cura di queste lapidi sia qualcosa che riguarda tutti, ciascuno di noi ora, così come è stato per ciascun milanese che ha potuto festeggiare la Liberazione. Abbiamo il tempo della primavera e fino al Primo Maggio per raccogliere fondi e poi cominceremo a lavorare quando la stagione permetterà di restare all’aperto.
Città aperta è l’espressione che si usa in guerra per cedere al nemico una città senza doverla distruggere usando le armi. Questo status viene attribuito tenendo conto del particolare interesse storico o culturale della città, oppure in virtù del consistente numero di civili presenti tra i suoi confini. E perché usarla adesso? Forse perché la parola “RAM” ricorda “Roma” e quindi il film di Rossellini oppure perché il periodo storico della seconda guerra mondiale è il periodo a cui è dedicato lo studio di questo progetto. Ma forse per il valore civile di questa espressione: città aperta per lo scambio umano tra valore culturale e valore storico. E se questo scambio culturale consistesse nella sinergia tra l’impegno degli abitanti, le competenze tecniche delle compagne di RAM e il valore storico delle lapidi della Resistenza che hanno bisogno di essere restaurate? Ecco allora, Milano città aperta tra noi, i cittadini attenti al valore culturale della storia e i simboli della Resistenza sparsi per la città.
Con il vostro contributo restaureremo le lapidi che vi accompagnano tutti i giorni nei vostri percorsi cittadini: quella dedicata al partigiano che ha abitato nel vostro palazzo, la lapide dei martiri a cui hanno dedicato i vostri giardini di quartiere, il ricordo della partigiana che ha dato il nome alla scuola elementare che avete frequentato da piccoli. Organizzatevi tra vicini e contribuite a spargere la voce tra gli abitanti del vostro quartiere, in modo da poterci segnalare una lapide che vi sta a cuore restaurare nella vostra zona!
materiali per il restauro,
rimborsi spese delle volontarie,
occupazione di suolo pubblico necessaria per ogni restauro,
comunicazione ed eventi.
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