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Il Ritratto di Comunità è un progetto che coniugafotografia e comunità rurali, quelle che abitano e animano i territori più impervi dei nostri monti. Si centra sulla parte attiva, quella che si prende cura della manutenzione e della gestione del territorio, che valorizza luoghi, borghi e tradizioni, che conserva il paesaggio e gli habitat e le specie di interesse naturalistico, ma anche quella geografia culturale, basata su storie di uomini e donne, cucina tradizionale e prodotti tipici, frutti e animali di un tempo, lavori scomparsi e ritrovati, rispetto e memoria, rilancio e speranza: la comunità custode.
Il Ritratto di Comunità, quindi, vuole essere un omaggio e un riconoscimento a una comunità virtuosa come quella di Mendatica (IM) situata nell’alta valle Arroscia all’interno del Parco delle Alpi Liguri. È un progetto ideato dal Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova insieme al fotografo Giorgio Bombieri e accolto da Regione Liguria e dal parco delle Alpi Liguri nell’ambito dei progetti dedicati alla valorizzazione dell’entroterra e della sua biodiversità.
Ritrarre una comunità non significa fare una foto di gruppo, ma valorizzare ogni singolo membro che vi appartiene, che con il suo ruolo, la sua storia e il suo contributo rende vivo e possibile il tutto, implica il concentrarsi sui dettagli che caratterizzano l’insieme e dare un volto alle tante sfaccettature che alimentano e rappresentano la comunità.
Una comunità si fonda soprattutto sulla percezione che i suoi membri hanno di loro stessi e della vitalità della sua cultura. Le persone costruiscono la comunità simbolicamente, facendola diventare un risorsa e un deposito di significati e di referenti della loro identità (Aime, 2019).
Un ritratto, da solo, non può raccontare tutto questo, ma può divenire la testimonianza tangibile della loro esistenza come esponenti delle Comunità Custodi che costellano le aree rurali italiane e valorizzano i territori in cui vivono.
Il progetto prevede due diversi output:il catalogo per cui è stato attivato il crowdfunding e una mostra che si terrà a Genova presso Palazzo Ducale e Palazzo della Borsa dal 23 al 28 maggio 2022.
Il catalogo raccoglierà tutti i 110 ritratti che costituiscono quasi l’intera comunità di Mendatica che ha aderito con slancio al progetto. Si spiegherà l’articolazione e i ruoli di ciascuno con alcuni testi introduttivi che contribuiranno ad arricchire di informazioni e ad inquadrare la Comunità di Mendatica quale paradigma di tante comunità del nostro difficile entroterra. Si spiegherà come questo progetto possa essere rilanciato insieme allo strumento delle Comunità Custodi in altri territori con altri uomini e donne che intenderanno ‘metterci la faccia’.
Mendatica è un piccolo paese incastonato in cima all’Alta Valle Arroscia in provincia di Imperia: il suo territorio, che arriva fino alle alture del Monte Frontè, è attraversato da antichi collegamenti con il Piemonte come le rinomate vie del sale e da grandi percorsi escursionistici come l’Alta Via. Ricco di corsi d’acqua, di boschi e di pascoli è un territorio di grande fragilità e bellezza.
La comunità di questo paese era caratterizzata da una cultura di tipo agro-pastorale, fondata sul difficile lavoro della terra di chi coltivava in strette fasce il grano anche a 1000m, e sull’allevamento di razze rustiche, frugali molto adatte ai luoghi e a quei pascoli di altura che d’estate si alternavano a quelli di mezza collina invernali. Attività in equilibrio, quasi un tutt’uno con il territorio e che hanno consentito il mantenersi delle aree aperte e dei prati e della biodiversità in esso contenuta, di gestire l’acqua e la fragilità dei versanti con ciclopiche opere di muretti a secco: un equilibrio quasi perfetto. E poi l’attento studio degli utensili così come la selezione delle produzioni più adatte, e le malghe e le transumanze primaverili e autunnali di animali e genti. Vivere con poco e di aiutarsi l’uno con l’altro; questa cultura, questo modo di vivere, nel tempo si è tramandato da generazione in generazione e ad oggi, i pochi rimasti, custodiscono quella preziosa memoria, valorizzando gli usi e i costumi che gli sono stati trasmessi dai predecessori ai giovani che ancora sono molto radicati su questo territorio quasi magico.
E così a Mendatica si trovano ancora allevatori che praticano la transumanza e producono con la sapienza della tradizione formaggi di grande valore, i contadini che producono prodotti della cucina bianca e li valorizzano in conserve e ricette. Ma si tutela e si mantiene anche la tradizione degli artigiani che intrecciano a mano i cestini in legno, donne capaci di utilizzare antichi utensili per cucinare, frammenti del mondo antico, degli abiti, degli strumenti di lavoro o domestici conservati gelosamente e proposti ai visitatori in mostra.
In linea con le tradizioni della cultura italiana, anche questo luogo è caratterizzato da una speciale tipicità culinaria: la Cucina Bianca. Una cucina basata su elementi semplici: latte, farina, formaggi e verdure chiare come porri, cavoli e patate, i quali danno vita a sfaccettati piatti che in passato fornivano la giusta energia per il lavoro.
Giorgio Bombieri, fotografo e grafico per il Settore Cultura del Comune di Venezia, ex operatore sociale, da anni si occupa di documentare i cambiamenti del territorio veneziano, dapprima tramite l’Osservatorio Fotografico all’interno del servizio Archivi Fotografici e Digitali del Comune di Venezia, successivamente con LAME, Laboratorio Mestre. Con LAME l’intervento si estende anche ad altri campi, come il video, interventi sul territorio con i cittadini, raccolta di storie. Al suo attivo ha diverse pubblicazioni: Territori Lenti (sulla laguna nord di Venezia), una Guida della laguna Nord (guida per immagini e percorsi tematici), Venezia e le sue Biblioteche, Centenario di Porto Marghera, Mestre - questione di tempo (VeDo numero 14), Al femminile (ritratti dal carcere femminile della Giudecca).
La mostra dei Ritratti di Comunità sarà visibile a Genova presso i cortili di Palazzo Ducale e a Palazzo della Borsa in una location centrale del capoluogo ligure, punto di ritrovo per i genovesi, i lavoratori e i turisti.
L’evento avrà luogo da lunedì 23 a sabato 28 maggio 2022, all’interno del programma più ampio di Transumare Festival, che sarà animato da tappe e appuntamenti di diverso taglio come mostre, allestimenti, laboratori dimostrativi tenuti dalle aziende e associazioni del territorio, fino ai convegni tecnici ed eventi pubblici serali. Un’occasione importante per sperimentare modelli di equilibrio territoriale e sviluppo socioeconomico del territorio basati su un uso razionale dei servizi ecosistemici offerti dalla ricchezza di biodiversità, la rilettura moderna dei saperi e tradizioni per proporre nuove forme di valorizzazione e rilancio: una speranza per tutti noi e per le aree rurali dell’entroterra ligure.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Città e comunità sostenibili:creare città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi.
Utilizzo responsabile delle risorse: garantire modelli di consumo e produzione sostenibili.
Utilizzo sostenibile della terra: proteggere, ristabilire e promuovere l'utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità.
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