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Sistema Wireless per applicazioni di Medicina Tradizionale Cinese (T.C.M.)

Una campagna di
Gianfranco Bigaran

Contatti

Una campagna di
Gianfranco Bigaran

Sistema Wireless  per applicazioni di Medicina Tradizionale Cinese (T.C.M.)

Sistema Wireless per applicazioni di Medicina Tradizionale Cinese (T.C.M.)

Campagna terminata
  • Raccolti € 14,00
  • Sostenitori 1
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Raccogli tutto  
  • Categoria Startup & business

Una campagna di 
Gianfranco Bigaran

Contatti

Il Progetto

In breve ...

SISTEMA WIRELESS PER APPLICAZIONE PUNTIFORME DI MULTITERAPIE ALTERNATIVE

... qualche informazione in più ..

Un sistema rivoluzionario dedicato agli operatori bionaturalistici, per evitare l'uso di farmaci e tecniche invasive per curare le patologie più comuni (in GALLERY foto e video esplicativi; la prima immagine della GALLERY è il frontespizio della brochure di presentazione del sistema, fornibile a richiesta).

FOR FOREIGN INVESTORS: WIRELESS SYSTEM FOR TRADITIONAL CHINESE MEDICINE (T.C.M.) APPLICATIONS

VIDEO in  GALLERY is, as a preliminary, sufficiently explanatory. COMPLETE TRANSLATION: IN PROGRESS, COMING SOON ...

Di che cosa si sta parlando?

Nel mondo occidentale, nel panorama dei trattamenti terapeutici alternativi, si è diffusa ormai da diversi anni la cosiddetta “medicina tradizionale cinese (T.C.M., acronimo inglese di Traditional Chinese Medicine)" che, in una delle sue molteplici proposte,  fonda le sue basi sulle millenarie conoscenze tramandate dai maestri di agopuntura cinese, quella disciplina che mediante l’inserimento transcutaneo di sottilissimi aghi in particolari punti di ben precise mappe del corpo umano è in grado di curare stati patologici cronici e/o lenire patologie acute, oppure, ancora, di riequilibrare/normalizzare il potenziale energetico di organi vitali al fine di mantenerli e/o ricondurli al loro normale e regolare funzionamento (senza pertanto l'uso di farmaci e/o l'introduzione nel corpo di sostanze estranee (normalmente generatrici di fastidiosi se non addirittura pericolosi effetti collaterali)).

In occidente, tuttavia, la diffusione dell’agopuntura ha sempre incontrato resistenza, in parte dovuta alla diffidenza verso una disciplina medica dai meccanismi mai definitivamente chiariti o accolti dalla comunità scientifica internazionale, e in parte condizionata dalle modalità di applicazione "inusuali" per gli occidentali (l’inserimento sulla pelle di aghi sottilissimi) che seppur praticata da specialisti espertissimi evoca situazioni che nulla hanno in comune con il termine “terapeutico”.

Negli anni ’70 si è scoperto che trattando i punti T.C.M. con opportuni stimoli elettrici con forma d’onda ben particolare (l’onda “cinese”, pressoché quadra nella sua parte positiva ed “a becco di flauto” in quella negativa), ad ampiezza e frequenza programmabili (ma relativamente predeterminate per le singole necessità di trattamento), comunemente denominata “elettroreflex”,  si ottengono gli stessi effetti dell’agopuntura, senza la necessità di inserire aghi nella pelle, ma solo posizionando degli elettrodi in corrispondenza dei punti T.C.M. ed applicando loro gli opportuni impulsi elettrici. Negli anni successivi, complice un progredire tecnologico smaccatamente volto al commercio piuttosto che alla seria diffusione di questa evoluzione della metodologia originale dell’agopuntura, nel nome della T.E.N.S. (Transcutaneous Electronic Nerve Stimulation) sono apparsi sul mercato dispositivi molto coreografici  e pittoreschi, dedicati per lo più all’estetica del corpo, ma che con gli obbiettivi originali della disciplina non hanno nulla in comune (oltre ad essere, spesso, costruiti su schemi elettronici improvvisati e/o banali, diventando in molti casi controproducenti se non addirittura pericolosi).

Circa 20 anni fa, poi, si è stabilito che il trattamento dei punti T.C.M. mediante l’uso di un fascio di luce coerente (normalmente fornita da un tubo  laser) si comporta come gli aghi usati nella metodologia originaria, essendo tuttavia in assoluto il sistema meno invasivo per il soggetto sottoposto al trattamento (non viene posizionato nulla di “attivo” sul corpo del paziente, ed il trattamento è davvero assolutamente indolore).

Agli albori di quest’ultima metodologia di applicazione della medicina tradizionale cinese la tecnologia non era ancora pronta ad affrontare l’evento: i tubi laser, normalmente prodotti per i laboratori scientifici di alto livello, erano poco diffusi, costosi, delicati, di utilizzo poco pratico (richiedevano un’alimentazione di circa 3÷7 KV), e soggetti, come tutti i tubi sottovuoto (come quelli al neon), ad esaurimento. L’avvento del diodo laser a metà circa degli anni ’90 ha dato una decisa svolta alla diffusione ed alla conoscenza della metodologia T.C.M. che poi ha assunto il nome di “laser puntura”.

L’offerta tecnologica laser terapica attuale,  tuttavia, si limita a proporre dispositivi a raggio singolo (dove lo specialista è costretto a trattare sequenzialmente i punti T.C.M. mediante strumenti manuali, indirizzando e mantenendo il raggio laser in posizione confidando unicamente sulla sua precisione e pazienza, che plausibilmente, a lungo andare (anche nell’ambito della stessa giornata lavorativa) può venire meno), oppure sistemi costituiti da una centralina di generazione del/i raggio/i laser trasferiti poi ai singoli manipoli terminali mediante fibre ottiche (ma dopo pochi centimetri di percorrenza in una fibra ottica il raggio laser perde completamente la sua capacità penetrativa nell’epidermide del soggetto,  assumendo l’intensità luminosa di un normale diodo led, e perdendo pertanto la peculiarità (ed il senso) della laser puntura); da notare tra l’altro che il posizionamento dei manipoli terminali sulla pelle del paziente, in corrispondenza dei punti T.C.M. è estremamente imprecisa (il peso della fibra ottica ne impedisce la corretta stabilità).

Analogamente, negli ultimi anni, si è sviluppata una branca bionaturopatica che si basa sulla convinzione che gli stessi punti T.C.M. trattabili con la laser-puntura presentino una diversa risposta terapeutica se trattati con punti luminosi di colori diversi (già tabellati e predefiniti) a forte intensità: questa nuova disciplina prende il nome di cromo-puntura.

Infine, è ampiamente documentato come il trattamento di particolari punti dolenti del comparto muscolo-scheletrico del corpo umano mediante fonti di calore concentrato e regolabili (che potremmo definire “lasermoxa” (laser infrarosso ad effetto termico)) apporti un immediato rilassamento di tali zone con l’immediata scomparsa delle patologie dolorose (dove l’effetto analgesico non è dovuto alla semplice inibizione dello stimolo doloroso ma alla correzione della causa del dolore stesso).

Vi racconto un po' di me ...

E' il mio primo progetto importante per il quale ritengo plausibile (e, ahimè, in questo particolare frangente socio-economico, necessario) chiedere il supporto della comunità di tutti coloro che possano essere favorevolmente impressionati dalla portata del progetto, e soprattutto, degli operatori del settore.
Sono solo apparentemente quanto di più lontano si possa immaginare dal mondo delle medicine alternative e/o di origine orientale (agopuntura e derivati), ma a partire dalla metà degli anni '80 del XX secolo, a latere della mia professione di progettista e consulente tecnologico, ho dovuto giocoforza avvicinarmi ad esso, per trovare il modo di lenire le sofferenze di mia mamma (all'epoca non ancora sessantenne) dovuti alla osteodegenerazione tipica delle donne di quell’età che l’aveva colpita in maniera significativa nel tratto cervicale, procurandole lancinanti emicranie contro le quali nessun farmaco o terapia pareva avere effetto.
Appassionato fin da ragazzo al mondo dell’elettronica (e solo successivamente, quando appena disponibile, dell’informatica) rispolverai allora qualche fascicolo di una rivista del settore che fin da qualche anno prima, con molta umiltà ma con altrettanta cognizione di causa, aveva cominciato un’opera di informazione/divulgazione delle medicine alternative, cercando nel contempo di sostituire con accorgimenti elettronici l’uso di metodologie tradizionalmente invasive (gli aghi da agopuntura), che seppur di comprovata efficacia e sicurezza (se utilizzati da mani esperte !!! …) non sono mai stati completamente accettati nel mondo occidentale.
Curai la mia mamma con la magnetoterapia localizzata, mediante un’apparecchiatura che costruii personalmente ma su progetto dettagliato ricavato dalla summenzionata rivista (a proposito, la mia mamma, classe 1929, oggi è ancora totalmente autosufficiente, sta benissimo, e alle prime avvisaglie di dolori cervicali applica ancora con successo la magnetoterapia con la macchinetta di allora.…), ma contestualmente mi lasciai affascinare da tutte le tecniche bionaturali “puntiformi”, quelle cioè che, come l’agopuntura classica, interessano ben precisi “punti” noti, di dimensioni ridottissime (< 1 mmq) disposti sul corpo e già mappati da centinaia se non migliaia di anni (a queste mappe fanno riferimento i maestri agopuntori cinesi e tutti i moderni operatori del settore).
Dopo anni di studi e di approfondimenti nel settore, che nel frattempo si è evoluto, arricchendosi di nuove scoperte (il trattamento dei punti della Medicina Tradizionale Cinese può essere effettuato anche con la luce laser, con la luce colorata puntiforme, con microscariche elettriche puntiformi e con un raggio laser ad effetto termico (quest’ultimo per la riduzione istantanea di patologie dolorose dovute, ad esempio, a lombo sciatalgie, ecc.)), ma non proponendo particolari innovazioni per mettere in pratica le nuove scoperte, mi sono messo all’opera per trovare “un’alternativa elettronica” alla T.C.M. (già di suo “alternativa” …) attuata finora utilizzando gli aghi piuttosto che sistemi di riscaldamento localizzati difficilmente controllabili (la moxa, radici di arnica e/o analoghi composti soggetti a combustione lenta): ne è venuta fuori l’idea di un dispositivo, funzionante in modalità wireless, completamente controllato da software su PC Windows o Android, in grado di praticare, solo sostituendo i terminali operativi, 4 terapie diverse: elettroagopuntura, laser puntura, laser moxa (ad effetto termico), cromo puntura, il tutto nella modalità “puntiforme” (la più efficace) con particolari risvolti inediti nella pratica di questi tipi di terapia all’interno del padiglione auricolare (che è la nuova frontiera, ancora semisconosciuta, della T.C.M.); l’apparecchiatura rileva anche i punti di applicazione, e non produce rifiuti speciali di alcun genere (e l’ambiente ringrazia …).
L’idea summenzionata è stata brevettata nel 2011, e dell’apparecchiatura oggetto di tale idea ne è stato ideato, ingegnerizzato e realizzato un prototipo funzionante (ma non commerciabile), solo per dimostrare (prima di tutto a me…) che finalmente l’alternativa elettronica ad aghi e radici combuste finalmente esiste, è assolutamente più ampia ed efficace, non è assolutamente invasiva, non ha praticamente effetti collaterali di rilievo.
La gestione wireless computerizzata del sistema (con PC e/o tablet ormai onnipresenti nella vita di ciascuno di noi), oltre ad abbattere i costi di produzione dello stesso (che per analoghe apparecchiature stand-alone sono assai significativi) ne permette la gestione in remoto, su più punti T.C.M. / zone di punti T.C.M. / pazienti, anche contemporaneamente (fino a 240 unità wireless /PC)

UN'IDEA/OPPORTUNITA' IN PIU': SVILUPPO ED EVOLUZIONE DI UN SISTEMA BIONATUROPATICO CON CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ ORIGINALE CONTROLLATO E PROTETTO (CQOCP)

La pratica sistematica di discipline bionaturali è già assai diffusa, ed in rapida espansione e sviluppo, anche se un suo grosso limite risiede nel fatto che essa viene effettuata spesso da soggetti non particolarmente qualificati, senza collegamenti tra di loro (circa le diagnosi e le terapie da seguire per una determinata patologia è “insolito” assistere ad un consulto di bionaturopati …) ed assolutamente autonomi, cioè svincolati da Enti o Organizzazioni sanitarie ufficiali riconosciute anche amministrativamente dallo Stato (ed è forse per questa mancanza di appartenenza ad un qualsiasi sodalizio ufficiale che non se ne configurano ancora le relative prestazioni con “carattere di prestazione sanitaria” …), spesso con strumenti diagnostico-terapeutici improvvisati, obsoleti se non addirittura autocostruiti.

Grazie ad alcune normative normalmente a carattere provinciale che in svariate regioni italiane sono a promozione delle discipline bionaturali per favorire il coordinamento tra gli operatori e l'evoluzione  della qualificazione dell'offerta dei relativi servizi, si profilano degli interessanti scenari di sviluppo di un progetto di sistema qualitativamente certificato, di originalità protetta e controllata, nell’ambito bionaturalistico, alla stessa stregua di quanto, per molte regioni italiane,  vale ad es. per i prodotti agricoli, i formaggi, per i vini, ecc.

Chiaramente, per ottenere ciò sarà necessaria la sinergia di più figure e/o sodalizi da coinvolgere giocoforza nel progetto, non necessariamente esclusive del settore medico bio-naturalistico ma anche, ad esempio, del settore delle attività produttive, dell’industria, ecc.

Infatti, ritenere che la semplice commercializzazione di un dispositivo elettronico seppur innovativo, inedito e complesso, ancorchè soggetto a brevetto industriale, possa rappresentare da sola il cavallo di battaglia di uno dei tanti interventi volti alla crescita ed alla competitività del nostro Paese, sarebbe un grave errore di valutazione delle potenzialità di sviluppo di economie emergenti (per lo più orientali), sempre pronte a ghermire idee altrui ed inondare il mercato con dispositivi clonati a basso costo che di fatto stroncherebbero qualunque iniziativa di mercato occidentale. Considerando poi che con un dispositivo “efficace succedaneo” dell’agopuntura, loro patrimonio culturale da millenni, si va ad “invadere” un ambito medico-scientifico di loro primaria competenza, non ci sarebbe da meravigliarsi che la reazione possa essere immediata (d’altro canto, comunque, le più note modalità varianti della classica agopuntura sono appannaggio di europei o comunque di occidentali).

La filiera del “sistema” proposto, se si assume di fatto l’adozione del dispositivo brevettato sopracitato nella sua configurazione finale commercializzabile (d’ora in poi denominato d.b.), da sottoporre  preventivamente  a valutazione ed autorizzazione del Ministero della Sanità e da dotare del marchio CE, lungo tutto il suo percorso evolutivo, dovrà prevedere almeno i seguenti componenti:

Un’organizzazione di supervisione generale;

Un settore amministrativo, per la gestione degli operatori aderenti ed iscritti, per aggiornare in tempo pressoché reale il loro eventuale albo, ecc.;

Un settore tecnologico, per il continuo studio e sviluppo evolutivo del d.b., per la creazione di un sito internet divulgativo ed informativo, per lo studio ed il miglioramento del software di gestione del d.b., per la realizzazione di un sistema on line di erogazione automatica a pagamento di “crediti” necessari al funzionamento di ogni singolo d.b.; di non secondaria importanza un’area del sito ove gli iscritti possano capire finalmente i numeri degli operatori attivi, consultarsi reciprocamente, confrontarsi su metodi applicativi delle terapie, suggerire piccole “scoperte” personali, ecc. Al settore tecnologico farà riferimento anche un sottosettore produttivo (eventualmente decentrato) e di codifica univoca di ogni singolo d.b., oltre che un centro assistenza tecnica hardware e software ed un eventuale call center.

Se il “sistema” nascesse e si evolvesse come sopra descritto, con il coinvolgimento di più figure ed operatori anche con responsabilità e funzioni indirette (amministrative, tecniche, ecc. = posti di lavoro qualificati), assumerebbe di fatto la caratteristica  di originalità e competitività tale da poter essere vantaggiosamente “esportato” anche nello scarno panorama nazionale ed internazionale, e, grazie alla fama e notorietà nel tempo acquisita, oltre che alla sua non riproducibilità in quanto “sistema” auspicabilmente da assoggettare ad "energici"  diritti brevettuali, a ben poco servirebbe ad altrui economie produrre dispositivi clonati a basso costo, evidentemente svincolati da un’organizzazione in grado di garantirne nel tempo e nelle modalità operative le necessarie originalità,  qualità e  funzionalità.

• COME VERRANNO USATI I VOSTRI CONTRIBUTI ECONOMICI? •

Si intendono  raccogliere 65.000 € per finanziare:

Almeno 3 mesi intensivi di lavoro di un team di tecnici elettronici per lo sviluppo della tecnologia wireless applicata ai dispositivi remoti, del software di gestione (PC/Tablet e firmware on board),  web based application di gestione utenti e crediti di utilizzo apparecchiatura

Prima produzione preliminare di unità remote e terminali terapeutici;

Test clinici di funzionamento ed efficacia del sistema e delle singole terapie, autorizzazioni CE ed eventuali autorizzazioni ministeriali

Coordinamento con strumenti ed organismi di gestione qualità e controllo copyright

Fase preliminare di packaging e invio reward ai sostenitori di questo progetto.

Nota: nell'elenco dei rewards non appare quello che ritengo essere un vero valore aggiunto al progetto: la possibilità, da parte dei sostenitori professionali (a seguito di un "supporto" di almeno 250 €) operanti nel settore bionaturopatico, su richiesta,  di poter disporre gratuitamente, per un lasso di tempo da concordare, di un kit comprendente più unità remote e più terminali operativi, per poter effettuare delle prime applicazioni di prova a beneficio dei propri pazienti.

Inoltre, donazioni oltre i 750 € verranno considerate come "acconto" per la fornitura professionale di una qualsiasi configurazione operativa dell'apparecchiatura, qualora definitivamente sviluppata e disponibile commercialmente. La quota comprenderebbe anche la partecipazione ad un evento formativo circa la funzionalità e la configurazione dell'apparecchiatura (gestione crediti, ecc.)

E' evidente che le possibilità summenzionate (e l'invio dei rewards simbolici) saranno possibili solo se si raggungerà l'obbiettivo economico proposto; inoltre, a target   raggiunto e/o auspicabilmente superato, potranno essere valutate reward configurations personalizzate.

Ovviamente, il superamento del target non potrà che accelerare i tempi di messa a regime dell'intero sistema, potendo plausibilmente accedere a maggiori risorse di sviluppo.

Mediante i canali di comunicazione messi a disposizione da PdB (email, social, ecc.) sono assolutamente disponibile a fornire ai sostenitori effettivi  qualsiasi ulteriore informazione tecnica circa le caratteristiche definitive che dovrà possedere il sistema a regime, oltre che accettare consigli di qualsiasi natura pertinente, in particolare circa la miglior visibilità e divulgazione di questa campagna di crowdfunding (es.: ulteriori hashtag, link ad altri siti interessanti, ecc.).

Infine, all'interno dello spazio web messo a disposizione da PdB, oppure su un eventuale sito che realizzerei alla bisogna, sarei ben felice di poter pubblicare, se me ne sarà data autorizzazione, l'elenco di tutti i sostenitori interessati, per dare inizio ad un nucleo di aggregazione e cominciare a formare una rete di collegamento tra operatori del settore che si avvicinino a questa nuova tecnologia.

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