Una campagna di
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INTRODUZIONE:
Il sacco di sabbia ha diversi aspetti negativi: la yuta bagnata o umida si deteriora presto e emana cattivo odore,il sacco di sabbia dopo l'uso ha assorbito tutto ciò che era presente nell'acqua alluvionale (olii,petroli,medicinali,batteri,escrementi ecc.) e quindi è inutilizzabile e va smaltito correttamente. Inoltre è ingombrante e pesante da immagazzinare ed ogni Protezione civile non ne stocca più di 200-300 pezzi nei punti di distribuzione.Da qualche anno sono sul mercato dei sacchi contenenti un polimero; vanno immersi in acqua e come una spugna essi la assorbono facendo espandere il polimero stesso. Lo svantaggio di questi sacchi sono il prezzo esorbitante, il fatto che in caso di alluvione questi sacchi assorbano l'acqua esterna e con essa le impurità sopra descritte ed inoltre non sono efficaci se posti a barriera di acqua marina o salmastra.
PROGETTO:
L'idea di partenza è stata quella di risolvere gli aspetti negativi di questa nuova tecnologia. E' stato usato un sacco centrale in PVC per l'edilizia,quindi estremamente robusto, un sacco esterno in rafia sintetica,che non è così avezza ai cattivi odori; all'interno è presente il polimero super-assorbente. Il prodotto così assemblato pesa poco più di 600 grammi dalle dimensioni di un libro e può dunque essere immagazzinato a centinaia di unità in qualche scaffale o in un fuoristrada per raggiungere posti isolati. In caso di emergenza basta riempire di acqua dolce il sacco e richiuderlo con l'apposito laccetto metallico, il polimero si trasforma in un gel denso e malleabile come sabbia e può essere messo a barriera. I vantaggi ottenuti sono: costo ridotto, efficacia anche in presenza di acqua marina o salmastra,riutilizzabile in quanto il gel non entra in contatto con l'ambiente esterno, smaltibile come rifiuto secco non riciclabile alla pari dei normali pannolini, ma nel nostro caso il polimero non è contaminato da escrementi,ma da acqua dolce. Il polimero SAP è una materia prima costosa e viene usato praticamente ovunque, dalla cosmesi,all'agricoltura alla sanità fino all'edilizia. In presenza di una filiera organizzata e tenendo conto che il polimero,una volta asciugato,torna al suo stato originario e quindi riutilizzabile, si ottiene un prodotto decisamente più pratico del classico sacco di sabbia e meno inquinante. Il sacco è stato testato per anni,ma mancano i fondi per sviluppare una rete commerciale adeguata.
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