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"Non c'é gusto in italia ad essere intelligenti"
freak antoni
Roma, 27 dicembre 1989: una pantera attraversa il raccordo anulare e svanisce.
Esplode poco dopo, nel 1990, un movimento caratterizzato da una critica alla società dell'informazione, alla privatizzazione della formazione e, più in generale, della gestione della cultura. Si propaga occupando facoltà a raffica, spedendo fotocopie e fax invece che mail e tweet; aprendo una multimediale produzione di cultura radicale che sarà poi la stagione degli anni novanta dei centri sociali e della rete globale. Dalle città universitarie ai territori della metropoli, prepara al trasversale movimento dei movimenti che affronterà la repressione più dura a Genova. E scompare.
Dalla facoltà di architettura occupata di Valle Giulia partono via fax centinaia di vignette: sono i messaggi al movimento de i Graforibelli, ironici testimoni di una trasformazione più grande di loro.
"Sono Un Graforibelle Mamma" riapre oggi gli archivi segreti dei Graforibelli. Le vignette originali di Andrea Guerra, Carlo Barbanente, Carlo Prati, Roberto Grossi e Valerio Bindi, esposte per la prima volta a venticinque anni di distanza presso la Casa della Memoria e della Storia di Roma, sono ora raccolte in un volume che, con una nuova veste grafica, evidenzia in una raccolta di più di duecento vignette, le aree tematiche di questa produzione: il rapporto verso l'interno del movimento, il rapporto con la politica, il rapporto con le strutture del potere universitarie, il rapporto con la città.
Le vignette partivano a raffica, riprodotte dai toner esausti delle facoltà o stampate a bassa risoluzione dalle vecchie e ombrose macchine dei fax. Sono state un potente fenomeno virale che ha veicolato i temi del movimento e i suoi linguaggi e sono state riprese in tempo reale dai principali media, costruendo un vero e proprio canale politico e indipendente di comunicazione. È un fatto nuovo e importante: la produzione di cultura della pantera (video/scrittura/disegno), la comunicazione e il linguaggio diventano non una espressione organica di contenuti politici tradotti in altre forme, ma proprio un lavoro indipendente creativo (e antagonista) che esprime in sé il movimento.
Ma queste vignette non appartengono al mondo della satira, sono invece una forma di autobiografia collettiva che precede il comic journalism e la graphic novel. Il risultato è una sorta di racconto dall'interno di un' occupazione, di un momento di passaggio rilevante della nostra storia recente, un documento storico ed allo stesso tempo un libro ironico e esilarante.
Completano il libro gli interventi di presentazione della mostra alla Casa della Memoria e della Storia di Roma dei Graforibelli,Daniele Vicari e Duka
I GRAFORIBELLI
Una parte consistente di queste vignette fu raccolta nel 1990, nel libro GRAFOTORIBELLI (ed. clear), presto scomparso da ogni scaffale.
I graforibelli parteciparono in quei mesi alla fondazione di un giornale satirico, il lunedí de la repubblica con Sparagna e Scozzari (Frigidaire, il male).
Poi come la pantera svanirono.
Il gruppo si raccolse in una nuova formazione, Sciatto Produzie, interrompendo la produzione di vignette e non partecipando ad alcuna altra produzione editoriale di satira, per dedicarsi a murales, installazioni, performances e architettura radicale, ma senza abbandonare mai il fumetto indipendente: la loro ombra é stata dietro la nascita di diverse riviste e pubblicazioni, dall'underground all'overground, ed è ancora dietro al festival Crack!, l'evento di fumetto underground più importante del pianeta, che si svolge da dieci anni al Forte Prenestino di Roma.
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