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Nell’autunno del 2021, grazie all’avvio di un progetto promosso dal Comune di Schio per la realizzazione di interventi in materia di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, prende vita un gruppo di ascolto per le donne vittime di violenza, in collaborazione con il Centro Antiviolenza “Sportello Donna” e condotto dal Centro Capta.
Vista la grande utilità e il profondo beneficio di questo spazio di ascolto, il Centro Capta vuole raccogliere il testimone e dare continuità ad una iniziativa che riteniamo fondamentale.
Gli incontri sono aperti a tutte le donne vittime di violenza, previo contatto con lo Sportello del Centro Antiviolenza del Comune di Schio. Due volte al mese ci incontriamo con la dott.ssa Marta Vincenzi e la dott.ssa Roberta Radich, entrambe psicologhe e psicoterapeute che da diversi anni si occupano e sono impegnate nella tematica della violenza di genere e nella promozione del benessere per le donne che ne sono vittima.
Durante questi incontri, le donne vittime di violenza si ritrovano in un contesto gruppale protetto all’interno del quale possono condividere le loro storie, crescendo nel loro vissuto e diventando promotrici di consapevolezza e cambiamento.
Alcune donne sono anche mamme e per poter permettere loro di partecipare, in collaborazione con una ludoteca del territorio, è stato organizzato anche uno spazio gioco dedicato ai bambini delle donne vittime di violenza.
Potremmo dirvi tanto altro, ma crediamo che il modo migliore per farvi conoscere il progetto è quello di condividere le storie di chi grazie a questi incontri è rinata, si è ritrovata e non si sente più sola.
“Questo gruppo non è solo una seduta tra donne che condividono una brutta esperienza, ma è anche una porta di rinascita per molte di Noi. Sono arrivata qui impaurita, senza sapere chi avrei incontrato o conosciuto. Vergogna. Avevo paura di condividere, di raccontare la mia storia. Mi sono ritrovata di fronte a donne di età, etnie e religioni diverse da me, ma che hanno provato allo stesso modo quello che ho provato. Crescita. Sono arrivata a raccontare ogni cosa come se fossero delle amiche. Perché sì, questo gruppo è anche condivisione, empatia, famiglia. Sì, famiglia, perché una donna che subisce violenza si sente sola, non capita, e il modo migliore per non cadere in depressione o chiudersi in se stessa è proprio di parlare, esprimersi e condividere ciò che ha vissuto. Ognuna di noi ha la sua storia, il suo percorso, ma abbiamo tutte lo stesso obiettivo, di essere libere e di rinascere. Sono entrata in questo gruppo vulnerabile, con un bagaglio pesante. Ne esco vincente, senza sentirmi in colpa per una persona che mi diceva “Ti amo”.”
“Per alcune di noi l’inizio è stato dubbioso, in quanto c’era un po’ di imbarazzo, difficoltà nell’aprirsi con persone sconosciute e parlare di vicende toccanti.”
“Si sono creati dei momenti ricreativi in cui poter parlare, sfogarsi, piangere, giocare”
“Ogni volta che ci si incontrava, l’intesa cresceva, fino a ritrovare delle vere amiche: unite, capite, supportate, non giudicate. Marta e Roberta ci hanno accompagnate in questa avventura, dandoci consigli utili e riflessivi. Grazie al loro supporto, ci sentiamo più sicure di noi stesse, di ciò che possiamo fare, più determinate, forti, come un Ginko Biloba (l’unica pianta sopravvissuta alla bomba atomica del 1945).”
“Auspichiamo che possa continuare questo percorso, per non tornare indietro.”
“La mia storia - K.: Ero una ragazza spensierata, allegra, solare e piena di sogni. Un giorno conobbi una persona che mi fece credere di essere l'uomo perfetto. Si è dimostrato gentile, compassionevole, affettuoso ecc. Con il passare del tempo ci sono stati tanti campanelli d'allarme, ma io li ho sorvolati perché lui mi faceva credere che ero io la colpevole di tutto, e lui non ha mai ammesso uno sbaglio. Qualunque cosa facessi non andava bene, mi sminuiva, mi faceva sentire incapace e non sapevo più come fare, sono diventata una persona triste, spenta e non ero più sicura di me. C'erano periodi in cui lui era buono e periodi in cui era insopportabile. Dopo tanti anni, trascorsi insieme la sua maschera è caduta, allora ho capito la vera natura della persona che avevo sposato. Mi sono rivolta allo sportello donna e ho parlato con Cristina che è stata molto gentile e mi ha consigliato di fare parte di un gruppo di donne seguite da delle psicologhe. All'inizio ero intimorita, diffidente, non me la sentivo di raccontare ciò che succedeva nella mia vita privata a persone sconosciute. Durante il primo incontro con il gruppo ho capito che eravamo tutte nella stessa barca, e che tra di noi si era creato un legame di fiducia, comprensione ed empatia. Ci sono tantissime donne che soffrono, piangono in silenzio, pensando che non ce la faranno mai. Io consiglio di farvi aiutare da chi ha le capacità di farlo. In questo gruppo di donne guidato da due psicologhe: Roberta e Marta, veniamo ascoltate, ci vengono dati dei consigli nessuno ci giudica.”
“La prima volta che in 50 anni ho “affrontato” un gruppo, cosa che ho sempre evitato per una mia insicurezza, forse spinta da Cristina (Sportello Donna) che in quel periodo mi ha proposto di partecipare. È stata la cosa più bella che potessi fare. Questo gruppo mi fa essere me stessa e senza farmi problemi a far vedere alle mie compagne di gruppo le mie fragilità. E poi dove trovo un gruppo dove puoi parlare di cose tue personali? Dove nessuno giudica, e anzi ti dà consigli su come affrontare certe cose.”
“Lì ascoltiamo le nostre storie, ognuna diversa, ma con un unico obiettivo: RINASCERE. Non voglio pensare che ci siano solo due incontri, e poi…??? Se finisce, dove troviamo delle amiche con cui poter parlare, condividere e tornare a casa cariche di speranza? Solo qui tra noi ci possiamo capire, fuori di qua se parli anche con le amiche, non capiranno mai cosa stai provando. Consiglio a altre donne di partecipare a questi gruppi perchè assieme ci si aiuta, ci si confronta e soprattutto ci si capisce.”
L’intero ricavato ci permetterà di continuare a garantire nel tempo questo spazio di ascolto, e permetterà anche a te di contribuire a sostenere un gruppo di donne vittime di violenza nel loro percorso di elaborazione, condivisione e rinascita.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.
Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;
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