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GRAZIE A TUTTI PER AVERCI SUPPORTATO! Dopo mesi di lavoro in studio abbiamo finalmente ultimato il film documentario Road To Canada: in viaggio con Ermanno, ora disponibile in DVD cofanetto, DVD semplice o edizione digitale. Un risultato strepitoso merito di chi ci ha sostenuto, in Italia ma anche in Canada. Ecco le copertine!
E qui ci sono alcune recensioni di chi lo ha già visto:
Ciao Roberto! Sono riuscito a vedere il video ora in streaming a Milano insieme a mia moglie, la sorella e il compagno, che sono stati i nostri primi compagni di viaggio con Benvenuto! certo senza il fascino del rumore della nave di sottofondo, ma in nave non ci sarebbero stati i miei cognati!!Ci è piaciuto moltissimo e ci ha dato tanto coraggio per le prossime avvdnture in camper! Complimenti!!! Un abbraccio!!!
Massi Paola Sara e Francesco
Una bella storia che ha meritato di essere raccontata, io sono arrivata fino in Australia (non in camper …) per vedere mio figlio che si era trasferito là, e ho capito benissimo cosa avete provato. Per fortuna lui dopo 3 anni ha deciso di tornare a Roma e ne siamo felici. Bravi, e GRAZIE per aver condiviso questa avventura con Ermanno.
Un abbraccio da Marina e Massimo di Iviaggidioliver
Buongiorno… Colazione a letto e road to Canada.
Che emozione…
Ho vissuto all’estero nel periodo degli studi e quando mi sono ritrovata adecidere se rientrare in Italia e restare dov’ero ho scelto di non lasciare soli i miei genitori. Loro, che ho visto piangere le lacrime del distacco ogni volta che salutavano la super famiglia in Sardegna per tornare a Prato…
Ho rivissuto il dilemma che mi ha accompagnato di riflesso da una vita e personalmente mi assilla da 20 anni. Mi sono commossa, ancora e ancora.
Bello.
Ester
Ciao ragazzi, ho comprato con molta felicitá il vostro film.Posso dire che dall’inizio alla fine è stata un’emozione unica e personalmente variavo dal piangere al rider.Siete unici e bellissimi!
Andrea
Ricordo ancora la sera d'estate in cui accompagnai mio fratello Marco all'aeroporto di Venezia. In mano aveva un biglietto di sola andata per Toronto, Canada. Per l'intero tragitto rimanemmo muti o quasi. Non capita tutti i giorni di salutarsi per cambiare vita. Era il 2013 e io avevo 28 anni. Capivo i mille perché di quella scelta, ero contento che Marco partisse per raggiungere sua moglie Marissa, ma nonostante questo non avevo la benché minima idea di quanto sarebbe stato difficile per noi (io, i miei genitori, gli amici) separarci da lui. Eppure dovevamo accettarlo. La Terra Promessa lo stava aspettando. Quando ci salutammo in aeroporto avevo un gran magone, e anche se avrei voluto dire un sacco di cose, le uniche, strane parole che mi uscirono tra le lacrime, furono queste: ricordati dell'Italia.
E così era successo davvero. Marco aveva mollato tutto, lavoro, famiglia, amici... e si era trasferito a Toronto. Il primo anno fu durissimo. Durante l'inverno le temperature scesero -30 °C. I rami degli alberi congelavano e si potevano spezzare come bastoni secchi. Le tubature nel sottosuolo scoppiavano. Era perfino difficile stare in piedi sui marciapiedi ricoperti di neve. Ricordo che ogni giorno ci arrivavano foto di auto ghiacciate, laghi ghiacciati, fontane ghiacciate... Scrive in proposito Giancarlo Stefanini nel libro autobiografico Strike! La storia di un italiano in Canada:
Il primo grande ostacolo che gli italiani immigrati hanno dovuto affrontare in questo paese è stato il clima. Si può ben immaginare cosa si provasse quando si sbarcava nel rigido inverno di Halifax. Durante il viaggio in treno, dal porto fino all'arrivo a Toronto, non si vedevano altro che distese di foreste ricoperte da una bianca coltre di neve.
Sul fronte lavorativo non andava poi tanto meglio. A fronte di tanti colloqui, le conferme sembravano non arrivare mai, e i soldi per l'affitto, la spesa, le bollette e il resto, piano piano, finivano. Per fortuna Marco è un osso duro. Messo da parte l'orgoglio, si fece assumere da Gus, il fratello di Marissa, come manovalanza nel montaggio dei pannelli fotovoltaici per conto della sua azienda. Per scaldarsi in quelle lunghe giornate invernali, i due lavoravano mezzora sui tetti e poi tornavano in macchina altri 15 minuti. Accanto al lavoro di installatore, Marco continuò a inviare curriculum e cercare altre offerte. Finalmente saltò fuori un’agenzia di comunicazione che lo fece entrare nel team e gli permise di esprimere le sue passioni: creare siti web, promuovere business, comunicare con il pubblico. Le cose andavano bene, ma nel giro di un anno saltarono fuori incomprensioni con il capo, limitazioni, problematiche varie... Da qui una nuova ricerca, nuovi colloqui, nuove offerte di lavoro in altre agenzie... Nel frattempo, il Canada inviava il box di benvenuto, a conferma che Marco era cittadino a tutti gli effetti.
Noi nel frattempo assistevamo dall'altra parte dell'oceano agli eventi, con un misto di affetto e impotenza. Già nell'estate del 2014 eravamo a Toronto per scoprire la città dove Marco viveva, i suoi nuovi spazi, la casa in affitto, i parchi dove andava a correre... Passammo un paio di settimane insieme, e fu per tutti una bellissima vacanza. Di giorno era molto caldo e si stava alla grande, il temuto inverno era ormai solo un ricordo...
Rientrati in Italia, io e Maddalena ci trasferimmo per lavoro in provincia di Bologna. Pochi mesi dopo scoprimmo di essere in dolce attesa. A breve sarebbe nato Sebastiano, e a quel punto l'automobile, acquisto a lungo rimandato, divenne obbligatoria. Non ci piaceva l'idea della solita utilitaria. Cercavamo qualcosa che fosse economico, in modo da non pesare troppo sulle nostre tasche. E che fosse anche capiente. E ci permettesse di viaggiare senza spendere un patrimonio. Ancora non lo sapevamo, ma quello che stavamo cercando si chiamava "minivan". Il budget a disposizione era davvero limitato: 3.000 euro, massimo 4.000. Dopo alcune ricerche trovammo l'annuncio di un Fiat 238... Andammo a vederlo e fu amore a prima vista. Era esattamente quello che cercavamo, con in più l'alimentazione a GPL. Riuscimmo ad abbassare il prezzo da 3.700 euro a 3.300, più le spese per il passaggio di proprietà. Ermanno, come lo avremmo ribattezzato di lì a poco, era nostro.
Pochi mesi più tardi venne al mondo Sebastiano. Anche la nostra vita stava cambiando: avere un figlio è qualcosa di unico, un evento che ti stravolge e cambia la tua prospettiva sul mondo. I primi mesi furono il caos più totale visto e considerato che Seba si svegliava di continuo la notte (e ancora oggi non va tanto meglio) e il nostro caro Ermanno era in officina un giorno sì e uno no (qui le cose per fortuna sono migliorate)... Ma tenemmo duro, del resto non avevamo altra scelta. La nostra generazione è così: abituati a fare i conti con una realtà completamente diversa da quella dei nostri genitori, dobbiamo per forza reinventarci e sopravvivere. Guardandomi intorno pensai di non essere solo: la nostra storia meritava di essere condivisa e raccontata. Decisi di farlo in un blog (tuttora lavoro come copywriter) che chiamai, in onore del bellissimo libro di Ryszard Kapuściński In viaggio con Erodoto, www.inviaggioconermanno.it. Nel blog raccontai dei nostri viaggi: Puglia, Cadore, Napoli, Slovenia, Maremma, Val Pusteria, Sestriere...
In due anni, nonostante i problemi di Ermanno che piano piano risolvevamo a costo di enormi sacrifici, superanno i 40.000 chilometri, sempre on the road, sempre in compagnia di Sebastiano. Tutte le avventure finivano nel blog, e a quanto pare non eravamo gli unici a praticare questo stile di vita. Marco intanto aveva trovato la sua dimensione. Finito il lavoro con Gus, si era messo in proprio ed era riuscito a farsi un giro di clienti in ambito di marketing digitale. Marissa intanto proseguiva l'attività con la sua ONGAura Freedom, impegnata nella lotta al traffico umano, alla prostituzione e alle ingustizie nei confronti dei nativi d'America. Le cose iniziavano a girare per il verso giusto... E dopo tanti tentativi, finalmente il miracolo: Marissa era incinta!
Ad aprile, dunque, sarebbe nata Gioia. Senza nemmeno accorgermene erano passati 4 anni da quel saluto in aeroporto. Eravamo al settimo cielo, Maddalena, i nonni, gli amici rimasti in Italia... tutti! Ma dentro di me sapevo che quell'evento era la definitiva conferma che Marco non sarebbe più tornato. Per festeggiare la nascita imminente, decisi di regalare alla nuova famiglia un album di fotografie. Lo avrebbero consegnato i nonni in occasione del loro viaggio in Canada a maggio. Nella dedica scrissi queste parole:
Cari Marco e Marissa, nella vita capiamo quali sono le cose belle solo quando le perdiamo. Ora che è nata Gioia, in un momento così prezioso e importante, mi rendo conto di quanto siamo e saremo per sempre distanti. E non posso che commuovermi al pensiero delle serate in piazza a Padova (o in quella vostra piccola casa vicino a Prato della Valle) e delle tante esperienze vissute insieme. Le strade sono divise, e lo saranno, credo, per tutta la vita, ma sono convinto che rimarremo per sempre legati da un lungo filo che nessuno potrà mai spezzare. Siete mamma e papà anche voi adesso. Godetevi l'emozione irripetibile di essere diventati genitori, senza dimenticare da dove venite e quali sono le vostre radici. Ogni volta che ne avremo la possibilità, faremo le valigie e verremo a trovarvi. Nel mentre, accontentatevi di questi ricordi. Vi vogliamo bene.
Roby, Madda e Seba
Nel momento in cui abbiamo saputo la lieta novella, abbiamo capito che il prossimo viaggio sarebbe stato per la seconda volta in Canada. Stavolta volevamo fare qualcosa di grande, per festeggiare la nascita e ritrovarci insieme dopo tanto tempo. All'inizio pensammo di noleggiare un camper e andare insieme a fare un viaggio in Ontario. Ma in testa cominciò a rosicchiare un tarlo: spedire Ermanno via nave e compiere un'impresa memorabile. A gennaio sono cominciati i preparativi. Ricerca di una compagnia navale, stipula di una polizza assicurativa valida per circolare, definizione del budget, documenti burocratici, ultimi interventi a Ermanno. La cosa si poteva fare: non eravamo i primi e non saremmo stati certo gli ultimi. Mano a mano che raccontavo il progetto nel blog, mi rendevo conto che l'occasione era troppo ghiotta per ridursi a un racconto scritto. Tantissimi italiani avrebbero voluto vedere il Canada da un punto di vista così originale. Rivivere la storia di un emigrato. Immergersi nella realtà di un paese così grande e affascinante. Perché dunque limitarsi agli articoli nel blog? Forse, con un pizzico di follia e intraprendenza, avremmo potuto realizzare un documentario! Contattai i ragazzi di Anima Film, società di produzione con sede a Padova, e proposi loro di aiutarci. Marco, fondatore nonché ex compagno di università, accettò con entusiasmo, purché trovassimo il budget per coprire almeno le spese. E così eccoci qua... Con l'aiuto di persone come noi che amano l'avventura e vorranno supportarci, riusciremo a realizzare l'impresa nell'impresa. Se succederà davvero, a fine luglio parcheggeremo Ermanno e suoneremo il campanello Zambon – Kokkoros. Marco verrà ad aprirci, saliremo al secondo piano e vi faremo conoscere i protagonisti di questa storia. A quel punto sospenderemo le trasmissioni e, con ogni probabilità, scoppieremo in lacrime.
1) Perché con le nostre sole forze non saremmo mai e poi mai in grado di finanziare un progetto simile, ma perché rinunciare? Siamo convinti che tanti piccoli contributi possano garantirci il budget necessario a coprire le spese e pagare il LAVORO di Marco e Cristian di Anima Film, riuscendo a produrre insieme, dal basso, qualcosa di unico e irripetibile
2) Perché in questo modo diamo a persone vicine e lontane la possibilità di acquistare in anteprima a un prezzo più basso il documentario in versione digitale o DVD (confezione semplice o cofanetto), con qualche chicca extra come lo sciroppo d'acero e il preparato per pankace (così c'è più gusto a guardarsi il filmato in casa!)
3) Perché con una donazione più generosa (70 euro o 100 per il Sud e le Isole) verremo a casa vostra (o in parrocchia, o in un teatro che mette a disposizione lo spazio interno o altro luogo idoneo) e proietteremo il documentario Road To Canada. Un vero tour in programma la primavera / estate del 2018 per conoscerci di persona e rivivere insieme questa grande avventura!
4) Perché siamo dei maledetti sognatori, e se non lo fossi anche tu non saresti qui a leggere :)
Ora che sai tutto di noi, non ti resta che passare all'azione. Puoi fare la tua donazione e acquistare in anteprima il documentario Road To Canada, ma puoi aiutarci anche in altri modi: condividendo questa pagina sul tuo profilo Facebook, parlando del progetto alla tua azienda, magari interessata a farsi pubblicità, o anche solo seguendoci in questa avventura grazie alla newsletter o ai canali social. In ogni caso, stai sicuro che un evento del genere non ricapiterà mai più. Non lo diciamo per dire, è la pura e semplice realtà dei fatti. E proprio tu, adesso, in questo momento, puoi entrare a far parte della storia. Se farai una donazione, anche piccola, il tuo nome e cognome verrà inserito nei titoli di coda, a eterna memoria di questo evento. Fidati di noi e ti dimostreremo che i sogni, anche i più ambiziosi, si possono avverano! Grazie di cuore, scegli la tua ricompensa e goditi lo spettacolo!
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