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Da 40 anni svolgiamo un servizio pubblico di informazione alternativo e libero, ma il Governo ha deciso che dal 21 maggio cesserà la convenzione vitale per finanziare le attività di informazione che da anni ci contraddistinguono. Per questo abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi per sostenere Radio Radicale e garantire il diritto dei cittadini a conoscere per deliberare.
Aiutaci ora e sostieni anche tu Radio Radicale!
Radio Radicale nasce tra la fine del 1975 e l’inizio del 1976 per iniziativa di un gruppo di militanti radicali in un piccolo appartamento di Roma situato in via di Villa Pamphili, nel quartiere Monteverde. Abbiamo sin da subito rifiutato il termine “controinformazione” assai di moda in quegli anni, per dimostrare come concretamente potesse essere realizzato un servizio pubblico di informazione, alternativo a quello sostanzialmente monopolista svolto dalla RAI.
Radio Radicale da 40 anni trasmette in diretta le sedute del Parlamento e segue le attività di tutte le istituzioni, dalla Corte Costituzionale al Consiglio Superiore della Magistratura, i più grandi processi giudiziari e le più importanti attività culturali e sociali.
Negli ultimi 20 anni questo è stato possibile grazie a una convenzione con lo Stato italiano, ma il Governo ora ha deciso che dal 21 maggio la convenzione non sarà rinnovata. Mancano pochi giorni per convincere il Governo a rivedere la sua decisione.
Conoscere per deliberare
La nostra politica editoriale si è da sempre basata sulla pubblicità delle istituzioni e sulla loro reale accessibilità ai cittadini, introducendo in Italia un modello di informazione politica caratterizzato da due regole fondamentali: la trasmissione integrale degli eventi politici e, conseguentemente, l'eliminazione della mediazione giornalistica.
Il nostro slogan è sempre stato "conoscere per deliberare" perché siamo convinti che solo attraverso informazione si possa garantire ai cittadini di prendere parte attiva alla vita politica dell'Italia.
Come si è finanziata finora Radio Radicale
Fino al 2018 abbiamo ricevuto 8,2 milioni di euro, quale corrispettivo per la convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico per la trasmissione delle sedute del Parlamento, e 4 milioni di euro come contributo per l’editoria. Questi ultimi venivano concessi in quanto riconosciuta come "impresa radiofonica privata che ha svolto attività di interesse generale" ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 230.
La legge di Bilancio 2019 ha prorogato la convenzione per la trasmissione delle sedute parlamentari da parte di Radio Radicale per un solo semestre, stanziando a tale scopo 5 milioni di euro lordi (circa 4 netti) per l'anno 2019. In assenza di ulteriori provvedimenti alla scadenza semestrale (20 maggio 2019) non avremo più risorse per proseguire l'attività. La stessa legge ha inoltre previsto l'eliminazione del contributo per l'editoria a partire dal 1° gennaio 2020.
Quali sono i costi di Radio Radicale
Siamo l'unico soggetto tra quelli che ottengono i contributi ad avere una rete nazionale e nell'ultimo esercizio abbiamo sostenuto costi per oltre 1,5 milioni di euro per la produzione di programmi audio-video relativi a eventi politici di tutti i partiti, delle associazioni, delle diverse istituzioni. A queste produzioni si aggiungono tutte quelle realizzate dalla redazione della radio.
Nella gran parte dei casi, la registrazione di Radio Radicale continua ad essere l’unica effettuata ed è per questo che l'archivio contiene materiale assolutamente esclusivo e la mancata continuità nell’attività di produzione avrebbe come conseguenza la perdita irrecuperabile della documentazione di quanto accade nel nostro Paese in ambito politico, associativo, economico e culturale oltre che per il passato anche per il futuro.
Personale dipendente: | 4.013.000 |
Collaboratori: | 650.000 |
Prestazioni professionali: | 690.000 |
Produzione programmi (eventi esterni): | 1.500.000 |
Rete: | |
Fitto postazioni: | 1.300.000 |
Manutenzione | 1.100.000 |
Energia elettrica | 750.000 |
Rete DAB: | 250.000 |
Ammortamenti apparecchiature: | 875.000 |
Costi connettività e Internet: | 360.000 |
Oneri finanziari: | 660.000 |
Totale: | 12.148.000 |
Cosa faremo con i fondi raccolti
Grazie al tuo sostegno avremo la possibilità di portare avanti le nostra attività radiofoniche e convincere il Governo a rivedere la sua posizione attraverso l'attivazione di una grande campagna di comunicazione contro la chiusura di Radio Radicale.
Il 21 maggio non avremo più le risorse necessarie per fare informazione alternative e libera.
Il diritto alla conoscenza è un diritto fondamentale affinché il cittadino possa farsi liberamente una opinione e non sia condizionato da una informazione distorta e di parte.
Salva l'informazione libera e alternativa.
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