Una campagna di
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Possono un romanzo, una poesia, un quadro o una musica cambiare la nostra vita? Illuminarla di un significato che ci era stato nascosto fino a un attimo prima? Mostrarci una strada mai percorsa? Secondo l’autore di questo libro sì. A patto di lasciarci coinvolgere incondizionatamente dall’amore per l’arte. Ed è proprio quello che ci invita a fare, proponendoci un viaggio insolito in una narrazione, condotta sempre con leggerezza, che intreccia le biografie di scrittori, pittori e musicisti famosi e l’analisi delle loro opere alle considerazioni personali o alle divagazioni autobiografiche. Un viaggio che regala al lettore una serie di aneddoti curiosi e talvolta poco conosciuti sulle figure di Rimbaud, Kafka, Dante e Joyce, Keats, Proust, Tolstoj e Leopardi, fino alle riflessioni sulla pittura di Caravaggio, Vermeer e Hopper o sulla musica di Mozart, Brahms e Schubert, di Bill Evans e i Radiohead. Muovendosi in equilibrio tra saggio, biografia e fiction, il libro - costruito su un montaggio narrativo capace di creare tra i diversi riferimenti nessi inediti e talvolta spiazzanti - racconta così il rapporto sempre oscillante tra verità e finzione, vita e arte, ma anche tra eros e malattia, successo e fallimento, impegno e fuga. E soprattutto propone l’appassionata difesa di un’idea di cultura intesa, secondo le parole di T.S. Eliot, come «ciò che rende la vita degna di essere vissuta».
L’autore
Fabrizio Coscia è nato a Napoli, dove vive, nel 1967. È insegnante, scrittore e giornalista. Ha collaborato al quotidiano «Liberazione» e al settimanale «Il Diario». Scrive da anni sulle pagine culturali del «Mattino». Ha pubblicato il romanzo Notte abissina (Avagliano, 2006) e il racconto Dove finisce il dolore, nella raccolta antologica Napoli per le strade (Azimut, 2009, Premio Girulà 2009).
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