Scripta Manent

 “…Per tante persone, ogni giorno vedere sempre la stessa scritta

fa qualche effetto… forse più grande di quanto noi possiamo immaginare.”

Andrea Concas

The AB Factory

Spesso viaggiando in macchina o passeggiando in città lo sguardo rimane catturato dalle opere di Street art, arte che per sua natura è pubblica e gratuita, rivolta a tutti, che cambia il volto del paesaggio urbano. Cosa c’è, però, dietro quei muri? Chi sono gli artisti? Perché scelgono questo canale di comunicazione?

Da qui l’idea di scoprire e raccontare la Street art attraverso uno dei suoi protagonisti: Manu Invisible.

Giovane artista sardo, sceglie di non rilasciare interviste. Dipinge sui muri parole “desuete”, come lui le definisce. Preferisce non parlare di sé, ma lasciarsi conoscere attraverso quello che fa, con grande dedizione, professionalità e determinazione. Indossa una maschera, non lascia trasparire la sua identità, ma allo stesso tempo sceglie di condividere i momenti più intimi e personali del suo lavoro.

Agisce fuori dai limiti della legge, decide di portare avanti la propria ricerca artistica, nonostante i processi. Sceglie di uscire di notte, da solo, armato di vernice, rulli e pennelli, affinché al suo risveglio la città possa scoprire un nuovo muro, un nuovo colore, una nuova suggestione.

COS'É SCRIPTA MANENT

Scripta Manent nasce dal desiderio di voler conoscere da vicino il mondo della Street art, con l’intento di cogliere il dietro le quinte di una forma d’arte ormai diffusa, contestata da alcuni, apprezzata da altri, e condividerla.

Questo documentario vuole mostrare la Street art per quello che realmente è: un processo creativo, che richiede passione, ore e ore di lavoro ed impegno, sì trasgressivo, ma libero, che non ha niente a che vedere con i termini “deturpamento” e “imbrattamento”, utilizzati dalla legislatura per definire la tipologia di reato.

PERCHÉ MANU INVISIBLE

Protagonista è Manu Invisible, l’artista sardo, largamente conosciuto nella sua terra natale, di recente stabilitosi a Milano, dove porta avanti la sua attività artistica, sia in solitaria sia con altri artisti che qui operano.

Il primo approccio conoscitivo con l’artista è avvenuto attraverso le sue opere, viaggiando in Sardegna, terra d’origine della regista, percorrendo la strada statale 131, per i sardi più semplicemente “LA superstrada”, unica veloce strada che attraversa l’intera regione. Grazie alle opere ed al tagging a ripetizione realizzati sui cavalcavia della superstrada Manu Invisible è riuscito a farsi conoscere da numerosi spettatori più o meno consapevoli.

IL DOCUMENTARIO

“Non so perché le persone siano così entusiaste di rendere pubblici

i dettagli della loro vita privata. Dimenticano che l’invisibilità è un superpotere.”

Banksy

Manu Invisible, nell’era dei social, dove la notorietà è ambita da molti, sposa le parole di Banksy e decide di scindere la vita privata dall’attività artistica, mantenendo l’anonimato.

Molti ammirano Manu Invisible. Ma chi è davvero? 

Nonostante la scelta di non rilasciare interviste o commenti, l’artista accetta la compagnia della regista, durante le realizzazioni non autorizzate di alcune opere, ed il suo progetto di documentare il lavoro per raccontare di lui e della sua arte. Ecco catturati i momenti creativi, i retroscena, gli aspetti di rischio legati all’illegalità dell’attività e le varie fasi di lavorazione dell’opera.

Non dialoga con la telecamera, neppure con quella notturna ad infrarossi, più intima, senza riflettori, alla sola luce dei lampioni e dei fari delle auto.

Per scoprire l’artista saranno necessarie le testimonianze di alcuni collaboratori e amici: Andrea Concas (The Art Backers Factory), Crisa e Frode (amici e street artists).

Perché scegliere il canale dell’arte di strada? Come può aver influenzato il percorso dell’artista l’appartenere a quella terra natale, con la sua antica tradizione di muralismo? Perché rischiare, non agendo nei limiti della legge? Che valore ha oggi la Street art?

Sono queste alcune delle domande alle quali Scripta Manent si propone di rispondere.

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L’AUTRICE

Giorgia Ripa, autrice e regista, ha studiato presso Civica Scuola di Cinema - Fondazione Milano.

Nata a Milano il 28 Ottobre 1991, di origini sarde, è da sempre appassionata di arte e cinema.

Dopo alcuni anni di lavoro come montatrice video presso Nautilus Produzioni, ha realizzato il documentario B82 - La Biennale fantasma del 1982, documentario autoprodotto, selezionato al Foggia Film Festival nel 2016. Attualmente lavora alla produzione di Scripta Manent.