In occasione del cinquantennario della prima manifestazione omosessuale d’Italia, una rete di comitati Arcigay, con Arcigay imperia M.I.A e Arcigay Genova come capofila, hanno ideato una serie di iniziative uniche nel loro genere.
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Una serie di eventi con lə attivistə che hanno fatto la storia delle lotte LGBTQI+ italiana ed europea, reperti storici frutto di lavori di ricerca originale, fotografie, installazioni, contributi e interviste di intellettuali, attivistə, persone comuni, con lo scopo di liberare dal silenzio la nostra storia: dall'8 al 10 Aprile 2022, al Palafiori di Sanremo, una Comunità in mostra!
Con questo lavoro non vogliamo solo mettere un punto sulla restituzione di eventi importanti, ma soprattutto cominciare una nuova storia, fatta di collaborazioni diffuse sui territori coinvolti nella preparazione - tre regioni! - e mettere a punto un modello di lavoro che permetta di estendere a tutta talia, raccogliendole e organizzandole, le testimonianze e le storie della comunità LGBT.
Un nuovo inizio, partendo dalla nostra storia!
LA MANIFESTAZIONE DI SANREMO
Il 5 aprile 1972 segna una data vitale per la comunità LGBTQIA+ italiana: quel giorno si tenne per la prima volta un Pride all’interno dei confini nazionali; più nello specifico, a Sanremo.
L’occasione fu la protesta indetta contro il "Congresso internazionale sulle devianze sessuali" organizzato dal Centro italiano di sessuologia, diretto antenato dei gruppi che sostengono le terapie riparative.
Si trattò della prima manifestazione pubblica in Italia per la difesa della dignità e dei diritti delle persone omosessuali, o, come si diceva allora, contro l'oppressione e per la liberazione dell' "omosessuale rivoluzionario".
Questo evento, documentato sui giornali locali e nazionali e dalla RAI, ebbe una risonanza enorme non solo sul territorio nazionale ma anche nel resto del mondo.
A distanza di 50 anni, Arcigay vorrebbe celebrare questa importante protesta con una mostra e un Pride, che aprirà ufficialmente la Stagione 2022 dei Pride Italiani.
IL PROGETTO
Comunità (IN) Mostra ha l’ambizione di raccontare la vita delle persone omosessuali e transgender in Italia, dall’epoca del fascismo, fino al presente, in una serie di punti focali, che faranno da satelliti alla manifestazione di Sanremo, primo passo politico dei neonati movimenti omosessuali Italiani ed Europei.
Il Confino e la deportazione di persone omosessuali, il loro internamento in istituzioni psichiatriche come il Manicomio di Cogoleto, gli scambi fra i movimenti LGBTQI+ nazionali ed europei, il ruolo centrale dell’associazionismo nella conservazione della memoria storica, e le iniziative che, nel corso degli anni, hanno cercato di affrontare il problema dell’HIV e della lotta per i diritti civili, oltre al ruolo centrale delle persone transgender nel movimento LGBTQI+, nel peso delle discriminazioni e nella medicalizzazione di corpi non normati: una intera storia nascosta.
La Curatura è il punto saliente di un lungo e difficile lavoro di ricostruzione storica, che si aggrappa alle poche testimonianze ancora consultabili, sopravvissute per qualche motivo al tempo. Tre donne lesbiche ritorneranno a parlare, attraverso le loro lettere; fotografie e proiezioni ricostruiranno i luoghi dell’isolamento, e la manifestazione di fronte al Casinò, con le personalità coinvolte e gli slogan.
Parte centrale e insostituibile di questa iniziativa sarà la mostra che verrà ospitata presso il Palafiori, grazie all’entusiasta coinvolgimento della filarmonica. In questo grande spazio, un allestimento freestanding progettato appositamente in legno e tessuto, renderanno il materiale separabile, trasportabile e riproducibile in maniera modulare e indipendente.
Il nostro scopo è cominciare una nuova storia, anche riguardo all’approccio alla sessualità: un nostro grande sogno è la realizzazione di un nuovo Congresso di Sessuologia, da realizzare in sinergia con le molte associazioni che collaborano al progetto.
Una fitta serie di eventi e pubblicazioni ci avvicinerà a questo grande evento. Ma per realizzare questi sogni abbiamo bisogno di voi!
CHI SIAMO
Siamo un gruppo di comitati - e di amichə - che hanno approfondito la loro conoscenza durante una serie di eventi online, co-organizzati durante il primo lockdown tutti i mercoledì sera: l’amicizia a distanza è coronata in una collaborazione duratura, che coinvolge anche Arcigay Nazionale.
Arcigay Genova “Approdo Lilia Mulas” APS ha condotto negli anni un importante lavoro di ricerca storica, sulla condizione delle persone LGBTQIA+ durante i Fascismi, e nelle istituzioni mediche. La descrizione delle condizioni di vita di persone omosessuali al confino, e la ricostruzione della storia di alcune donne internate nel manicomio di Cogoleto sono oggetto di questa Mostra.
Arcigay Imperia “M.I.A. Movimento Imperiese Arcobaleno”, attraverso la raccolta di foto che documentano la manifestazione del 1972 - che ebbe risonanza nazionale - e il contatto diretto con alcunə dellə protagonistə di quei giorni, serba parte della memoria storica di quella manifestazione.
Lə giovani volontariə di Arcigay Savona “ApertaMente”, Arcigay Cuneo “Grandaqueer LGBT+” attraverso la raccolta delle memorie di attivistə cuneesi venutə a contatto con partecipanti alla manifestazione, Arcigay Cremona “La Rocca” si coordinano nel costruire questo lungo percorso storico e sociale, anche attraverso la collaborazione con altre associazioni e realtà locali e Nazionali.
LE COLLABORAZIONI
Parte centrale e insostituibile avranno i contributi delle realtà esterne ad Arcigay.
Si ricostituiscono oggi in legami fatti da un sentire e da necessità comuni, le interconnessioni fra le varie realtà che hanno plasmato la vita delle persone omosessuali e trans. Di questo si costruirà il percorso - fisico e concettuale - della mostra.
Associazione A.C.C.O. “Associazione Culturale Cogoleto Otto” custodisce la memoria del Manicomio più grande d’Italia: un milione di metri quadrati che ospitarono, per decenni, fino a 3500 persone. Fra queste, il pittore omosessuale Gino Grimaldi costituì un esempio di quanto l’arte risolva conflitti e sofferenze psicologiche, ed esistenziali. La sua importante opera è curata da questa associazione.
Giacomo Doni risponde a questa urgenza di documentazione, come approccio ad un mondo sommerso e sempre più lontano. I suoi scatti percorrono i corridoi ormai deserti dei manicomi dove tutte quelle vite si spensero nell'isolamento. Proprio Cogoleto fu un luogo importante per la sua opera fotografica: il presepe, ora in stato di degrado, è oggetto del suo libro “Anime di Cartapesta”.
Arcigay Nazionale attraverso la collaborazione diretta della Segreteria, porterà al Palafiori parte della storia dell’associazionismo LGBTQIA+ Italiano.
Proprio i volontari e le volontarie presenti, con Enzo Cucco e il Fuori, daranno la loro voce in una serie d'interviste e contributi scritti, che ripercorreranno la memoria di quel momento, e la sua importanza storica: per la prima volta in Italia e in Europa, persone omosessuali si presentavano non più come vittime, ma come soggetti di piena dignità: una ribellione ma soprattutto una affermazione politica, di fronte alle istituzioni sanitarie.
La Chiesa Valdese contribuirà grazie alla descrizione del primo incontro di omosessuali credenti, organizzato nel 1982 con “Davide e Gionata” presso il centro Agape in Val Pellice.
Grazie alla collaborazione con la rete Trans Arcigay verrà descritta, attraverso interviste, produzioni artistiche e ritratti fotografici, la difficile strada che in questo secolo hanno tracciato persone e attivistə influenti in Italia e nel mondo, da Stonewall alla protesta di Milano Marittima nel 1982.
Attraverso le loro vite verrà gettata luce sul peso delle discriminazioni, e sul rapporto fra il corpo, le identità e la forza normativa delle leggi e delle istituzioni mediche, anche nelle implicazioni dell’assunzione di ormoni, e dei percorsi di transizione. Anche grazie al lavoro di ricerca dei laboratori organizzati durante il primo lockdown, verrà indagato il rapporto con le scuole e la famiglia, l’isolamento e la resilienza di una comunità tanto nodale quanto marginalizzata.
Grazie alla collaborazione con Anlaids Liguria verrà raccontato un altro momento focale della storia - anche - delle persone omosessuali e Transgender, che continua ancora oggi. La lotta all’HIV, e soprattutto allo stigma che ancora pesa sulle persone sieropositive.
La manifestazione di Sanremo ebbe respiro europeo: moltə attivistə dalla Francia, Germania, Inghilterra e Svezia parteciparono attivamente. Con lo Schwules Museum getteremo luce sulla loro vita.
ABBIAMO BISOGNO DI VOI!
Questa grande mostra ha bisogno, oltre che di molto lavoro che siamo felici di affrontare tuttə assieme, costi per l'allestimento, spese per il servizio di sicurezza e le retribuzioni dellə professionistə che ci aiutano.
In particolare, l'occupazione di una sede grande come il Palafiori richiede
Costi di allestimento
Materiale - €15.000,00
costi di messa in opera e trasporto - €10.000,00
service e affitto degli spazi - €10.000,00
Con maggiori finanziamenti potremo sfruttare il grande spazio del palafiori per organizzare un nuovo congresso di sessuologia, oltre a numerosi eventi durante la settimana della mostra: il finanziamento delle opere freestanding permetterà alla mostra di spostarsi, e toccare i territori di tutte le associazioni coinvolte nella organizzazione.. e non solo! Il nostro sogno è una grande mostra itinerante, che ad ogni tappa si arricchisca di nuove vite e storie.
I nostri regali per voi
Vogliamo ringraziare il vostro impegno regalandovi una parte del nostro lavoro, e un pezzo della manifestazione del 72: tutte le grafiche sono rielaborazioni del materiale di ricerca, anche di quello che verrà esposto. Gli slogan, i cartelloni, gli articoli di giornale che cercavano di descrivere queste nuove realtà, animeranno i Gadget in offerta a chi ci sosterrà.
E con una selezione di libri, vogliamo offrirvi degli spunti, delle spigolature, sulle tante anime di questo grande Evento.
Potrai ritirare la tua ricompensa direttamente alla mostra, o se non puoi, ti verrà recapitata a casa. Tutte le spedizioni verranno effettuate a conclusione della campagna di finanziamento.
Se preferisci che la tua donazione resti anonima o se vuoi indicarci il nome o l'alias con cui apparire sui ringraziamenti mandaci un messaggio!
Qui, i libri tra cui scegliere. A seconda dell'offerta, potrai scegliere fra più liste:
Lista Rosa
“Ragazzi che amano ragazzi”, Piergiorgio Paterlini
“Altri libertini”, Pier Vittorio Tondelli
“Trevor”, Celeste Lecesne
“Il veleno dell’oleandro”, Simonetta Agnello Hornby
“La fabbrica dell’orgoglio”, Massimo Prearo
Lista arancione
“Ragazzi che amano ragazzi”, Piergiorgio Paterlini
“Altri libertini”, Pier Vittorio Tondelli
“Trevor”, Celeste Lecesne
“Il veleno dell’oleandro”, Simonetta Agnello Hornby
“La fabbrica dell’orgoglio”, Massimo Prearo
“Elementi di critica omosessuale”, Mario Mieli
“Le ragioni del dubbio”, Vera Gheno
“Storia di Marcella che fu Marcello”, Bianca Berlinguer
“Rapporto contro la normalità”, Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire
“Queer”, William Burroughs
“Il caso di G. La patologizzazione dell'omosessualità nell'Italia fascista”, Gabriella Romano
Lista Viola
“Ragazzi che amano ragazzi”, Piergiorgio Paterlini
“Altri libertini”, Pier Vittorio Tondelli
“Trevor”, Celeste Lecesne
“Il veleno dell’oleandro”, Simonetta Agnello Hornby
“La fabbrica dell’orgoglio”, Massimo Prearo
“Elementi di critica omosessuale”, Mario Mieli
“Le ragioni del dubbio”, Vera Gheno
“Storia di Marcella che fu Marcello”, Bianca Berlinguer
“Rapporto contro la normalità”, Front Homosexuel d’Action Révolutionnaire
“Queer”, William Burroughs
“Il caso di G. La patologizzazione dell'omosessualità nell'Italia fascista”, Gabriella Romano
“Queer. Storia culturale della comunità LGBT+”, Maya De Leo
“Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista”, Annacarla Valeriano
“Cinzia”, Leo Ortolani
“P. La mia adolescenza trans”, Fumettibrutti
“Fuori i nomi”, Simone Alliva
“La linea rosa. Le frontiere queer del mondo”, Mark Gevisser
“Il delitto di Giarre”, Francesco Lepore
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