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San Guisuga - Cortometraggio

Una campagna di
Leonardo Romeo La Rosa

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San Guisuga - Cortometraggio

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  • Categoria Film & corti

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Il Progetto

Elle corre, come sempre. Emme lavora, come sempre. O meglio: Elle corre da Emme quando lavora, quando si mette nei guai ed Emme lo accoglie anche se non ce la fa più, anche se deve abortire il giorno dopo. Fra sanguisughe da togliere col fuoco e madonne addolorate col sorriso, lui e lei vagano per una Roma piccola perché ci stanno crescendo, troppo grande perché adulti non lo sono ancora davvero.

San Guisuga è una storia d’amore: parole sante perché è la verità, parole profane perché ho appena mentito. Perché non è proprio quella storia d’amore. È la storia di un’amicizia forte, che ti lascia l’alone sulla pelle se ti ci rimane attaccata, ma che il fuoco lo usa solo per domarsi e non per accendere. È la storia di qualcuno che sta crescendo e vuole succhiare la vita, anche se ci si ritrova risucchiato. E in questa laguna dell’essere giovani, se ci siamo impantanati, se ne usciamo pieni di parassiti basta sedersi e aiutarsi a toglierseli. Così, a vicenda, come le scimmie. E quindi va a finire che è un po’ la storia di tutti, dalla notte dei tempi, ancora prima che le sanguisughe esistessero, ma di certo già quando c’era un po’ d’amore.

Sinossi:

Il corto segue Emme ed Elle, venticinque anni lei, ventitré anni lui. Vitellone con la faccia da bambino lui, gli occhi grandi di chi deve essere già matura lei, amici da sempre. Emme lavora alla biglietteria di un cinema, è stanca, conta le ore che la separano alla fine della giornata perché la mattina dopo ha il giorno libero: deve mettere fine a una gravidanza indesiderata. Così, veloce e indolore (almeno spera), senza che nessuno se ne renda conto (o forse lo vorrebbe). Elle, infatti, non lo sa, e si precipita al cinema da lei: ventre materno in cui riposarsi dalla sua impulsività, dalle ragazze che si scopa, dagli amici che tradisce.

La scusa per stare insieme, dopo che Emme ha staccato dal turno, è quella di una sigaretta, ma la serata è infinita. Prima la chiesa dove i due confessano loro stessi, poi il boomerang dei guai di Elle che gli si ritorce contro: un gruppo di ragazzi li ha seguiti e picchia Elle mentre Emme sta a guardare, stanca e delusa. Poi l’ospedale dove finiscono insieme, entrambi a doversi ripulire delle cose che non vogliono più: lei da un bambino nella pancia, lui da un bambino nell’animo. È l’alba, però, a ricucire tutto. Rimane un abbraccio in cui affondare, tante sigarette da condividere, gli aerei all’orizzonte: alla fine si può solo litigare per la musica da scegliere.

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