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Ritorno a haifa

Una campagna di
"La Compagnia Dei Fuocolieri"

Contatti

Una campagna di
"La Compagnia Dei Fuocolieri"

Ritorno a haifa

Campagna terminata
  • Raccolti € 25,00
  • Sostenitori 2
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Teatro & danza

Una campagna di 
"La Compagnia Dei Fuocolieri"

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Il Progetto

"Ritorno a Haifa"

In questo spettacolo, liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Kanafani,si opera un parallelismo tra la sofferenza degli Ebrei collegata all’immane tragedia della Shoah, con quella dei Palestinesi costretti alla Diaspora; sottolineando che, nonostante tutto, non hanno rinunciato alla propria umanità. Parallelismo che è raffigurato nell’incontro che avviene tra Miriam, una donna Polacca sopravvissuta ai campi di sterminio e profuga in Israele con il marito Efrat; e Said, marito di Safyia ovvero una coppia di palestinesi che avevano dovuto abbandonare la loro casa sotto l’attacco dell’esercito israeliano e costretti ad una fuga precipitosa in cui hanno dovuto lasciare tutto, persino il figlio di pochi mesi Kaldun. Al momento dell'incontro quella casa è occupata dalla signora Polacca che, con suo marito, ha accolto e cresciuto quel bambino ribattezzato col nome di Dov. Nello spettacolo si mette in rilievo l'umanità dolente dei personaggi di questa storia, poichè sono tutti delle vittime e dei sopravvissuti; e lo si sottolinea, con il massimo della drammaticità, nella figura del figlio che diventa il simbolo sofferente dell’incapacità dei due popoli, uno occupante e l’altro occupato, di dialogare. Tuttavia le vittime non sono tutte uguali: il figlio, infatti, ha finito per fare sua la mistificazione e lo stravolgimento che è avvenuto della storia della Palestina. Quando finalmente incontra il genitore lo rifiuta perchè lui è stato cresciuto da genitori ebrei ma soprattutto perchè si sente ebreo. Non prende in considerazione le reali condizioni nelle quali si è verificato l’abbandono o le difficoltà che hanno reso praticamente impossibile cercarlo; egli finisce per essere l’interprete fedele delle ragioni dell’occupante e del disprezzo verso un popolo accusato di non essere capace di difendere i propri figli e la propria terra; a lui si contrapporrà proprio Said, il "padre biologico", che con il suo ritorno ad Haifa ricerca un dialogo affermando con coraggio la propria umanità e la speranza insita nella sua tensione al futuro.     Lo svolgimento dello spettacolo è accompagnato da scenografie video: immagini e docu-corti che evocano ciò che successe ai Palestinesi ed agli Ebrei, prima, durante e dopo l'occupazione del 1947; riconducendo il tutto ai giorni nostri ed alle minacce che tuttora incombono sull'umanità ma anche alle promesse e speranze espresse costantemente ed in modo caotico proprio dall'irriducibile emersione umana della gente comune.                                                                                                                                                                   Un tema attuale, ancora vivo e scottante quindi, la cui proposta risponde all'intento di riportare l'attenzione in un'area del mondo cruciale per i destini dell'umanità.

Regia: carlo III.

In scena: Fabiana Morroia, Luigi Fiesoli, Niccolò Villiani.                                 

Assistenza tecnica e video: Juri Bassi, Damiano Del Guasta.

Uditrice: Sabina Lombardi.

Ghassan Kanafani il cantore più famoso della Nabka, e anche quello che ha saputo dare maggiore drammaticità al racconto e alle sofferenze che sono derivate al popolo palestinese.
Ghassan Kanafani nacque ad Acri in Palestina nel 1939. Rifugiatosi in Libano nel 1948 dopo la proclamazione dello Stato di Israele con la famiglia, si spostò nel 1953 a Damasco, dove pubblica i primi racconti e lavora in un’agenzia ONU di aiuto ai profughi; quindi si trasferì in Kuwait dove insegna fino al 1960. In quell’anno iniziò a collaborare con i giornali della resistenza palestinese e dal 1969 diresse uno degli organi di informazione dei palestinesi. Morì nel 1972 in un attentato.

carlo III: nasce a Palermo nel 1976, la sua formazione e ricerca artistica inizia nel 1992 spaziando dalla musica con il M° Aldo Terzo; al teatro d’avanguardia con il M°Franco Scaldati; agli studi di canto lirico e teatro d’opera con la M° M.Elisabeth Smith ed il M° R.Guglielmo Gazzani. Numerosi anche gli stage e seminari seguiti fra cui teatrodanza con la M° Landi Sacco e masterclass con il M° Eugenio Barba. Il percorso professionale di sperimentazione e ricerca espressiva lo vede attore, performer e cantante, aiuto regia, tecnico di scena e corista per tante produzioni teatrali di prosa, lirica, teatrodanza e fuocoleria operando sul territorio nazionale ed internazionale; nonché artista di strada e formatore. Fino ai ruoli piu complessi e maturi di regista, organizzatore di grandi eventi e direttore artistico. Nel 2005 fonda “La Compagnia Dei Fuocolieri” una compagnia d'arti varie caratterizzata dall'uso delle fiamme come strumento espressivo e di cui negli anni faranno parte diversi artisti di varia estrazione e formazione; collaborazioni o adesioni che permetteranno a "La CdF" di spaziare in tutte le forme espressive: dalle arti plastiche a quelle visive ed alla musica oltre che, ovviamente, a quelle sceniche. Tant'è che "La CdF" organizza rassegne artistiche, cura programmazioni, eventi ed iniziative culturali in collaborazione con enti pubblici e privati come, ad esempio, le diverse edizioni di "Estate a cappello" o la 1° convention di "Fuocoleria ed arti Circensi", "Il sensibile ed Il pensabile" (rassegna teatrale e di arti visive), "i bimbi in piazza per natale", "Palermo street fest". Ha partecipato e reperito artisti per rievocazioni storiche, cortei in costume, feste patronali, notti bianche, eventi culturali, festival e kermesse. Numerose anche le produzioni teatrali presentate da "La CdF" a festival e rassegne, dalla messa in scena di autori del ‘900 (Le serve, Il sogno di un uomo ridicolo, il piccolo principe) alla creazione di progetti scenici e spettacoli di arti varie ('u bellu sciò, 'u munnu arriversa, noi... se fosse donna, la babele 2, una realtà concreta, per una libera comune delle donne e degli uomini). "La CdF" si occupa anche di formazione con stage, laboratori, residenze artistiche ed attività didattiche, extracurriculari e non, presso istituti scolastici, pubblici e privati; come di eventi aziendali (Aicon Experience 2006) ed incentive house. Dal 2012 al 2014 "La CdF" si cimenta anche in un' esperimento di residenza artistica permanente: "Cas'adduma"; da cui nasce "La luna ed il Falò" un laboratorio artigianale di collaborazione interetnica. Attualmente svolge il proprio operato principalmente sul territorio nazionale.

Ricompense

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Campagna terminata
€15.00

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