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Vogliamo supportare la realizzazione e l’apertura di un luogo museo dedicato a Giovanni Stazi in cui raccogliere oggetti recuperati negli anni che raccontano la storia e le tradizioni del territorio di Montecelio (Roma).
In questo modo, ci auspichiamo di creare anche nuovi posti di lavoro tramite l'indotto del settore turistico e valorizzare il grande patrimonio culturale, storico ed enogastronomico territoriale con un conseguente sostegno alle realtà produttive locali.
La realizzazione del museo è solo il primo e più importante passo di un percorso di recupero che prevede attività a 360°, dall'organizzazione di visite guidate, alla realizzazione di materiale informativo che incentivi il turismo, allestimento di mostre, convegni e incontri tematici. Uno spazio aperto e a disposizione dei cittadini che potranno anche richiedere l'uso dei locali per iniziative culturali indipendenti con l'obiettivo indiretto di incentivare anche le esperienze artistiche giovanili ed emergenti che spesso faticano a trovare spazi espositivi.
Come dice il claim del nostro video, da Montecelio passano infinite storie, quella di Giovanni Stazi è una di quelle che vale la pena di essere conosciuta, raccontata, tramandata e conservata dalla memoria per essere proiettata anche nel futuro.
"Mi incontrai per la prima volta con le ACLI a Roma in piazza S. Pietro. Era il 7 settembre 1945 e soli sette giorni dal rientro in patriadalla prigionia in Germania volli rispettare una promessa: andare a S. Pietro a ringraziare Iddio, Gesù, Maria Santissima Regina della Pace e S. Antonio.
Lì vidi sventolare delle bandiere con la scritta ACLI. Chiesi a un sacerdote che cosa significasse e seppi che era la sigla dell’Associazione Cristiana Lavoratori Italiani, che svolgeva la sua attività nella sede provinciale in Corso Vittorio Emanuele a Roma. Contattai poi il presidente provinciale Lamberto Bertucci che firmò la tessera con la quale divenni socio delle ACLI".
Queste le prime parole di una lettera che Giovanni Stazi scrisse per raccontare una storia d'amore, quella del suo incontro con le ACLI, un incontro che ha cambiato la sua vita, e ha impresso un marchio indelebile di servizio, solidarietà e impegno per gli ultimi, per l'associazione e per il territorio stesso.
Giovanni Stazi, classe 1922, cavalleggero, fabbro e maniscalco, operaio qualificato presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, internato in Germania dal 1943 al 1945, è venuto a mancare nel 2017 ma l'eco della sua dedizione al territorio di Montecelio, e l'amore per il prossimo che l'ha guidato nella sua vita, riecheggia ancora forte tra le montagne e le valli che circondano la città.
Noi, con voi, vogliamo cogliere la sfida di catturare queste voci, dare forma concreta ai ricordi, e trasformare questa storia tra le storie in un viaggio la cui meta è la riscoperta di questo fantastico luogo che ha dato i natali a un uomo buono.
Perchè riteniamo fondamentale realizzare qualcosa di concreto per consentire alle persone che vivono in questi luoghi e sperimentano difficoltà di utilizzo di servizi, degrado e marginalizzazione sociale, di accedere a diritti civici, consentirgli di riappropriarsi dei luoghi e dei beni comuni; che possono, a partire dal supporto del progetto e del partenariato, creare delle opportunità e dei percorsi di crescita per l’intera comunità.
L'idea nasce nell'ambito del progetto “Piazze del Popolo. Diritti, luoghi, opportunità e percorsi per una comunità resiliente”, un progetto dedicato alle “periferie” e alle persone che le vivono. Questi luoghi necessitano di una forte attività di promozione perchè troppo spesso sono intesi non solo, e non tanto, come distanti dai centri delle città, ma come luoghi isolati, deprivati, a volte degradati.
Il progetto intende valorizzare questi luoghi esaltandone le specificità e le opportunità con percorsi di crescita, inclusione e prozione per l’intera comunità.
L’obiettivo ultimo è apportare dei miglioramenti duraturi e incisivi nei territori coinvolti: in termini di relazioni sociali, ma anche di beni e servizi concreti a cui poter accedere. Questo sarà il risultato di un percorso disegnato assieme ai cittadini, fatto di ascolto dei problemi, di generazione diffusa di idee, di co-progettazione e di attuazione vera e propria delle soluzioni condivise. Soluzioni che saranno diverse, a seconda delle esigenze dei territori e degli abitanti.
Il progetto è promosso da ACLI Nazionali e ACLI Roma aps in partenariato con CTA (Centro Turistico Acli) e Next (Nuova economia per tutti).
Le Acli, Associazioni cristiane lavoratori italiani, sono nate nel 1944. Sono un’associazione di laici cristiani che promuove il lavoro e i lavoratori, educa ed incoraggia alla cittadinanza attiva, difende, aiuta e sostiene i cittadini, in particolare quanti si trovano in condizione di emarginazione o a rischio di esclusione sociale. Attraverso una rete diffusa e organizzata di circoli, servizi, imprese, progetti ed associazioni specifiche, le Acli contribuiscono a tessere i legami della società, favorendo forme di partecipazione e di democrazia. Le Acli sono una “associazione di promozione sociale”, un soggetto autorevole della società civile e del mondo del terzo settore: il volontariato, il non profit, l’impresa sociale.
“Le Acli e la loro rete di servizi, associazioni specifiche e imprese sociali, contano oggi oltre 880.031 iscritti, in Italia e all’estero, e 7.001 strutture territoriali, tra cui 2.899 circoli, 105 sedi provinciali e 21 regionali; ogni anno vengono forniti servizi a circa 3 milioni e mezzo di persone”.
Oggi, l’Associazione è presente in 30 Paesi nel mondo (Fai), con esperienze antiche ed iniziative nuove. Dalla presenza lungo le strade dell’emigrazione italiana (dall’Europa al Sudafrica, dall’America del Nord a quella del Sud, per finire all’Australia), alle numerose e ormai consolidate esperienze di cooperazione e promozione sociale in Brasile, in Argentina, nei Balcani (Kosovo, Bosnia Erzegovina, Albania), e in Africa (Kenya, Mozambico e Senegal).
In Terra Santa, a Betlemme, presso la Casa della Pace, le Acli gestiscono un Centro di formazione professionale per giovani palestinesi, insieme con la Fondazione Giovanni Paolo II.
Il CTA APS è riconosciuto come Associazione con deroga ad esercitare attività turistiche a livello nazionale, dal Dipartimento del Turismo e dalla Lg. n.135 del 29/03/2001.
È iscritto all’Albo Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale (Lg. 383/2000). È socio SISTUR (Società Italiana di Scienze del Turismo). Inoltre, nel 2013, è stato selezionato, come runner-up per il Premio Europeo di Eccellenza per il Turismo Accessibile, istituito dalla Commissione Europea.
Nasce nel 2011 per promuovere e realizzare una nuova economia: civile, partecipata e sostenibile. E' un'associazione di promozione sociale di terzo livello, che crea network tra associazioni, imprese, amministrazioni pubbliche, scuole, università e cittadini, che agiscono “dal basso” per il Bene Comune. Connette, valute e facilita l’incontro di Buone Pratiche, presenti su tutto il territorio nazionale avviando processi di Rete e co-progettazione con gli stakeholder locali per lo sviluppo sostenibile dei territori.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Istruzione di qualità: garantire a tutti un'istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità.
Buona occupazione e crescita economica: promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
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