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Abbiamo tutti vissuto mesi difficili e dopo l’inevitabile isolamento individuale, sociale e culturale è arrivato finalmente il momento di cercare di tornare alla normalità.
Ma a quale normalità dovremmo tornare?
Il sistema culturale e in particolare quello dello spettacolo dal vivo non navigava in acque tranquille ne tanto meno floride, nemmeno prima dell’emergenza sanitaria. Da una parte insufficienti fondi istituzionali e dall’altra scarsa capacità di gestione d’impresa, da una parte obsoleti sistemi di valutazione di impatto sociale-culturale dei progetti e dall’altra uno stantio e macchinoso sistema organizzativo e gestionale delle produzioni e delle circuitazioni culturali.
Teatro delle Temperie, dopo QUARANTENA CULTURALE, un’offerta di contenuti e forme specifiche per essere condivise sul web durante il lockdown, ha deciso di considerare questo momento di rinascita come una reale e fertile opportunità.
Un’opportunità di riorganizzare l’offerta culturale, un’occasione per ripensare al ruolo della cultura nella società e il ruolo dell’artista nell’attuale sistema culturale.
Un’opportunità per compiere un’approfondita indagine su di sé e sull’intero sistema culturale; un’opportunità per rimettere mano al proprio progetto artistico e rifondare il proprio impegno.
Rifondare non significa distruggere, non vuol dire abbattere, non vuol dire annullare il passato, non vuol dire dimenticare tutto per rifare d’accapo.
Rifondare significa rimettere a posto le fondamenta, significa ripartire con più forza rispetto a prima. “Si può fare un intervento sulle fondamenta anche senza distruggere un palazzo oppure se le fondamenta sono marce si può ripartire da zero, riscavare le fondamenta per ricostruire un palazzo più sano e resistente, più accogliente e sicuro.” sostiene Andrea Lupo, direttore artistico della compagnia Teatro delle Temperie; e continua: “Il nostro progetto non coincide con demolizione, non l’abbiamo chiamata rivoluzione, sollevazione popolare, ma rifondazione, perché vogliamo ritornare alle basi, ripartire dal basso, mettendo al centro del nostro progetto lo spettatore; non il nostro ego, non la nostra sussistenza, non il nostro desiderio di esprimere le nostre poetiche, ma lo spettatore”.
Lo spettatore è parte vivente dell’evento a cui sta assistendo; lo spettatore deve essere messo in condizione di osservare, ascoltare, sentire e vivere appieno l’esperienza artistica di cui è testimone.
Andrea Lupo afferma che “Lo spettatore assume il ruolo centrale nella nostra ricerca e resta al centro della nostra rifondazione. È essenziale rimetterci nei suoi panni e rinnovare i modi, le forme e la nostra capacità di penetrare il suo guscio, di superare la sua resistenza e proporgli un’esperienza emozionante, meravigliosa, piena e soddisfacente. Perché lo spettatore viene da noi per essere stimolato, sempre e comunque.”
Sostenere un’autentica rifondazione culturale e artistica, significa ripartire dalle fondamenta dello spettacolo dal vivo: l’artista racconta una storia e lo spettatore l’ascolta.
Questo può essere fatto ovunque, nei luoghi deputati, come teatri e cinema, ma anche in luoghi inusuali, case private, giardini, parchi, cantine, osterie, ristoranti; affinché non sia sempre lo spettatore a venire dall’artista, ma anche l’artista che si muove verso lo spettatore.
Rifondazione Culturale - rinascere umani per Teatro delle Temperie significa rifondare il proprio impegno, in ambito culturale, sociale e artistico; significa rivedere le collaborazioni, il proprio aspetto societario, risistemare l’architettura degli spazi in gestione, non solo in riferimento all’emergenza sanitaria da corona virus, ma anche per rendere sempre più accessibile e intensa per tutti l’esperienza degli spettacoli dal vivo.
La volontà della compagnia è di rifondare anche i propri percorsi didattici, artistici, creativi e produttivi.
Riconsiderare il proprio posizionamento all’interno del sistema culturale italiano, perché “vorremmo uscire da certe dinamiche, sempre più oppressive, costrittive, impedenti e obsolete che ci tengono lontani dal pubblico, che invece desidera, e a più riprese ce l’ha dimostrato, di avere accesso alle nostre iniziative”, così sostiene Andrea Lupo.
Oggi, sostenere una profonda rifondazione culturale significa iniziare un processo di rinnovamento che non coinvolga solo ed esclusivamente una compagnia teatrale, pertanto Teatro delle Temperie promuove due azioni distinte; la prima di crowdfundig, effettuabile tramite donazione internet al link https://bit.ly/2zwC1nm, rivolta a tutti i cittadini che vogliano dare vita a questa visione; la seconda, una call to action, rivolta a tutte le associazioni culturali che vogliano partecipare attivamente a questa rinascita.
Nello specifico si chiede un contributo per offrire un teatro nuovo, un teatro di stupore, di divertimento e di magia, un teatro che sia l’immagine della rinascita che ci aspetta, con un’offerta culturale inedita e originale, creata ad-hoc per la situazione contingente.
“L’obiettivo è ricostruire, insieme ai cittadini e alle associazioni, la nostra offerta artistica e culturale, con nuovi spettacoli e uno spazio rinnovato che li possa valorizzare e possa accogliere il pubblico in totale sicurezza e comodità”.
Le donazioni del crowdfunding saranno investite nel:
Vi chiediamo un piccolo aiuto, che per noi vuol dire tanto, tantissimo.
Per procedere insieme verso una vera e propria
#RIFONDAZIONECULTURALE
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