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IL CASO
Termini Imerese, Palermo, Sicilia. Un tratto di mare ad alto rischio fortemente inquinato. Arsenico e mercurio dieci volte il limite massimo stabilito dalla legge. Pesci contenenti arsenico e piombo in grandi quantità. Per l'Arpa tutto è nella norma. Ma le segnalazioni di pescatori, titolari di aziende e residenti della zona aumentano giorno dopo giorno.
LA STORIA
Da diversi mesi i pescatori, durante le battute di pesca, hanno notato macchie verdastre in mare. Eventi strani ripetuti nel corso dei mesi. Circa sette chilometri dividono la città imerese dalla zona industriale. Il tratto di costa che va da contrada Canne Masche fino a Buonfornello risulta molto inquinato. Una zona ad alto rischio, dove si trovano gli scarichi di due aziende che trattano il percolato: la Cipro Gest e la Profineco.
Gli autori dell’inchiesta hanno fatto esaminare le acque superficiali. Arsenico e mercurio dieci volte il limite massimo stabilito dalla legge. Il boro, con un limite massimo di 2 ha raggiunto 3,2 punti. Bod e Cod (due parametri dai quali si vede quanta sostanza organica è presente in acqua) oltre i limiti imposti dalla normativa vigente in Italia. I due autori hanno fatto analizzare, inoltre, un polpo e una seppia. In entrambi sono presenti grandi quantità di arsenico. Mentre il valore del piombo supera i limiti imposti dall’Unione Europea.
I dati delle acque superficiali contrastano con quelli dell’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale).
Metalli pesanti come l’arsenico e il mercurio sono sostanze altamente cancerogene come ha spiegato un oncologo. La percentuale di decessi per cause tumorali a Termini Imerese è molto alta. Nel quinquennio 2012–2016 la percentuale a Termini ha raggiunto il 30,82%, contro il 25,54% della media regionale e il 28,94% di quella nazionale. Nel 2014 la percentuale a Termini ha raggiunto addirittura il 34,68%, poco più di una persona su tre.
I due autori hanno intervistato un ex operaio della Profineco, che ha raccontato come sarebbe stato sversato in mare il percolato, proveniente da diverse zone della Sicilia. Il liquido, secondo quanto raccontato dall’ex dipendente, sarebbe arrivato con un tasso di ammoniaca alta che neanche si sarebbe potuto gestire. Si sarebbe mescolato con l’acqua industriale per abbassare i parametri e in laboratorio si sarebbero falsificati i parametri, sapendo che il percolato era pieno di idrocarburi.
Questa inchiesta è stata frutto di un grande lavoro di squadra. I video sono di Vincenzo Pizzuto, il montaggio è di Ivan Montrosso. Il lavoro è stato realizzato grazie al sostegno dell’associazione Amici di Roberto Morrione nell’ambito dell’ottava edizione del prestigioso Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo e con il supporto della tutor giornalistica Chiara Cazzaniga, inviata di Chi l'ha visto Rai3, del tutor legale avvocato Giulio Vasaturo, del tutor tecnico audio video Francesco Cavalli e del tutor musicale Pietro Ferri.
L'OBIETTIVO
Lo scopo della mia seconda video-inchiesta sarà quello di attenzionare tutta la zona industriale termitana. Quanti chilometri di costa saranno inquinati? Quanti casi di pesci malformati sono stati trovati nel mare termitano? Come mai, nel corso degli ultimi anni, diverse aziende che trattano rifiuti si sono insediate nella zona industriale termitana? Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Queste e tante altre domande aspettano ancora una risposta certa.
Ogni tappa importante del mio viaggio sarà pubblicata sulla pagina Facebook Save the sea - Termini Imerese. Interagire con i lettori/fruitori e sostenitori del progetto fa parte del progetto Seva the sea - Termini Imerese.
PROGETTO INDIPENDENTE
Save the sea - Termini Imerese non solo è un progetto indipendente ma vuole essere di più, una video-inchiesta senza peli sulla lingua, con alla base la partecipazione e il coinvolgimento attivo del pubblico. Per questo motivo ho bisogno del supporto di tutti che, direttamente o indirettamente, possono essere coinvolti e credere in questo lavoro.
Per realizzare tutto ciò è indispensabile il tuo contributo. Mi permetterebbe anche di:
- coprire le spese di produzione necessarie ad avviare la video-inchiesta (come spese vive della troup, attrezzatura, analisi)
- sostenere le spese di post produzione (montaggio audio e video, color correction, grafiche, traduzioni e sottotitoli)
- iscrivere il la video-inchiesta a festival nazionali e internazionali
CHI SONO
Giornalista pubblicista dal 2017, ha collaborato con diverse testate giornalistiche, tra cui: La Repubblica - Palermo, Giornale di Sicilia, Quotidiano di Sicilia e MeridioNews. Nel 2018 ha vinto il Premio Giornalistico internazionale "Cristiana Matano" nella sezione giornalista emergente under 30. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo libro Due anni a Brancaccio con Padre Puglisi (edito da Edizioni Arianna). Quest'anno (2019) è stato tra i finalisti del Premio Roberto Morrione per il giornalismo investigativo, con la video-inchiesta Fiumi di percolato.
Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Buona salute: garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età.
Lotta contro il cambiamento climatico: adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze.
Utilizzo sostenibile del mare: conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile.
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