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Snc (senza numero civico) Bianco & nero e… Videoperformance di Susanna Sinigaglia

Una campagna di
susanna sinigaglia

Contatti

Una campagna di
susanna sinigaglia

Snc (senza numero civico) Bianco & nero e… Videoperformance di Susanna Sinigaglia

Campagna terminata
  • Raccolti € 460,00
  • Sostenitori 11
  • Scadenza Terminato
  • Modalità Donazione semplice  
  • Categoria Teatro & danza
  • Obiettivi
    5. Uguaglianza di genere
    10. Ridurre le disuguaglianze
    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

Una campagna di 
susanna sinigaglia

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Il Progetto

Snc (senza numero civico) Bianco & nero e…


Video-performance contro le molteplici e multiformi violenze del potere

Perché sostenere il progetto?

Perché non saranno mai abbastanza i punti di vista da cui denunciare la violenza patriarcale del dominio capitalistico che sta distruggendo il mondo

Benefit per chi sostiene il progetto 

  • Inviti a spettacoli e proiezioni
  • Inviti a incontri e iniziative varie (per esempio, flashmob) sui temi cari all’artista 
  • Cartolina dell’evento
  • Possibilità di proporre altre idee

Clicca qui per link con info e tutorial donazioni

N.b.: si può donare anche in forma anonima o con uno pseudonimo

Brevi cenni al background pratico-teorico di riferimento

Questo genere di performance, che si svolge in luoghi diversi da quelli della forma-teatro tradizionale, ha fra i suoi illustri capostipiti il Living Theatre e Grotowski, ma volendo si potrebbe risalire anche più indietro attraverso il Teatro di Artaud, la Bauhaus fino al teatro di Wagner a Bayreuth e alla sua idea di opera d’arte totale.

Inevitabilmente, sviluppandosi il genere dal teatro è tracimato in direzioni poliedriche raggiungendo approdi diversi come quello della Release Technique di Trisha Brown e del teatro-danza di Pina Bausch; il campo delle arti visive come l’espressionismo astratto, l’arte informale, la body art, l’arte povera, la minimal art e il cinema (penso a Film di Samuel Beckett) fino alla creazione di opere che, pur mettendo in gioco il corpo, trovano la propria espressione attraverso l’uso polifonico di tanti linguaggi artistici (ne è un esempio emblematico tutta l’opera di Laurie Anderson).

È il contesto in cui si è sviluppato il mio percorso artistico, con lunghe interruzioni e deviazioni. C’è un turbinio di nomi che mi affiorano alla mente, frammenti di un caleidoscopio che precipitano verso il centro.

Origini e sviluppi del progetto

  • Nasce da un sogno: vedevo una donna alta e imponente – dalla lunga chioma bionda – che, vestita di nero e con una benda bianca sugli occhi, era sdraiata sui gradini di accesso alla scuola sede elettorale, un tempo, della mia zona[1]. Si era alla fine del berlusconismo, e ormai imperversava sui media come mai prima l’effigie della donna senza sguardo, ridotta a corpo-carne da vendere e fruire.
  • Nasce quindi intorno all’idea di potere, il potere patriarcale che continua a imporsi in forme vecchie e nuove.
  • Nasce, nello stesso tempo, da una ricerca sulle relazioni fra immagine, suono, parola, azione.

Così la visione del sogno si è evoluta, alla benda sugli occhi è stato aggiunto un fumetto bianco che spunta dalla bocca e la figura statuaria è stata sostituita da quella di tre bamboline variamente mutilate.

L’idea ha seguito poi percorsi più ampi e ambiziosi, rafforzata dalla sequela infinita di violenze – fino all’omicidio – di donne di “ogni ordine e grado” da parte di compagni-mariti-padri-fratelli o uomini incontrati solo per caso.

È ritornata la figura della donna statuaria, incarnata dalla mia amica Lucia sullo sfondo di un mare devastato dai naufragi dei migranti in fuga.

La lettura di un articolo del manifesto sul “complesso militare industriale”, “una formazione sociale aggravata del patriarcato” secondo la definizione della sociologa francese Andrée Michel, ha impresso all’idea una svolta decisiva. Da qui nasce la performance, che ha avuto un primo momento di breve presentazione video nel 2015 (intitolata snc – senza numero civico, riprese e montaggio di Mimma Livini) per il progetto “StradAperta” del Comune di Milano.

https://youtu.be/pmYP_X4CWdI

La performance attualmente integra quattro testi: una poesia di B. Brecht, dal titolo ignoto, il monologo di Elettra introdotto da un metronomo e tratto da Les mouches (Le mosche) di J.P. Sartre; una mia breve composizione intitolata “Pulviscolo”, un altrettanto breve brano della performance Aria di Amleto di Jannis Kounellis e Theodoros Terzopoulos in omaggio all’opera di Heiner Müller, Amleto la macchina
La poesia di Brecht funge da prologo mentre il monologo di Elettra (il momento della ribellione all’autorità) è dominante e interpretato alternando frasi in francese e italiano per dare importanza al suono oltre che al significato delle parole. “Pulviscolo” e il brano da Aria di Amleto sono una specie di corollario e sanciscono la sconfitta, mostrano le estreme conseguenze di una ribellione abbandonata, tradita (come in Les mouches), o tramutata in ribellismo parolaio e impotente.

Tutti i testi sono interpretati fuori campo.

La performance dal vivo dura circa 25 minuti.


Gli spunti e le idee

L’idea di costruire la performance intorno alla presenza delle bamboline mi è nata guardando l’opera di Cattelan, che usa spesso bambole e manichini nelle sue installazioni. Si è in seguito concretizzata grazie alla mia amica, artista poliedrica, Carmen Boccù che ha trovato in un mercatino di antiquariato le bamboline sopraritratte coprotagoniste insieme ad altre quattro piccole bambole di plastica, al manichino e al pupazzo gonfiabile, della perfomance.

L’idea di usare un testo alla stregua di uno spartito musicale su cui costruire una sequenza di azioni performative mi è arrivata dalla frequentazione di un laboratorio estivo di Irina Galli, del Teatro Cinque. La scelta della poesia di Brecht e della pièce di Sartre risale ai tempi del mio soggiorno in Francia, al mio impegno politico e alla sconfitta della mia generazione.

In particolare, una spinta fondamentale per ritrovare la mia strada dopo averla a lungo persa mi è arrivata dal mio giovane amico, Andrea Butera. Andrea, con la sua creatività e “spregiudicatezza” nello spogliarsi di qualsiasi orpello, traendo il massimo anche dalla lezione di artisti come Duchamp fino a Cattelan, dà vita a performance dove s’inserisce improvvisa la scrittura, dove gli oggetti più strani o più quotidiani prendono nuova vita andando a comporre un quadro armonico nell’apparente anarchia. Questo suo esempio e coinvolgimento sono stati per me essenziali e voglio perciò qui ringraziarlo.

Inoltre tramite Andrea, ho incontrato la coreografa e insegnante di Release Technique Ariella Vidach, le cui lezioni ho iniziato a frequentare assiduamente e che mi hanno dato un contributo indispensabile a espormi in prima persona.

Voglio infine rivolgere un ringraziamento particolare alla mia amica Carmen Boccù, che mi ha procurato le bamboline di ceramica, e alla compagnia teatrale “Mai sentiti” che, tramite Leonardo Gazzola, mi ha ospitato e ospita nei suoi spazi per le prove a “prezzo politico”.

Riprese video e montaggio

Fabrizio Ghiringhelli Recchi

Training fisico

Rosita Mariani

Hanno inoltre collaborato a titolo gratuito

Andrea Butera e Monica Macchi per riprese video, montaggi vari e suggerimenti nelle fasi intermedie della costruzione del progetto

Ivan Salvagno, informatico creativo, che ha dato una nuova veste alla raccolta fondi


[1]Poco tempo fa, mi è venuta in mente un’associazione curiosa: la Casa delle donne di Milano è ospitata nei locali di una ex scuola elementare.

Commenti (1)

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    Federica La mia mail di contatto è però: mayfede@gmail.com

    Gallery

    Questo progetto ha segnalato obiettivi di sviluppo sostenibile

    Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) costituiscono una serie di 17 obiettivi concordati dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

    5. Uguaglianza di genere

    Parità di genere: raggiungere la parità di genere attraverso l'emancipazione delle donne e delle ragazze.

    10. Ridurre le disuguaglianze

    Ridurre le diseguaglianze: ridurre le disuguaglianze all'interno e tra i paesi;

    16. Pace, giustizia e istituzioni forti

    Pace e giustizia: promuovere lo sviluppo sostenibile.